La Messa è il progetto di Serena Mastrulli e Marco Zamuner e quest’anno, dopo 6 anni di gavetta, hanno spinto sull’acceleratore con un progetto iniziato con il feat con Tormento nel brano Musica Vera e, adesso, con la partecipazione a Sanremo Giovani con Maria.
LA MESSA A SANREMO GIOVANi 2025
Sul palco, nella prima puntata eliminatoria, è salita solo Serena mentre Marco è rimasto nel backstage ma, ai nostri microfoni, si presentano (com’è giusto che sia) entrambi per parlare del percorso dagli esordi a oggi, partendo proprio dalla fine, da Sanremo Giovani:
“Il mood è quello di divertirsi ma, certo, un po’ di ansietta quando sali sul palco c’è e si poteva fare meglio ma essendo la prima volta l’abbiamo portata a casa in modo dignitoso”
Ci spiegate la canzone che avete portato in gara, Maria?
“L’idea che ha fatto partire tutto è stata quella di fare un pezzo tech-house con influenze tradizionali, popolari. La reference è El Sueno in italiano, partendo dal beat e poi tracciando tutta la linea. Il titolo ‘Maria’ è stato pensato solo due giorni prima dell’iscrizione”
Prima di Sanremo Giovani c’è stato il feat con Tormento, come si passa da un percorso a fari spenti alla grande esplosione?
“Noi Sanremo Giovani lo stiamo vedendo come il continuum del percorso di crescita che è iniziato nel 2019. Sono stati anni di pubblicazione graduale e il pubblico, le radio, hanno accolto bene il tutto e adesso si sta aggiungendo questo tassello per crescere.
Abbiamo imparato a non guardare troppo l’esterno e pensare al proprio percorso, viene premiata sempre l’autenticità e sappiamo che all’inizio non ci può essere un grande riscontro se si propone qualcosa di diverso. Puoi fingere di essere qualcosa che non sei ma diventa stancante e le persone se ne accorgono”.
Torniamo alla gara. Cosa ne pensate di quello che ha detto la giura?
“Me l’aspettavo, ero pronta al fatto che si sarebbe parlato di autotune e autenticità. Ci giochiamo tanto sopra e non crediamo che possa limitare l’autenticità. Nel nostro caso è una scelta di suono, come il distorsore nelle chitarre.
Solo in Italia ne parliamo come un problema, all’estero tutti i più grandi ce l’hanno e lo usano molto. Noi portiamo avanti ancora la scuola del ‘bel canto’, non la sperimentazione. Noi invece portiamo avanti le canzoni e stiamo cercando di dare il giusto peso ai feedback che riceviamo”.
Cosa volete fare una volta finito il calderone di Sanremo?
“Disco, vogliamo fare uscire il disco e suonarlo dal vivo. Vorremmo fare tutto entro la primavera considerando che l’etichetta lo voleva già a novembre. Per adesso siamo felici di avere questo impegno ma verosimilmente, poi, se ne parlerà in primavera”.
Cosa vi aspettate da questo Sanremo Giovani?
“Ampliare il pubblico di tanto, cosa che per adesso abbiamo fatto poco per volta di canzone in canzone. Questa è una possibilità per fare un salto e diventare qualcosa nel panorama italiano. Inclusi gli hater, ovviamente.
C’è stato un commento in cui ci dicevano che avevamo chiamato il brano Maria per Maria De Filippi ma noi non veniamo dai talent o da Amici quindi non aveva senso”











