10 Febbraio 2018
di Direttore Editoriale
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10 Febbraio 2018

La lettera di ringraziamento da parte di MILVA per il premio alla carriera ricevuto a Sanremo

Milva ci ha fatto avere una lettera di ringraziamento per il Premio alla carriera ricevuto a Sanremo 2018. Ricordi e grandi maestri

Milva
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Questa sera Milva è stata premiata al Festival di Sanremo con il prestigioso Premio alla Carriera città di Sanremo, a ritirarlo la figlia Martina Corgnati.

Sono state tantissime le manifestazioni di affetto da parte degli addetti ai lavori e del pubblico nei confronti di questa grandissima artista che ha calcato il palco di Sanremo per ben 15 volte.

Da Cristiano Malgioglio che ha lanciato l’idea a La Vita in diretta, passando per gran parte dei nostri lettori, quasi 5.000 persone, che hanno firmato la nostra petizione lanciata su Change.org… e poi tanti ma tanti artisti provenienti da tutti i campi del mondo dell’arta… musica, teatro, televisione, giornalismo, cultura…

Milva ha voluto farci avere poche ore fa una lunga lettera di ringraziamento.

Nella missiva che trovate in questo articolo la grande artista ribadisce l’importanza che la musica e i grandi maestri hanno avuto nella sua vita e coglie anche l’occasione per dare un consiglio ai tanti artisti emergenti del panorama musicale italiano.

Nella lettera Milva ringrazia inoltre tutte le persone che hanno voluto fortemente che questo premio alla carriera fosse conferito proprio a lei.

LA LETTERA DI MILVA

“Sembra ieri, io ragazzina appena su questo enorme palco. La mia carriera… che favola meravigliosa!

Quando hai l’opportunità di esibirti sui più importanti palcoscenici del mondo, dalla Scala al Piccolo Teatro, dallo Chatelet all’Opéra di Parigi e ancora la Konzerhaus di Berlino, la Suntory Hall di Tokyo e per ben 15 volte in questo grande tempio della musica che è Sanremo, arriva un momento in cui, costretta a fermarti, ti interroghi sul senso di questo continuo vagare.

Mi viene in mente un pensiero del mio grande maestro Giorgio Strehler:

So e non so perché faccio teatro ma so che devo farlo, facendo entrare nel teatro tutto me stesso, con quello che penso e credo sia vita”.

C’erano tante me stessa ancora irrisolte in quel famoso Mare nel Cassetto del mio primo Sanremo, nel 1961.
Per quasi due decenni la mia presenza al Festival è stata assidua: Canzone, Un Sorriso, Da troppo tempo, tutti brani che ho sempre portato con me in tour e concerti.

Ma non era abbastanza: sono diventata l’artista impegnata che ha prestato la voce e il corpo ai personaggi brechtiani esaltati dal genio di Strehler, da Giorgio, che mi ha insegnato quanti sacrifici deve fare un’artista. E sono diventata la musa dei tanghi appassionati di Piazzolla. Ho cavalcato le difficili dissonanze di Luciano Berio. Ho avuto l’onore di interpretare la struggente anima dei grandi maestri greci: Vangelis, Teodorakis, Mikroutsikos. Sono stata l’interprete di tanti autori tedeschi che mi hanno donato la loro lingua e il pubblico tedesco.

Se chiudo gli occhi, li vedo tutti qui: l’irriverente Jannacci che mi ha dedicato La Rossa, l’amico Franco Battiato che mi ha regalato tre album di sue splendide canzoni, Alda Merini di cui ho cantato le folli poesie d’amore, il dolce Giorgio Faletti a cui devo l’ultima partecipazione a Sanremo con The show must go on e un intero album con testi originalissimi.
A loro il mio grazie più sentito per questo scambio artistico e umano.

Gli anni sono fragili gigli di carta, bisogna riempirli bene. Ai giovani colleghi voglio dire questo:

Gli artisti spazzano via la polvere dalla vita degli uomini ma perché accada l’arte deve essere continua ricerca. Bisogna studiare, attingere dal passato e modellare il sentimento, le emozioni e il gusto del presente”.

Questo premio alla carriera, ricevuto a Sanremo, deve essere il simbolo di una cultura che cresce ma che non dimentica ed è sotto questa luce che condivido con voi la mia immensa gioia.
Beh, certo mi dispiace non poter essere presente. I ricordi di questo palco mi legano le parole e i veli del tempo ahimè trattengono il mio corpo.

Voglio ringraziare il mio pubblico, così fedele nel sostenermi da commuovermi. L’organizzazione di Sanremo, in primis Claudio Baglioni che ha realizzato un comune desiderio. La mia assistente Edith Meier che per 30 anni mi ha incoraggiata e mi è stata vicina. L’amico Malgioglio, Massimiliano Longo direttore di All Music Italia, tutti i tantissimi colleghi che hanno speso per me parole che mi sono care.

Infine, il mio abbraccio pieno di affetto va  alla mia adorata figlia Martina che è lì con voi a ricevere per me questo premio. Prima di ogni cosa, sono una madre. Grazie per il tempo che mi hai regalato per essere anche un’artista.

Grazie. Milva.