12 Gennaio 2018
di Interviste, Recensioni
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12 Gennaio 2018

FRANCESCA MICHIELIN – 2640 – RECENSIONE

il pop italiano, vivaddio, ha un’artista felicemente irrisolta! Ecco la recensione del nuovo disco di Francesca Michielin, "2640"

Francesca Michielin
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Francesca Michielin è una delle giovani artiste mainstream che merita, sin da quando ha esordito, una bella lente d’ingrandimento su di sé, e questo non perché i suoi prodotti siano sempre tutti all’altezza di chissà quale menzione particolare, ma semplicemente perché i suoi discorsi pop sono vari, ricercati, poco scontati e pescano da esempi internazionali non così soliti, non esattamente per tutti.

Anche la sua voce ha un sapore internazionale, delle inflessioni che sono poco riconducibili ad interpreti di casa nostra e se qualche somiglianza c’è è comunque tra le sfere alte del pop tricolore.

Adesso per Francesca il nuovo album, questo 2640, è la vera prova del nove, il terzo album che arriva dopo la prova di Riflessi di Me che l’ha catapultata in top 10 ed il rilancio a disco d’oro di di20, con annesso secondo posto a Sanremo; adesso Francesca è attesa e da questa cosa non può sfuggire e già da diversi mesi ha iniziato a lanciare indizi su questo nuovo percorso mediante due singoli quali Vulcano e Io Non Abito Al Mare che hanno subito lasciato intendere che ancora una volta nulla è come prima, con il primo che la rendeva appetibile per situazioni elettrodance ed il secondo invece che batteva strade vicine a mondi variegati alla Lorde; mondi anche irrequieti che la stessa Michielin sente ribollire in sé e che non ha intenzione di sedare ma di esporre.

2640 diventa quindi un album di una personalità multipla, capace di irruenze manifestate in parole che non possono che essere dirette, alternate a visioni aperte della vita, alla profonda comunicazione di senso di libertà, fino ad arrivare a porzioni di caos, mostrate senza riserve, perché il caos è in ognuno di noi… solo che cerchiamo di tenerlo a bada. Ad esempio, notevole è il racconto di Noleggiami Ancora Un Film in cui si prende atto dei tanti cambiamenti sociali e di usi e consumi, ma tra tutto ci sei tu che rimani ed è questo che è il caposaldo della propria stabilità, la voglia di restare ancorati anche al proprio passato amato per essere ben presenti a se stessi, senza il timore e fregandosene di non essere capiti.

Francesca si avvale poi di coautori che rappresentano la miglior realtà emergente del settore indie da Calcutta a Cosmo passando anche per il più corrivo Tommaso Paradiso e dal sempre ottimo Dario Faini. con il primo dei tre firma Temporale che è una delle tracce più interessanti del disco, probabile singolo estivo, con la sua voglia di fuga, di sogno e suoni elettronici contemporanei ma anche originali. Cosmo invece assieme sempre a Calcutta interviene nella stesura di Tapioca che è forse meno immediata ma mantiene alta l’attenzione che le presti perché con un inciso sorprendente rispetto alle strofe, che richiama canti lamentosi di tribù lontane.
Il “giornalista” Paradiso invece è coautore della ballata E Se C’Era, dal sound ipnotico e nuovamente basata sui cambiamenti, ma stavolta guardando al passato cercando di analizzarlo e dargli il giusto peso. Faini è poi presente in ben cinque brani del disco.

E dopo qualche critica che nemmeno il sottoscritto gli ha risparmiato stavolta è d’obbligo il plauso a Michele Canova Iorfida che ha lavorato a questo lavoro non ripetendosi, ma vestendo Francesca con un sound indovinato e giusto per lei, un sarto dalla fine mano che segue le forme di un corpo che sfugge ai canoni soliti.

Anche se non si è fatto male nessuno e mi sembra vada tutto bene, corro coi crampi alle gambe, non sono allenata per niente, canta Francesca nella bellissima ( e dal titolo insolito ) La Serie B e riscopre l’inglese, sua cara conoscenza in Lava dalla ritmica prorompente.

2640 è un album riuscito da qualsiasi punto lo si voglia guardare, risolto stranamente per un’artista che vivaddio non lo è per niente, è sempre in movimento, sempre alla ricerca di un nuovo mondo per spiegarsi. Brava Francesca, il pop italiano, vivaddio, ha un’artista felicemente irrisolta!

BRANO MIGLIORE: La Serie B/ Noleggiami Ancora Un Film / Temporale / Tapioca… e potrei metterne altri
VOTO: Otto ½/10
TRACKLIST

01 Comunicare
02 Bolivia
03 Noleggiami ancora un film
04 Io non abito al mare (di Francesca Michielin e Calcutta)
05 Tropicale
06 E se c’era….
07 Scusa se non ho gli occhi azzurri
08 Vulcano (di Francesca Michielin e Dare Faini)
09 Due galassie
10 La Serie B
11 Tapioca
12 Lava
13 Alonso