Tiziano Ferro, Fingo&Spingo: significato del testo della seconda traccia del nuovo album del cantautore di Latina, Sono un grande, fuori dal 24 ottobre 2025 per Sugar Music. Il brano è stato scelto come secondo estratto per le radio dal disco dopo il successo di Cuore rotto.
Tiziano torna alla musica con un album frutto di oltre due anni di lavoro, un periodo durante il quale le difficoltà hanno lasciato spazio a grandi cambiamenti e al futuro. Un nuovo Ferro ispirato e profondo, leggero e pronto a mettersi in gioco con la cosa che lo ha sempre guidato: l’amore per la musica.
TIZIANO FERRO, “fingo&spingo”: SIGNIFICATO e testo DEL BRANO
La traccia numero due è una delle canzoni di questo lavoro che parla della sottile linea di separazione tra chi sei e quello che fai. Non c’è un cartellino che timbri, non c’è chi sei tu come autore, chi sei tu come essere umano, chi sei tu come cantante e spesso è lì il problema, il dramma degli artisti forse da quando la musica esiste, no?
È difficile riuscire a vestirsi in un modo, spogliarsi di quei vestiti e fare il padre di famiglia. È una cosa unica, è una cosa che forse porterà inevitabilmente chiunque faccia il mio mestiere ad essere un po’ malato: malati di fama o malati di voglia di normalità.
Due estremi: quando è troppa una, l’altra ci diventa estranea e allora chissà cosa accade. E allora in questa canzone è come se avessi seguito la vita di queste due persone, che poi sono una, una sola perché io non le so fare le cose di nascosto, non so vivere due vite separate. Sono sempre io, ho sempre la stessa faccia, la stessa voce, le stesse parole. Quello che viene fatto nell’ombra del privato spesso esce fuori, esce perché non puoi fare altrimenti, è impossibile che non esca perché qualcuno ti guarderà in faccia e lo leggerà. È la trasparenza assoluta, il cantante che prova a stare in piedi ma vive i suoi drammi che spesso lo mettono in ginocchio rendendogli difficoltoso mettersi davanti ad un microfono e cantare.
Testo di Tiziano Ferro Musica di : Roberto Casalino, Stefano Tognini. Prodotta da Zef
TESTO DEL BRANO
Il capo non mi ha visto affatto stanco
E io ci credo
Ca**o, se sei bianco sembri fatto
Togliti ‘sto viso sfatto
Circa ventimila buone ragioni per star zitto e restare in fila
E non importa la cura
La soglia del dolore
La tua gente ti aspetta e ti rispetta
Con la stessa voglia e lo stesso fuoco
Del primo giorno
E quando sarai pronto
Torna pure a dare fuoco al mondo
Fingo e spingo
E tutti mi convincono
Che se fingo ancora
Un giorno sembrerà normale rimanere muto
Se non hai speranza
Perché chiedi aiuto?
Stanotte non lo so, no no no
Fingo e fingo
Stanotte non distinguo
Spingo e spingo quell’ago nelle vene
Paura o ipocrisia
Chi è l’assassino? Entrambe
Quindi non costringerci a spargere altro sangue
Il posto in cui la vita mi lasciò
non merita menzione
non sei morto e non sei Dio
non dimenticarlo che sei nato con una missione
per la gente che ti aspetta in fila ore, ore ed ore
C’è chi si fida di te, che tu li possa curare
Come tu ti fidasti di loro
Quindi fai quel che ti pare
Scegli tu il momento
Basta cazzate
E mettiti a cantare
Fingo e spingo
Stanotte non lo so, nonono
Fingo e spingo
E tutti mi convincono
Che se fingo ancora
Un giorno sembrerà normale rimanere muto
Se non hai speranza
Perché chiedi aiuto?
Fingo e spingo
Stanotte non lo so, nonono
Fingo e fingo
Stanotte non distinguo
E spingo e spingo quell’ago nelle vene
Paura o ipocrisia
Chi è l’assassino? Entrambe
Quindi non costringerci a spargere altro sangue
Ora è il turno dei grandi
Che hanno un grande segreto
Senza scomodarti
Abbandonati ai fatti
Concediti all’evento
All’innamoramento eterno
Fingo e spingo
Stanotte non lo so, nonono
Fingo e spingo
E tutti mi convincono
Che se fingo ancora
Un giorno sembrerà normale rimanere muto
Se non hai speranza
Perché chiedi aiuto?
Fingo e spingo
Stanotte non lo so, nonono
Fingo e fingo
Stanotte non distinguo
E spingo e spingo quell’ago nelle vene
Paura o ipocrisia
Chi è l’assassino? Entrambe
Quindi non costringerci a spargere altro sangue
Foto di Andrea Bianchera











