18 Maggio 2025
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18 Maggio 2025

Eurovision Song Contest 2025, le pagelle della Finale: Lucio Corsi (7.5) poetico, JJ (9+) magnetico

Questa sera ventisei nazioni si sono sfidate per ottenere l'ambito trofeo di cristallo. Chi ci avrà convinto?

Pagelle finale Eurovision 2025
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EUROVISION 2025, le pagelle della FINALE

🇳🇴 NORVEGIA: Kyle Alessandro – Lighter

Classe 2006, HA SOLI 19 ANNI! Ma sul palco sembra esserci nato. Kyle Alessandro ha un carisma, una sicurezza e una presenza scenica fuori dal comune per un ragazzo della sua età. Il dance break ci fa alzare dal divano e le fiamme ci fanno scaldare: esibizione ottima! VOTO: 7.5

🇱🇺 LUSSEMBURGO: Laura Thorn – La poupée mont le son

Una bambola ribelle sul palco per il Lussemburgo. Performance curata nei minimi dettagli, soprattutto in ottica televisiva.

Musicalmente parlando, invece, il brano convince anche e soprattutto per un richiamo agli anni ’60 che vengono qui ricontestualizzati in maniera impeccabile.

Bella l’apertura del brano sul finale, accompagnata da un cambio abito da non sottovalutare sotto il punto di vista della narrazione. VOTO 8+

🇪🇪 ESTONIA: Tommy Cash – Espresso Macchiato

È riduttivo concentrarsi solamente sulle sue carenze tecniche. La performance è la chiave di questa esibizione, tra balletti, la finta gag con la fan che sale sul palco e l’aiuto del pubblico che incita e canta a squarciagola questa canzone.

L’Eurovision sarà anche uno show televisivo, ma la canzone ha un suo ruolo che non può passare (sempre) in secondo piano. VOTO: 6 (per la genialità)

🇮🇱 ISRAELE: Yuval Raphael – New Day Will Rise

Yuval porta un brano che mette in luce le sue doti vocali, ma che alla fine dell’esibizione lascia poco o nulla. Eppure, la tematica è più che mai calda e attuale.

Concentrata a non cadere nello stesso errore delle prova generale, che l’ha costretta a cambiare la nota finale, Yuval si trasforma in una statua di ghiaccio, mandando tutto all’aria, come canterebbe Mengoni.

Il pubblico all’inizio si fa sentire, non sempre in modo positivo, ma non è questo il momento e il posto dove approfondire questa tematica. VOTO: 5

🇱🇹 LITUANIA: Katarsis – Tavo akys

Per rimanere leggermente italo-centrici, la Lituania punta sulla “quota Måneskin” e porta sul palco un brano alt-rock dal mood post-apocalittico, che gli permette di distinguersi da tutte le altre nazioni.

Da anni il Paese segue la strada della lingua nazionale e sta dando i suoi frutti, dato che il lituano suona musicalmente molto bene e gli eurofan apprezzano sempre di più questo tipo di proposte. VOTO: 8

🇪🇸 SPAGNA: Melody – Esa diva

Il giorno in cui la Spagna porterà un brano introspettivo all’Eurovision, un asteroide colpirà il pianeta Terra. Scherzi a parte, il brano funziona e Melody ha grinta da vendere. Nulla da dire anche sulla performance vocale. Chapeau.

E che sia un anno buono per fuggire finalmente alla bottom 5? Staremo a vedere, perché questo brano non la merita affatto! VOTO: 8+

🇺🇦 UCRAINA: Ziferblat – Bird of Pray

First reaction: SHOCK! Come il rosa scelto per l’abito, shocking. Esibizione priva di coerenza, dove nulla sembra avere un senso. Il prog-rock, il tentativo di emulare David Bowie e l’outfit “barbie style” con tanto di cori angelici.

La vera guilty pleasure della finale dopo l’eliminazione di altri simil brani in semifinale.

Dopo diverse annate di proposte molto potenti, autentiche e che hanno portato l’Ucraina anche a trionfare, questo brano non va da nessuna parte ed è un peccato. VOTO: 4

🇬🇧 REGNO UNITO: Remember Monday – What The Hell Just Happened?

