1 Maggio 2021
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1 Maggio 2021

Videointervista a Motta: “Vi presento ‘Semplice’, il mio disco libero, rock ed elegante.”

E' uscito per Sugar il nuovo album di Motta Semplice. Il disco arriva tre anni dopo Vivere o Morire e a cinque da La Fine dei Vent'anni.

Motta Semplice
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SEMPLICE – LA CONFERENZA STAMPA

“Semplice è un punto di approdo. Un lavoro che è iniziato tre anni fa che comprende alcuni brani scritti nel periodo di ‘Dov’è l’Italia’, il pezzo presentato al Festival di Sanremo. Dopo un po’ di anni ho avuto tanto tempo per stare dietro alle canzoni e lavorarci.

Le canzoni sono molto più importanti di chi le scrive. Questo disco è nato per cercare di arrivare al semplice, all’essenziale, ma non al minimale. Musicalmente, infatti, è molto corposo. La cosa più difficile è capire cosa andare a levare di superfluo.”

Un progetto che ha iniziato a prendere forma nel gennaio 2020, quando Motta è stato a New York a vedere un concerto di David Byrne, grazie al quale ha incontrato il percussionista Mauro Refosco.

“L’idea iniziale era quella di lavorare come in una jam session, mentre invece ci siamo trovati a distanza progettando i suoni del disco in remoto. Sugli arrangiamenti ho dedicato tantissimo tempo, mentre per la scrittura mi sono affidato a Pacifico.

Durante la produzione ho avuto la sensazione di divertirmi nella musica. Quello che c’era fuori mi ha fatto capire che sono fortunato a fare questo mestiere, che faccio perchè non potrei pensare ad altro!

Ci sono tante canzoni in cui io accetto di dire che va tutto bene anche perchè sono molto legato a ciò che mi fa stare bene.”

Ascoltando il disco si avverte la volontà di proporre il disco dal vivo.

“Era difficile ricreare nel disco questo effetto live e questa volta ci sono riuscito. Negli ultimi mesi ho sentito la mancanza della band che ritroverò sul palco questa estate.”

Una particolarità è che Dov’è l’Italia, il brano sanremese, non è inserita in nessun album.

“Dov’è l’Italia non riesco a collegarla a un album. Per me un album è importantissimo e ha una struttura dall’inizio alla fine. Il disco si apre con il suono degli archi, che indica una sensazione di rinascita, smorzata da un brano finale che ha un lungo strumentale dal sapore più cupo.”

In un disco intitolato Semplice, spicca la collaborazione di Francesco Motta con la sorella Alice.

“Ho sognato di far ascoltare il mio brano a Francesco De Gregori. Quando mi sono svegliato ho cercato di fargli avere il brano per avere un suo punto di vista. Lui lo ha trovato perfetto, ma mi ha suggerito di trovare una voce femminile con cui interpretarlo.

‘Qualcosa di normale’ è un esempio di un testo che ha acquisito importanza con il tempo e che ha cambiato significato grazie all’interpretazione di mia sorella, l’unica persona con cui avrei potuto cantarlo.”

Foto di Claudia Pajewski

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