8 Ottobre 2014
di Blogger
Condividi su:
8 Ottobre 2014

CADORI: dopo il singolo Le cose, esce l’album d’esordio del promettente cantautore

CADORI dopo aver lanciato il singolo Le cose, lancia l'album intitolato proprio Cadori, confermando le impressioni positive avute sul promettente cantautore

Condividi su:

Cadori è un nome nuovo. Il nome di un nuovo album di prossima uscita, ma soprattutto il nome, o meglio lo pseudonimo, di un nuovo cantautore (all’anagrafe Giacomo Giunchedi) che si affaccia al mondo con il suo progetto musicale autoprodotto, frutto di una significativa esperienza musicale.

Un cantautore  giovane e bravo, capace di mantenere uno stile di racconto classico ma proiettato nella contemporaneità, in grado di portare al pubblico un lavoro molto cosa apprezzabile e mai scontata, che nel caso di un’autoproduzione, ci fornisce un serio indizio sul valore dell’emergente Cadori.

Un assaggio di questo primo lavoro è il brano Le cose, canzone scelta come biglietto da visita per presentare l’intero album in arrivo, in quanto racchiude in sé il senso dell’intero progetto: un pezzo capace di farti, se non innamorare, almeno invaghire grazie all’ affascinante semplicità del testo che si fonde ad un suono soffuso e caldo, una chitarra che porta questa canzone dai toni tenui ad un risultato di ascolto vigoroso e inatteso: è l’immenso potere della semplicità, principio che potrebbe descrivere lo stile di Cadori, quel potere che rende intenso e accecante anche un timido raggio di sole che si appoggia sui nostri occhi.

Cadori dimostra un raro talento nel portare il racconto di eventi comuni, pezzi quasi banali della vita di tutti ad un livello di emozionante sincerità, trasformazione resa possibile dalla fantasia non banale che si intravede nell’autore.

Da pochissimo è online il video di Le cose, realizzato con la regia di Margaret Vega e con la fotografia di Salvo Lucchese, un video che trasforma in immagini colori e sfumature racchiuse nel testo e nella sonorità di Cadori.

Giacomo Giunchedi, nasce in Abruzzo, ma dal 2004 si trasferisce a Bologna dove inizia a il suo percorso musicale, partecipando a diverse formazioni e coltivando parallelamente il proprio talento di autore autoprodotto: nel 2010 distribuisce 70 copie dell’album We Where There, il primo progetto solista di Giacomo, nato sotto lo pseudonimo Ian Vincent, progetto che avrà seguito in un secondo album intitolato Unalaska.

Dal 2010 abbandona l’inglese, che aveva caratterizzato i suoi lavori, a favore dell’italiano, una svolta che trasforma lo stile del giovane autore, aprendo nuovi orizzonti che prendono vita sotto la nuova firma Cadori che lo porta alla realizzazione dell’omonimo album, progetto nel quale si butta a capofitto, arrivando a suonare tutti gli strumenti da solo, ad eccezione di batteria e violino (per il quale però resta a giocare in casa, chiamando in campo sua sorella): un lavoro veramente ben confezionato che verrà presentato al pubblico il 20 novembre a Bologna, presso il Cortile Cafè.

Non ci resta che guardare il video di Le cose e immergerci nel mondo di questo talentuoso artista emergente, in attesa dell’uscita dell’album.

AGGIORNAMENTO del 31 ottobre 2014

Il 4.11.2014 esce il nuovo album intitolato CADORI

Dal 4 novembre sarà disponibile l’intero album Cadori, intitolato semplicemente come il nome del suo autore, un disco intriso di nostalgia, nel quale ogni canzone risente della ricerca di un qualcosa di nuovo che combatte con il bisogno di lasciare ciò che non si può avere.

Cadori nelle sue canzoni si rivolge sempre ad una figura femminile, per affrontare temi tipici come i fraintendimenti, le mancate corrispondenze tra due persone legate l’una all’altra, dove però appaiono anche evocazioni di momenti di estasi, di improvvise schiarite e lampi di sole in un cielo dai toni nordici. I testi disegnano immagini nitide che argomentano una sorta di discorso, il tentativo di dire, chiarire, sistemare qualcosa, comprenderla. Cadori racconta questo suo pezzetto di vita in una dimensione di sincerità estrema e insieme di fantasia, fuori dalle convenzioni e dai cliché, ma lungo i binari del cantautorato. E’ per questo motivo che le sue canzoni nascono quasi tutte folk, per poi scoprire di avere una dolce indole lo-fi, con suoni soffusi, slanci pop, casse dritte come battiti cardiaci e chitarre che tracciano orbite e costellazioni di luce.

Nove tracce per raccontare al mondo la propria visione, suggestiva nei contenuti e nella forma (il meglio lo troviamo nella varietà musicale di  Ghiaccio e La brutta musica), grazie al lavoro di produzione prima di Francesco Cardillo, poi di Michele Postpischl (OfeliaDorme) e infine di Roberto Rettura de Lo Studio Spaziale (già al lavoro con Calibro 35, Mariposa, Iosonouncane, Junkfood), le canzoni di Cadori  si sono trasformate in piccole perle di malinconia e voglia di rinascita, che vagano nell’aria, incantano, e improvvisamente scoppiano. Per poi riformarsi di nuovo.

CADORI

Cadori racconta così l’immagine scelta per la copertina dell’album:

“La copertina  è una fotografia scattata da una mia amica, Francesca Modotti, una bravissima artista, che ritrae lo schermo di un televisore sul quale scorre la scena di un film. Lei stessa non si ricorda qual è il titolo. La persona di spalle è Keanu Reeves. Appena ho visto l’immagine mi è sembrata perfetta per il disco. La figura di qualcuno che in maniera nobile lascia e volta le spalle a qualcosa di impossibile è proprio il sunto visuale dell’album”.

Poche parole attraverso le quali si intravede il mondo particolare e intriso di talento di questo nuovo cantautore italiano.