A distanza di una settimana, l’unico commento pertinente che rimane su questa esibizione è: What the hell just happened!? Bottom 5 assicurata per il Regno Unito, che riesuma il “fantastico” mondo di High School Music. Coerenza musicale inesistente, vanità e… il nulla. Altro che FREEDOM. Per i look abbiamo tre nomi: Aurora, Cenerentola e Belle. VOTO: 3

🇦🇹 AUSTRIA: JJ (Johannes Pietsch) – Wasted Love

Pacchetto completo: vocalità, esibizione, scenografia. C’è davvero tutto in questa performance e ci verrebbe da augurargli una BELLA cosa… ma per scaramanzia ve la faremo solamente intuire! Esibizione di una potenza straordinaria e lui è anche molto carismatico e capace di trasmettere il suo tormento con espressività. WOW. VOTO: 9+

🇮🇸 ISLANDA: VÆB – Róa

Esibirsi dopo l’Austria non è affatto semplice, ma i VÆB virano su un altro mood con una performance super “teen” in stile Minecraft. Divertente, molto ballabile e catchy. Il brano non è male, sia chiaro, ma non brilla come dovrebbe ed è troppo simile a tante altre cose.

L’Islanda ha decisamente fatto di meglio in passato. Un plauso per aver proposto nuovamente l’islandese e… il mic drop geniale! VOTO: 7-

🇱🇻 LETTONIA: Tautumeitas – Bur man laimi

Le Tautumeitas ci trasportano nel loro mondo onirico fatto di musica tradizionale e, nonostante la barriera linguistica (anche a loro va un plauso per non essersi “piegate” all’inglese), la loro esibizione arriva più forte che mai.

Televisivamente parlando è un’esibizione poco friendly, ma il colpo d’occhio rimane sempre e comunque molto impattante. VOTO: 8.5

🇳🇱 PAESI BASSI: Claude Kiambe – C’est la vie

L’immagine finale di Claude che guarda il sé bambino allo specchio fa arrivare forte e chiaro il messaggio della canzone.

Peccato per l’inciso, un po’ ruffiano, che a tratti potrebbe risultare fastidioso e ridondante.

Claude ha una gran bella voce, ma questa canzone potrebbe annoiare già al secondo ascolto. Strizza molto l’occhio alle giurie internazionali, quindi… prepariamoci! VOTO: 7

🇫🇮 FINLANDIA: Erika Vikman – Ich komme

Definizione di brano provocante fatto bene, senza che ci sia bisogno di censurare qualcosa (Malta, prendi spunto). Nonostante tutto, il brano tratta una tematica importante, soprattutto per l’artista, ovvero l’empowerment femminile e l’esibizione stravagante è coerente con questo messaggio.

Il pubblico l’ha apprezzato fin dal primo ascolto durante la selezione nazionale, ma come reagiranno le giurie? Il brano, però, ha del potenziale. VOTO: 7+

🇮🇹 ITALIA: Lucio Corsi – Volevo essere un duro

Esibizione molto fedele a ciò che abbiamo visto a Sanremo: elegante e poetica. Seppur si fosse pensato il contrario, Volevo essere un duro non è ciò che possiamo definire Eurovision-friendly.

Il cantautore inganna la regola che impedisce ai musicisti di suonare dal vivo utilizzando il microfono per amplificare il suono dell’armonica. Tutto questo però potrebbe non bastare per un piazzamento in Top 10 ed è un peccato, perché la canzone merita, Lucio merita, ma il tipo di giudizio degli eurofan è molto diverso da quello sanremese.

Gli stacchi di camera rallentano un’esibizione già di per sé meno energica delle altre, soprattutto messa in mezzo a Finlandia e Polonia.

Concludiamo dicendo: nonostante TUTTO, grazie Lucio per averci rappresentato e aver mostrato un altro lato del nostro patrimonio culturale e musicale! VOTO 7.5

🇵🇱 POLONIA: Justyna Steczkowska – Gaja

Coreografia confusionaria. Se il tornado proiettato sul pavimento portasse via Justyna e i suoi ballerini non ne sentiremmo affatto la mancanza. Esibizione tecnicamente perfetta (quell’acuto rimbomba ancora all’interno della St. Jakobshalle) ma risulta inconsistente, priva di ogni fondamento.

La Polonia deve cambiare marcia perché negli ultimi dieci anni non sta mostrando il suo vero potenziale. Michal Szpak ci manchi. VOTO: 5

🇩🇪 GERMANIA: Abor & Tynna – Baller

La coppia di fratelli è riuscita a riportare il tedesco in gara con la Germania dopo ben 18 anni e sottolineiamo finalmente. La canzone è una hit radiofonica, che fa ballare ma che a lungo rischia di stancare per la ripetitività del ritornello e del suono in cassa.

