Tiziano Ferro, Militi Ignoto: significato del testo della quarta traccia del nuovo album del cantautore di Latina, Sono un grande, fuori dal 24 ottobre 2025 per Sugar Music.
Tiziano torna alla musica con un album frutto di oltre due anni di lavoro, un periodo durante il quale le difficoltà hanno lasciato spazio a grandi cambiamenti e al futuro. Un nuovo Ferro ispirato e profondo, leggero e pronto a mettersi in gioco con la cosa che lo ha sempre guidato: l’amore per la musica.
TIZIANO FERRO, “Milite ignoto”: SIGNIFICATO e testo DEL BRANO
Benvenuti nell’epoca in cui ci si può scrivere una canzone dalla tomba. Milite ignoto è una canzone un po’ cinica, cinico-ironica, dark, è utilizzare il mondo che ci ha schiacciato per tentare di dire qualcosa di nuovo: il mondo ci ha schiacciato perché ormai siamo davanti alle telecamere sempre, un gesto può diventare morte pubblica, morte civile, morte personale, un errore imperdonabile.
Siamo arrivati al punto che un gesto può essere mal interpretato e trasformarsi in un disastro. Oggi si possono vivere mille vite ma al tempo stesso si vivono anche mille morti e chissà quale di queste morti sarà quella che poi segnerà veramente la fine delle cose. Il “milite ignoto” di questa canzone è colui che sta guardando il proprio funerale, che si crede finito ma che alla fine si rende conto che la sua vita non è invece ancora finita.
Io ho trattato la mia vita allo stesso modo: l’ho guardata iniziare e finire e iniziare ancora, spesso come uno spettatore molto incazzato perché mi rendevo conto che le cose stavano andando in un modo che non volevo.
L’importante è trovare consapevolezza di quello che sei e del fatto che nessuno ti può annullare, nessuno può dirti quando puoi smettere di esistere. Quel milite ignoto prenderà il nome che vuole, è già un agente segreto con un’altra identità, un’altra missione. Questa è una canzone che parla di coraggio, che invita le persone a vivere un’altra vita, ad andare avanti anche quando ti dicono, o ti sembra, che la tua vita è già finita.
Testo di Tiziano Ferro Musica di: Tiziano Ferro, Nicola Biasin. Prodotta da Bias
TESTO DEL BRANO
Come milite ignoto cammino nel buio
E ricordo chi sono solo se lo vedo
È una storia che ha perso
Nel senso che ho perso chi ero
E comunque qui rimango lo stesso
Con la schiena ferita
Ed in faccia la vita
Diranno
La raccontano i padri alle figlie
Che sognano figli con padri che non racconteremo
È una storia di gioia lo giuro
La gioia è la protagonista fino alla fine più o meno
Lo volevo davvero
Io vi amavo davvero
Oppure no
E tutti adesso parlano
E quindi adesso parlano
Come fosse la prima volta ancora
Come se fossi morto poi risorto e morto ancora
Parlano nessuno ormai ascolta più
E non rimane un cazzo se non sei nessuno
Di mille volti noti se n’è spento a caso uno
Volevo riposare ma come te
Volevo solo amare ma come te
Volevo respirare ma come te
Volevo stare in piedi ma come te
Volevo sanguinare tantissimo
E dirvi addio in modo bellissimo
E invece sulla pietra scalpita
Il giorno della ferita che mi ha reso nessuno
Come te
E non merita neanche una foto un volto
Una frase d’addio, quel noioso soldato
Un sorriso e uno sputo a quel monumento
Un uomo qualunque che un giorno si è spento
Quel corpo mutilato non l’ha mai fermato
Cercava e poi cercava e poi cercava e poi
Lui sapeva benissimo
Che vince chi fa la cosa sbagliata con la faccia adeguata
Il suo piccolo orgoglio, il suo cuore labile
Lo resero tutto fuorché memorabile
Lui che è stato un eroe
O forse un criminale
Oppure no
E tutti adesso parlano
E quindi adesso parlano
Come fosse la prima volta ancora
Come se fossi morto poi risorto e morto ancora
Parlano
Nessuno ormai ascolta più
E non rimane un cazzo se non sei nessuno
Di mille volti noti se n’è spento a caso uno
Volevo riposare ma come te
Volevo solo amare ma come te
Volevo respirare ma come te
Volevo stare in piedi ma come te
Volevo sanguinare tantissimo
E dirvi addio in modo bellissimo
E invece sulla pietra scalpita
Il giorno della ferita che mi ha reso nessuno
Non c’è tempo per i rimorsi
Città che erano casa ora sono solo posti
E volevo cambiare il mondo
Quindi cambiavo indirizzo
Chi cerca trova
Tutti vogliono cambiare vita davvero
Ma nessuno ci prova
E tutti adesso parlano
E quindi adesso parlano
Come fosse la prima volta ancora
Come se fossi morto poi risorto e morto ancora
Parlano
Nessuno ormai ascolta più
E non rimane un cazzo se non sei nessuno
Di mille volti noti se n’è spento a caso uno
Volevo riposare ma come te
Volevo solo amare ma come te
Volevo respirare ma come te
Volevo stare in piedi ma come te
Volevo sanguinare tantissimo
E dirvi addio in modo bellissimo
E invece sulla pietra scalpita
Il giorno della ferita che mi ha reso nessuno
Come te
Foto di Andrea Bianchera











