30 Marzo 2024
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30 Marzo 2024

Denise Faro, L’intervista: dall’America a Vasco, l’incredibile viaggio della cantante di “Libera e se mi va”

Denise Faro: Da High School Musical a 'Libera e se mi va". In arrivo un album, un tour... e San Siro?

Denise Faro intervista
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Denise Faro, oltre che cantante è anche un’attrice che preso parte a celebri musical di grande successo internazionale dimostrando il suo talento sia sul palco che sullo schermo. Ma c’è di più: di recente Denise è diventata ancora più famosa grazie alla sua collaborazione con il più grande dei grandi: Vasco Rossi.

Il rocker ha scritto appositamente per lei il brano “Libera e se mi va” regalandole una nuova, importante esperienza in Italia, Paese dal quale era partita per inseguire i suoi sogni.

Denise Faro l’intervista

Partiamo da molto lontano. Tu sei stata parte di cast straordinari: Un Medica in Famiglia, Giulietta e Romeo e High School Musical…

Ero solo una ragazzina, quindi per me stavo facendo le prime esperienze. Non mi rendevo pienamente conto dell’importanza di ciò che stavo facendo, ma ora capisco quanto fosse significativo.

Mi ricordo ancora del mio primo casting per “Un Medico in Famiglia“. Ero così timida che non volevo nemmeno partecipare, ma mia madre mi ha incoraggiato dicendo che sarebbe stata un’esperienza divertente. E così è stato.

Poi c’è stato il ruolo di Giulietta in “Giulietta e Romeo“. L’esperienza teatrale mi ha aiutata a superare le mie insicurezze e a crescere come persona e come attrice.

E poi “High School Musical“: sono stata scelta dalla Disney America per interpretare il ruolo della protagonista Gabriella Montez. È stato un momento incredibile che non dimenticherò mai e ringrazio le persone che hanno creduto in me.

Veniamo all’America…

Mi sono trasferita in modo abbastanza strano. Durante il tour in Spagna con “Il Mondo di Patti“, un talent scout mi ha proposto di partecipare ad casting di un talent show simile a “X Factor”, ho capito solo dopo che mi volevano vedere per il casting a Città del Messico. Nonostante le difficoltà linguistiche, ho deciso di andarci, attratta da questa opportunità. Il talent show non ha portato i risultati sperati, ma mi ha permesso di esibirmi al Festival di Viña del Mar in Cile, dove ho ottenuto un grande successo. Questa esperienza mi ha convinta a trasferirmi negli Stati Uniti per ampliare le mie opportunità di carriera e migliorare la mia conoscenza della lingua inglese.

E qui conosci Vasco: come è successo?

Mi trovavo ad un evento a Los Angeles in cui ho avuto l’occasione di conoscere molte persone, tra cui lui. Ci siamo stati presentati e ho avuto la sensazione che tra noi ci fosse una connessione istantanea. Abbiamo continuato a vederci altre volte e siamo diventati amici…

Ma parlavate di musica, di canzoni?

Non proprio. Ricordo che durante una sua festa, gli chiesi di scrivere una canzone insieme. La sua risposta è stata semplice e gentile ma non lo chiesi più perché capii che non era quello il gioco, ma piuttosto l’inizio di un’amicizia. Da lì però sono arrivate molte belle opportunità, come aprire i suoi concerti nel 2019. È stata un’esperienza incredibile, mi sono divertita tantissimo e ho sentito un’energia positiva dal pubblico. Non è che mi abbiano seguito musicalmente dopo, ma mi sono sentita ben voluta. Adesso naturalmente è diverso, per via della canzone…

Veniamo alla canzone. Come ti sei preparata ad affrontare l’interpretazione di un brano dove la donna, icona dei i testi più significativi di Vasco, è protagonista?

