27 Maggio 2017
di Interviste, Recensioni
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27 Maggio 2017

RECENSIONE:
TIENITI FORTE – MARCO CARTA

"Tieniti forte" è il titolo del nuovo disco di Marco Carta ricco di giovani autori importanti. Ecco la nostra recensione

marco carta
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La missione artistica di Marco Carta, dopo il folgorante slancio iniziale, è incappata in un periodo non certamente fortunatissimo; molte le difficoltà incontrate a prescindere dagli opinabili risultati commerciali, con le radio importanti che in massa non hanno sposato i suoi progetti ed i festival musicali ( Sanremo in testa ) che non lo hanno più annoverato tra il cast il suo nome, hanno reso complicato il galleggiar per questo mare, tanto che spesso viene citato come esempio di prodotti a scadenza generati dai talent, usando la disaffezione da parte del pubblico incolpato di aver virato verso altri vincitori successivi.

Forse c’è anche del vero in questo però andrebbero fatte le giuste considerazioni in proposito; Carta ha uno zoccolo duro di fans, chiamate “le Cartine”, che seppur diminuite con gli anni non lo hanno certo abbandonato, garantendo ad esempio i picchi delle vendite e visualizzazioni dei suoi dischi nelle immediate settimane successive all’uscita. A questo va poi aggiunto che un po’ come per tutti, se la promozione attorno non c’è, il prodotto si sgonfia in fretta, tenendo ovviamente presente che siamo in ambientazioni popolari e non certo su pianeti cantautorali a chissà quanti km dalla terra ferma; è chiaro quindi che il confronto avviene con chi produce cose simili alle tue, dove chiaramente l’ultimo arrivato ha spesso un’esposizione schiacciante rispetto a quella che può esser riservata a te. Per provare a dar battaglia a tutto questo oggi il cantante sardo è fuori con un nuovo album, Tieniti Forte, emblematico titolo sorretto dall’ancor più emblematico primo singolo, Il Meglio Sta Arrivando, quasi come a dire che ciò che si è fatto fin qui è stato preparazione; adesso arriva il bello.

In realtà il messaggio propiziatorio del titolo annaspa già dopo le prime tracce poiché il lavoro si muove su stilemi pop abbastanza conformi a suoni e moduli di composizione attuali, che lo rendono abbastanza prevedibile, senza alcun rilancio verso il nuovo e senza alcuna prerogativa personale, se non il timbro del nostro, sempre molto riconoscibile. Non si grida al miracolo in nessun caso, anche se l’insieme si muove su una gradevolezza generale in cui la differenza più che la canzone finisce col farla il gusto personale: ti piace Marco Carta o no? Gradisci la sua voce graffiata, quasi mai precisissima ma comunque personale oppure t’infastidisce? Ci si affida così ad un manipolo di autori in voga nell’ultimo periodo, come tra gli altri Edwyn Roberts, ex Amico di Maria pure lui, Tony Maiello, sdoganato dai grandi nomi che hanno usufruito di brani suoi negli ultimi due anni e Luca Chiaravalli, l’uomo d’oro dell’ultimo periodo dal karma occidentale di Gabbani in poi. Ed il primo singolo, di cui prima, è chiaramente vittima della scrittura di quest’ultimo, tanto che stupisce non ci sia riusciti a rendere conto della somiglianza musicale e proprio di battuta di tempo col brano vincitore di Sanremo. L’accettazione mediatica è stata quindi molto relativa e non ha aiutato Marco di certo a preparare al meglio il terreno per il ritorno. Con il discorso dei se e dei ma sarebbe probabilmente stato meglio puntare quindi su un brano che non camminasse su un binario troppo ben impresso nella memoria collettiva ed in tal senso La Fine Di Un Viaggio, scritta tra gli altri da Andrea Bonomo, appare di gran lunga, sia per suoni che per forza d’inciso aperto, quello che avrebbe potuto permettere a Marco il viaggio verso un’altra direzione. Buona anche la seguente Comunque Vada anche se la batteria ricorda qualcosa che su due piedi non mi viene in mente, ma se mi ci soffermo ancora un po’…
Inviolabile è una dolce chiusura giocata più di delicatezza che di potenza ed arriva quindi la dolcezza del racconto. Niente Di Logico si presta alla missione singolo anche se la mano di Maiello si sente fortissima, mentre la ballata Finiremo Per Volerci Bene è decisamente più interessante nelle note bassissime delle strofe, affrontate con l’intelligenza sapiente della doppia traccia vocale, che nell’inciso più smaccatamente italian style. Il gioco metrico che mette invece in relazione il termine views e Gesù nell’inciso della debolissima Solamente La Pelle sarebbe da premiare con uno di quegli animali di porcellana enormi, tipici degli arredamenti anni 70, in genere regalati ai compari di fede ai matrimoni, per pareggiarne la bruttezza.

Marco Carta dice che Il Meglio Sta Arrivando ed il miglior augurio che gli si possa fare è che sia davvero così, perché pur se mi sta a pelle simpaticissimo, non posso non considerare che di certo il meglio non risiede ancora qui, dove per il momento c’è un lavoro sinceramente indirizzato verso un pubblico medio che però, proprio perché tale, confuso da una serie di proposte simili. Torna quindi l’arcana domanda: Ti piace Marco Carta o no? Il segreto di una nuova possibilità sta tutto li!

BRANO MIGLIORE: La Fine Di Un Viaggio/ Inviolabile
VOTO: Cinque ½/10
TRACKLIST

1. Il Meglio Sta Arrivando
2. Dalla Stessa Parte
3. Niente Di Logico
4. Finiremo Per Volerci Bene
5. Solamente La Pelle
6. Senza Rumore
7. La Destinazione Siamo Noi
8. La Fine Del Viaggio
9. Comunque Vada
10. Dove Il Tempo Non Esiste
11. Fuggiro’ Da Te (solo nel cd e nel vinile)
12. Inviolabile (solo nel cd e nel vinile)