Il caso Faneto, un caso gravissimo che ha scosso il mondo della musica italiana l’11 ottobre 2025 e nelle ore successive. All Music Italia sceglie di prendere una posizione netta senza stigmatizzare la musica rap.
Aggiornamento 14 ottobre 2025: Faneto ha pubblicato sui propri canali social una dichiarazione pubblica riguardo alla vicenda, di cui si dà conto in fondo all’articolo.
Il caso Faneto: cosa è accaduto con il rapper
Nella giornata di sabato, sulla pagina Instagram di All Music Italia e sul profilo del nostro collaboratore Alvise Salerno, sono iniziati ad arrivare numerosi messaggi che ci chiedevano di parlare e prendere posizione su quanto stava accadendo riguardo al rapper classe 2004 Faneto, di cui, lo ammetto, io ignoravo totalmente l’esistenza.
Quando abbiamo controllato i link che ci sono stati inviati — collegati al profilo di una ragazza che sarebbe l’ex fidanzata del trapper — ciò che vediamo e ascoltiamo ci lascia sconvolti.
Le accuse della ex fidanzata
Nelle storie la ragazza mostra grossi lividi sul volto, fa riferimento a pratiche sessuali violente, racconta la storia del suo cane, ucciso in un incidente dall’ex, e fa ascoltare una conversazione con il trapper in cui la minaccia.
Seguono screenshot di altre minacce:
“Ricordati che morirai. Non vali nulla, sei una merda. Se farai girare il video sul web ti sgozzerò di persona. E se non ti farai trovare, me la prenderò con i tuoi“
e ancora, in un audio:
“vengo lì e la tua faccia te la distruggo… Vali poco come me con la differenza che io valgo poco perchè voglio fare qualcosa, tu vali poco e basta“
La denuncia e le prove pubblicate
Dalle verifiche risulta che la ragazza — ed è importante sottolinearlo: per fortuna ha sporto denuncia — aveva già presentato una segnalazione mesi fa e che è in corso un’indagine della Procura di Milano. Dalle foto e dai video pubblicati dalla ragazza nelle storie di sabato, tuttavia, le minacce non sembrano essersi interrotte: per questo motivo lei ha deciso di rendere pubbliche le prove di ciò che sostiene di aver subito, pubblicando foto, conversazioni e video.
Nelle storie scrive:
“Le ho messe perché nessuna donna può passare ciò che ho passato io, l’ho coperto per mesi e mesi ma dopo continue minacce, anche dopo averlo lasciato e denunciato, mi sono rotta il ca**o ed è il momento di far valere la mia voce come quella di tante altre donne che hanno ancora paura di ratti del genere e non riescono. Stay Safe“
Nota: quanto riportato si basa su materiali pubblicati sui social e su segnalazioni pervenute alla nostra redazione. Esistono denunce e un’indagine in corso: fino a conclusione delle verifiche giudiziarie non è possibile trarre conclusioni di responsabilità penale. All Music Italia pubblica le testimonianze per informare e sollecitare attenzione, nel rispetto delle parti coinvolte e della tutela delle vittime.
La reazione del rapper e gli sviluppi
Dopo poche ore, nonostante i video stessero rapidamente circolando sul web, Faneto si è esibito in un DJ set a Vicenza. Una volta scoperto quanto la ragazza aveva pubblicato, le ha prima chiesto di rimuovere immediatamente i contenuti e poi le ha inviato messaggi in DM con questo tenore:
“Ricordati che morirai ma prima sarai sco*ata da tutti i miei amici, non ho più nulla da perdere“
Come All Music Italia, abbiamo preferito non pubblicare subito un articolo: anziché fare una presa di posizione immediata, abbiamo cercato di approfondire la vicenda. Abbiamo contattato alcune nostre conoscenze che operano nella cronaca per intervenire, mettersi in contatto con la ragazza e verificare se fosse in sicurezza, prima di diffondere ulteriori dettagli.
Le prime prese di posizione nel settore
Nelle ore successive, per fortuna, in molti hanno iniziato a far sentire la propria voce, a partire da Trenches Records, etichetta discografica fondata da Rondodasosa, sotto la quale Faneto è attualmente sotto contratto.
“Trenches Records si dissocia da ogni tipo di violenza sulle donne. Pertanto, tutto il ricavo delle edizioni di Faneto sarà donato ad associazioni contro la violenza sulle donne. Rispettiamo l’Hip hop e nella nostra cultura non c’è spazio per chi commette atti di questo tipo.“
A seguito di tutto ciò, sono stati diffusi sui social dei video di una presunta aggressione ai danni di Faneto, ma le circostanze restano ancora poco chiare. Nel frattempo Niky Savage, Anna, Artie 5ive e Kid Yugi, tra gli altri, hanno smesso di seguirlo. Addirittura Niko Pandetta, in una storia Instagram, ha scritto:
“Ho due figlie. Spero che loro non incontrino mai uno come te e spero che tu non incontri mai uno come me.“
Il pensiero di All Music Italia sui social
Nella giornata di ieri abbiamo scelto, in accordo con tutta la redazione, di prendere posizione ed esprimere il nostro pensiero in quanto sito di musica italiana che ogni giorno, non solo informa i lettori, ma tramite iniziative speciali — in cui a volte sono coinvolto in prima persona — si confronta con i giovani appassionati di musica.