È stata un’esperienza emozionante, perché nonostante la mia incredulità nel confrontarmi con la sua fama, siamo stati sullo stesso piano. Mi ha chiesto di imparare il testo a memoria, spiegandomi l’importanza di non leggere durante la registrazione. Non mi ha lasciato sola con il testo, ma ha spiegato il significato di ogni parte, coinvolgendomi nell’interpretazione del brano. È stato fondamentale per me avere una chiara comprensione della canzone prima di iniziare a cantarla.

Com’è Vasco produttore in studio?

All’inizio mi ha chiesto di cantare la canzone molte volte, non solo per scaldare la voce, ma anche per connettermi emotivamente al brano. Successivamente abbiamo lavorato sui dettagli, concentrandoci soprattutto sugli elementi che per lui erano cruciali per trasmettere emozione. Ad esempio, abbiamo ripetuto molte volte gli “Ehi Ehi” iniziali per trovare la giusta intensità.

Mi diceva: “Io voglio che le persone appena sentono quel Ehi Ehi, se sono di spalle, si girino!”. Ho seguito le sue indicazioni senza replicare, fidandomi della sua esperienza. Abbiamo sperimentato varie versioni della canzone, cercando di rendere ogni singola parola significativa. Un esempio è stata la parola “fragilità”, su cui abbiamo lavorato a lungo per trovare il giusto equilibrio tra vulnerabilità e forza, in linea con il messaggio della canzone. È stata un’esperienza meravigliosa. Cioè lui mi regalato una canzone, o meglio, ha regalato una canzone a tutte le donne attraverso la mia voce!

L’aspettativa era alta: hai cercato di essere Denise Faro, di rispettare quella che sei o hai cercato di essere un Vasco al femminile?

All’inizio, l’avevo presa alla leggerezza, considerandola come un regalo. Poi però, a metà del percorso, ho cominciato a sentire il peso dell’aspettativa e della responsabilità che questa opportunità comportava. L’Italia mi metteva maggiormente sotto pressione rispetto alla mia esperienza in America Latina, dove mi sentivo più libera e meno giudicata.

Ma poi anche Vasco mi ha incoraggiato a godermi l’esperienza senza crearmi troppe aspettative. Mi diceva: “Te la devi godere, devi lavorare sodo, ma non voglio neanche che ti crei troppa aspettativa, te la devi vivere, io voglio che sia comunque un regalo non che ti diventi un peso o un impegno verso di me perché sennò diventa un regalo al contrario” Mi ha rilassato tantissimo e ci siamo divertiti.

Libera e se mi va è un primo singolo, ci aspettiamo un album?

In realtà, abbiamo deciso di suddividere l’album in due parti, creando due volumi distinti. Il primo volume sarà rilasciato a ottobre, mentre il secondo a marzo, entrambi contenenti circa 8 tracce. Questa scelta è stata fatta per evitare che l’eccessivo numero di brani presenti in un album porti le persone a non apprezzarli appieno. Quando ci sono troppe canzoni, alcune vengono inevitabilmente trascurate, e questo mi dispiace perché tu comunque ci lavori, ci perdi un sacco di tempo ci metti il cuore

In che lingua sarà l’album?

Tripla. Italiano, inglese e spagnolo. Qualcuna sarà in più versioni ma non tutte perché secondo me alcune canzoni non hanno ragione di esistere nell’altra lingua. Anche proprio come stile.

Ci sarà un tour internazionale?

Sì, anzi parte dall’America Latina. Gli Italiani partono dall’Italia e poi vanno all’estero. Io faccio il contrario… la mia carriera artistica è iniziata lì.

Beh, a giugno sarai qui, con Vasco in tour…

Io non posso dirlo ancora perché non ho una certezza matematica però immagino…

Nel caso, posso chiederti se questa canzone la canterai tu, la canterà lui, la canterete insieme?

Non c’è una risposta. Questa canzone è un regalo e deve avere un percorso, deve fluire in maniera naturale, quindi deciderà lui anche se magari farmi di nuovo aprire i concerti.

Però ti dice, tieniti libera…?

Sicuramente non sarò in Messico, ecco.