13 Marzo 2015
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13 Marzo 2015

INTERVISTA a BRANDO PACITTO, VALE di Braccialetti Rossi: “Se solo avessi imparato a suonare uno strumento…”

Intervista a Brando Pacitto: Vale di Braccialetti Rossi racconta di sè, dei suoi brani preferiti e della passione per la musica, con un grande rammarico...

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In attesa del gran finale della seconda edizione di Braccialetti rossi, previsto per domenica 15 marzo, All Music Italia continua la serie di interviste ai protagonisti della serie Tv più amata del nostro paese. Dopo aver sondato il mondo e i gusti musicali di Cris (QUI l’intervista ad Aurora Ruffino) e di Davide (QUI l’intervista a Mirko Trovato), oggi tocca a Brando Pacitto raccontarci di sè e del suo rapporto con la musica. Sarà quindi Vale a trovare oggi spazio sotto i nostri riflettori: un personaggio abbastanza introverso, tratto che accomuna Vale a Brando, un giovanissimo attore che può vantare già importanti esperienze oltre a un “piccolo” rammarico per non aver saputo coltivare una sua grande passione, scopriamo insieme quale!

Benvenuto su All Music Italia Brando, per rompere il ghiaccio ti va di raccontarci in breve la tua vita e le tue esperienze lavorative prima di Braccialetti Rossi?

La mia vita quotidiana si divide tra la scuola e il surf, sport che pratico sin da quando ero piccolo. Con la recitazione ho iniziato qualche anno fa, con piccole parti in alcune fiction…

Il tuo debutto è stato a soli 10 anni, con un ruolo non facile: interpretavi Gesù bambino in una fiction Rai, non è vero?

Si è stato un debutto importante (ride ndr), in La Sacra Famiglia ero Gesù, con un grande cast, dividevo la scena con Alessandro Gassman e ho partecipato alle riprese che sono durate tre mesi in Giordania, una grande esperienza!

Li eri piccolissimo, ora che sei cresciuto voler recitare è una scelta più consapevole?

In realtà sin da piccolo mi è sempre piaciuto, alla fine non è mai stata una scelta di altri, ho sempre voluto recitare…adesso in effetti il gioco si è trasformato in passione, io amo il cinema e spero veramente di poter diventare un attore.

Come ti stai preparando a inseguire questo sogno nel migliore dei modi?

Per ora la priorità è finire scuola, ho 19 anni e sono all’ultimo anno, quest’anno ho la maturità mentre dal prossimo anno la mia attenzione resterà sullo studio ma proiettandomi verso la recitazione.

Un percorso nel quale non rinuncerai al surf, il tuo sport…

Il surf è un’altra mia passione nata ben prima di quella per il cinema, mi accompagna da sempre e ci terrò per sempre, non la mollerò mai!

In Braccialetti Rossi interpreti Vale, un personaggio piuttosto complicato, volevo chiederti in cosa ti assomiglia la sua personalità?

Come ho già avuto modo di dire, la figata fatta da Giacomo (Campiotti, regista della serie ndr) è stata di scegliere persone molto simili ai personaggi che avrebbero interpretato, io credo di assomigliare molto a Vale, anche nei suoi lati meno belli, con il suo distacco emotivo che usa per proteggersi dalla sua forte sensibilità, anch’io ho un lato molto introspettivo e portato alla riflessione, come Vale.

Ti è mai successo, come a Vale nella storia, di mettere a rischio un’amicizia per via del tuo carattere?

In realtà non mi sono mai trovato in una situazione del genere, per come sono fatto io se non lego con una persona non lo faccio fin dall’inizio, quindi forse in quella situazione non mi trovo vicino al comportamento di Vale.

In questi due anni hai sicuramente avvertito il clima di affetto che si è creato nei confronti vostri e della serie. C’è qualcosa in particolare che ti hanno scritto che ti ha fatto capire quanto questa serie sia importante per moltissime persone?

La cosa più bella è ricevere messaggi da persone malate, che hanno vissuto in ospedale…addirittura un ragazzo mi ha detto “Sai, sono in ospedale e anch’io ho creato un gruppo, come i Braccialetti…“. Questi sono segnali delle cose belle che Braccialetti Rossi ha portato, un messaggio che anche con piccole cose ha saputo migliorare la vita di persone che vivono quotidianamente la malattia e la vita in ospedale. A volte anche per strada le persone mi riconoscono e mi confermano la sensazione di far parte di un progetto magico.

Un progetto reso magico anche dal buon uso della musica. Qual’è il tuo rapporto con la musica?

Io amo la musica, la mia più grande pecca è stata quella di non aver mai imparato a suonare nessuno niente, nonostante una passione profonda per la musica.

Quando è nato il rimpianto di non saper suonare?

E’ da un paio d’anni che ci penso, trovo assurda la cosa e mi dico “ma come, mi piace tanto la musica e non so farla…

Che musica ami in particolare?

Mi piace moltissimo la musica inglese anni ’70, ’80: adoro i Depeche Mode e i Pink Floyd, tutto questo tipo di mondo musicale.

Se ti chiedessi di scegliere cosa preferisci della musica di Braccialetti rossi, una raccolta di canzoni in italiano rese ancor più speciali dagli intensi testi di Niccolò Agliardi, quali canzoni sceglieresti?

A me piacciono molto due canzoni che fanno parte della colonna sonora della seconda serie, si tratta di Non lo so interpretata da Roberto Vecchioni, oltre a Non importa veramente, due pezzi bellissimi per me, aldilà dei gusti personali sull’arrangiamento sono due testi oggettivamente splendidi.

Nel darvi appuntamento ai prossimi giorni, con le molte attività di All Music Italia legate ai protagonisti di Braccialetti Rossi, ringraziamo Brando Pacitto per averci raccontato di sè e Viviana Ronzitti per la preziosa collaborazione nel realizzare queste interviste.

NON LO SO – ROBERTO VECCHIONI – AUDIO

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