Queste le parole che abbiamo postato sul nostro profilo:
“Nelle ultime ore sono circolati sui social video e testimonianze gravissime che coinvolgono il rapper Faneto, pubblicati dalla sua ex fidanzata. Non è intrattenimento. È una vicenda che impone una riflessione profonda. Anche sul mondo della musica e su chi ne fa parte.”
“All Music Italia non ha mai sostenuto, e mai sosterrà, musica che inciti alla violenza o che umili la figura femminile e più volte abbiamo espresso il nostro parere su determinati testi, spesso ascoltati da giovanissimi, a case discografiche e uffici stampa.”
“E diciamocelo chiaramente: in troppi casi, non solo questo, le persone sanno. Sanno quando c’è violenza fisica. Sanno quando c’è violenza psicologica su una donna. Eppure scelgono di tacere, di girarsi dall’altra parte per poi indignarsi quando tutto diventa pubblico. Quello non è il momento giusto. Il momento giusto è prima.“
Parole in cui abbiamo voluto sottolineare nuovamente l’importanza del ruolo di chi lavora nell’industria discografica:
“Chi lavora nella musica ha il dovere di scegliere da che parte stare. Chi produrre, distribuire, a chi dare voce e sensibilità. E chi fa musica, arrivando a centinaia di ragazzi ogni giorno, ha il dovere di darsi una ca**o di regolata. Massimiliano Longo, direttore di All Music Italia.”
Una riflessione sul linguaggio e sui modelli senza stigmatizzare
Ci teniamo ad aggiungere una riflessione. Non vogliamo stigmatizzare il rap, un genere musicale che ha una storia e degli esponenti molto validi, che produce arte. Al tempo stesso non possiamo ignorare il fatto che spesso questi episodi vedano coinvolti rappresentanti di questo genere musicale.
Faneto è diventato famoso con un ritornello, quello di Lamelo, che dice: “Lei è una tro*a ma verrà trattata peggio“.
Non possiamo far finta di niente quando, nelle masterclass ma anche negli eventi che mi vedono coinvolto nelle scuole o negli incontri con gli studenti, alla mia domanda su che genere musicale ascoltino, la maggior parte di questi ragazzi alza la mano sul rap. Chi ascolta pop o i cantautori, invece, quasi si vergogna nel farlo.
Non posso neppure far finta di niente quando, chiedendo loro perché ammirino i rapper — anche quelli che usano un linguaggio offensivo, soprattutto verso le donne ma non solo — e perché vorrebbero diventare come loro, le risposte sono sempre due, e dicono tutto: “Perché si fanno tanti soldi, soldi che i miei genitori non hanno mai visto, e per avere tanta fi*a“.
Questo è ciò a cui ambiscono questi ragazzi, spesso cresciuti con le parole e i modelli di persone come Faneto: soldi e “fi*a”.
Sia chiaro: il mondo del pop non è un mondo fatato, semplicemente nasconde meglio la polvere (e sarebbe ora di finirla anche lì con certi comportamenti…). Ma non lancia messaggi di questo tipo. Che sia ipocrisia o meno.
Responsabilità di uffici stampa e discografiche
Qualche tempo fa abbiamo deciso di non pubblicare un articolo su un brano di un artista, che magari sarà anche una bravissima persona e gioca a fare il personaggio, ma per come dipingeva la donna — scusate la crudezza — praticamente “un buco con contorno di carne“, ci sembrava troppo.
Ecco, crediamo che anche gli uffici stampa, alcuni di essi, così come le discografiche, dovrebbero dare meno peso al dio denaro e porre dei paletti su ciò che intendono promuovere e diffondere.
Noi cercheremo di farlo con ancora più attenzione. Ripetiamo: non è un problema di genere musicale, ma di contenuti e, soprattutto, di ideali trasmessi.
Aggiornamento e nota di trasparenza DEL 14 ottobre 2025
Nelle ore successive alla pubblicazione di questo articolo, Faneto ha diffuso sul proprio profilo Instagram una lunga dichiarazione pubblica, accompagnata da alcuni video e messaggi in cui affronta la vicenda. Nelle sue parole, l’artista ha riconosciuto di aver avuto comportamenti sbagliati e di “portare ogni giorno il peso della violenza”, ma ha anche descritto la relazione con l’ex compagna come “tossica e distruttiva, segnata da episodi di violenza da entrambe le parti”.
Tra i contenuti pubblicati, è presente anche un video in cui, secondo la versione fornita dal rapper, si vedrebbe la ragazza impugnare un coltello durante un momento di forte tensione. Tali elementi fanno parte del racconto dell’artista e non modificano il quadro giudiziario della vicenda, attualmente oggetto di indagine da parte della Procura di Milano.
Faneto ha inoltre dichiarato di voler intraprendere un percorso di cura e consapevolezza personale, chiedendo pubblicamente scusa alla ex compagna, al proprio team e ai fan.
Come testata giornalistica, All Music Italia conferma la propria posizione di rispetto e neutralità, ricordando che l’obiettivo di questo articolo è informare e sensibilizzare, non formulare giudizi. Tutte le informazioni riportate si basano su contenuti pubblici e verificabili, nel pieno rispetto del diritto di cronaca e della tutela delle persone coinvolte.
Il caso resta aperto e soggetto agli accertamenti delle autorità competenti. All Music Italia resta disponibile a pubblicare eventuali ulteriori precisazioni o repliche ufficiali, nel pieno rispetto del diritto di replica garantito a tutte le parti.
Se tu o qualcuno che conosci state vivendo situazioni simili, potete contattare il numero 1522, attivo 24 ore su 24 e gratuito.