Rispetto ad altre sue esibizioni, lei era molto on point questa sera e forse questo li aiuterà a uscire dalla bottom 5. VOTO: 6

🇬🇷 GRECIA: Klavdia Papadopoulou – Asteromáta

Klavdia porta sul palco dell’Eurovision un brano modern laiko con una tematica che negli ultimi anni è stata molto presente. Stessa cosa dal punto di vista dell’esibizione, semplice, già vista ma d’impatto. La canzone però non parte, rimane lì sul palco e non riesce a fare presa sull’ascoltatore passivo e generalista. VOTO: 5+

🇦🇲 ARMENIA: Parg – Survivor

Esibizione decisamente stancante, ma Parg porta a casa un’ottima performance anche dal punto di vista vocale. Sicuramente non passa inosservato, sia per il fatto che sente molto sue le parole del brano – soprattutto l’inciso in armeno – sia… fisicamente. Que calor, ma che potenza! VOTO: 7

🇨🇭 SVIZZERA: Zoë Më – Voyage

Dolcezza e intimità. Less is more. Zoë porta una ballad semplice ma d’impatto e rompe la quarta parete. La parte di elettronica rende il brano non monotono ed è forse questo uno dei suoi punti forti.

Togliendo le ultime tre partecipazioni in lingua inglese, la Svizzera continua con la strada del francese che, va detto, ha portato i suoi frutti. VOTO: 9-

🇲🇹 MALTA: Miriana Conte – Serving

Altra esibizione provocante sotto tutti i punti di vista ma, al contrario della Finlandia, è ricca di eccessi. Per chi non segue l’Eurovision, questa performance non fa altro che alimentare la convinzione di molti italiani che il contest sia un grande circo fatto di eccessi ed è un peccato perché non è così.

La storia sul nome del brano è un’altra cosa che andrebbe discussa, ma come detto prima non è questo né il luogo né il momento per parlarne. VOTO: 4

🇵🇹 PORTOGALLO: NAPA – Deslocado

La vera canzone rivale di Lucio Corsi. Esibizione elegante, ma meno riuscita rispetto a quella italiana. Nonostante vocalmente siano sempre molto precisi, la performance risulta spoglia e monotona anche sul ritornello.

No, Salvador Sobral – con la stessa eleganza – riuscì ad emozionare e catturare l’attenzione anche del ragazzino che quella sera stava facendo zapping in tv. VOTO: 6

🇩🇰 DANIMARCA: Sissal Norðberg Niclasen – Hallucination

Bentornata in finale, cara Danimarca! Sissal porta sul palco una canzone pop e d’impatto, ma che suona già sentita e risentita (e anche molto simile a tratti ad Euphoria di Loreen).

Funziona e piace proprio per questo motivo, ma non c’è nulla di rivoluzionario o di nuovo in questo brano. Bene ma non benissimo, anche se la qualificazione in finale se la sono portati a casa e sicuramente questo stasera basta. VOTO: 6.5

🇸🇪 SVEZIA: KAJ – Bara bada bastu

Anche con una joke entry davvero ben riuscita, la Svezia fa capire per l’ennesima volta di che pasta è fatta. Non è quel tipico brano plasticoso a cui spesso siamo abituati, ma è mischiato ad un sound vicino alla tradizione. Il ritornello entra subito in testa e ci si ritrova subito a canticchiarlo pur senza sapere mezza parola di svedese.

Nonostante la caciara, l’esibizione è precisa e divertente e i Kaj risultano credibili, anche se sono finlandesi, rappresentano la Svezia, parlano della sauna e sono rivestiti in camicia e giacca elegante. Davvero tutto giusto. Ecco dov’era finita la personalità della Danimarca… l’hanno rubata gli svedesi. VOTO: 9

🇫🇷 FRANCIA: Louane (Anne Edwige Peichert) – maman

La Francia non vince da 48 anni e continua alla ricerca della vittoria con l’ennesima proposta francofona molto forte, sia dal punto di vista dell’esibizione che prettamente vocale. Semplice, ma intensa e dolorosa.

Anche questo brano strizzerà particolarmente l’occhio alle giurie, ma al tempo stesso va sottolineato anche che il pubblico è entusiasta di questa proposta. Vedremo. VOTO: 8

🇸🇲 SAN MARINO: Gabry Ponte – Tutta l’Italia

Gabry Ponte rappresenta San Marino – entrando durante la flag parade vestito con i colori dell’Italia, geniale – con un brano travolgente e a ballare non sono solo gli italiani. Tolto l’inciso, che fa saltare dal divano, non resta però molto.

L’esibizione è caotica e la fisarmonica buttata lì a caso non è molto utile a livello stilistico. Il palco, enorme, risulta vuoto e nonostante la lunga esperienza di Gabry Ponte, è impossibile che lui riesca a colmarlo da solo. VOTO: 6+

🇦🇱 ALBANIA: Shkodra Elektronike – Zjerm

L’Albania non delude praticamente mai. Riesce ad essere sempre coerente con la tradizione e a portare delle proposte musicali che riescono a valorizzare il suo potenziale così tanto ricca. Gli Shkodra Elektonike si inseriscono proprio in questo filone con un’esibizione originale e forse, proprio per questo, efficace. VOTO: 8-


Credits foto: EBU

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