29 Luglio 2015
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29 Luglio 2015

INTERVISTA a LE ORE: Storia dei nuovi idoli di Facebook

All Music Italia incontra Le ore, una delle proposte musicali dell'Accademia Spettacolo Italia nostra nuova web partner. Scoprite di più cliccando

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Da oggi All Music Italia inizia ad intervistare alcuni dei talenti emergenti che più ci hanno colpito tra gli allievi che frequentano L’Accademia Spettacolo Italia a Roma. Si comincia con Le Ore.

Le Ore è un progetto di Francesco Facchinetti (voce), Matteo Ieva (Percussioni) e Simone Cenci (Chitarra). Sparsi tra Roma e Viterbo, si sono incontrati poco più di un anno fa’ e da subito hanno iniziato a suonare insieme.
Usano canali moderni con grande capacità: sul loro profilo ufficiale Facebook hanno già collezionato oltre 7000 like in sette mesi pubblicando solo foto, video e montaggi vari da perfetti sconosciuti, raccogliendo un seguito decisamente importante. Si definiscono una band “under construction” e stanno studiando all’Accademia Spettacolo Italia per diventare un gruppo professionista. Tra i loro sogni quello di “far divertire per sempre la gente, cantando insieme magari una nostra canzone originale“.

All Music Italia ha incontrato Le Ore a Roma, nel contesto della rassegna estiva #LungoIlTevereRoma lo scorso 21 giugno in occasione di un’esibizione presso lo stand dell’Accademia (che ospiterà per tutta l’estate numerosi eventi musicali e non. Per il programma delle serate CLICCA QUI) davanti ad un discreto numero di spettatori accorsi per godersi un po’ di buona musica.
Nelle prossime righe Francesco, Matteo e Simone ci raccontano da dove sono partiti, dove sono diretti e una strana storia che riguarda una palla blu.
Buona Lettura.

Partiamo dall’inizio. Come è nato il vostro progetto?

Matteo: “Sono stato io a cercare gli altri… Il nostro incontro è nato assolutamente per caso! Tempo fa frequentavo un’accademia di pubblicità; un giorno durante la pausa pranzo una mia amica mi fece vedere un video su Youtube di un ragazzo che cantava una cover dei PassengerLet her go – e sono rimasto subito folgorato! Così il giorno stesso ho aggiunto Francesco su Facebook, era lui il ragazzo del video, gli ho scritto per fargli i miei complimenti e chiedergli un incontro per scambiare quattro chiacchiere. Lui mi ha risposto che viveva a Viterbo ma per puro caso, il giorno successivo sarebbe dovuto venire a Roma per studiare canto, dove invece vivo io. L’indomani ci siamo visti all’appuntamento, con un’ora di ritardo da parte mia…”

Francesco: “Già li avremmo dovuto capire l’andazzo e lasciare subito perdere” (ride)

Matteo: “In ogni caso ci siamo conosciuti ed ho scoperto che Francesco stava intraprendendo con successo una sua carriera da Youtuber collezionando quasi mezzo milione di visualizzazioni dei suoi video in poco tempo. Il progetto si chiamava Only hits e lo stava portando avanti insieme ad un altro ragazzo, Simone che lo accompagnava con la chitarra. Io in quel periodo avevo una gran voglia di formare una band insieme ad un altro ragazzo, anche lui chitarrista, che alla fine non ha fatto parte della nostra formazione attuale, ed ho proposto di provare a scrivere qualcosa insieme; Francesco e Simone hanno accettato entusiasti e tutto ha cominciato a prendere forma. Questo accadeva il 16 aprile 2014; ci tengo a ricordarlo perchè il numero 16 ricorre spesso negli avvenimenti recenti delle nostre vite”.

Francesco: “In realtà va detto che la data di nascita giusta de Le Ore è il 16 dicembre 2014, giorno in cui è apparsa on line per la prima volta la nostra pagina ufficiale su Facebook, luogo in cui ci aveva guidato la palla blu”.

La palla Blu?

Francesco: E’ una storia un po strana, se vuoi te la racconto…

Prego…

Francesco: Nel corso dei mesi dopo il nostro primo incontro abbiamo notato che in una serie di fotografie che ci ritraevano tutti e tre insieme appariva inspiegabilmente sullo sfondo una sfumatura circolare di colore blu, così abbiamo iniziato a pubblicare su Facebook queste anomalie ottiche una al giorno riscontrando una grande curiosità da parte degli utenti della nostra pagina che diventavano sempre più presenti ed interessati, come noi peraltro, per capire cosa significasse. Col tempo ci siamo accorti quella palla non era in tutte le foto, ma solo in quelle in cui io, Matteo e Simone eravamo insieme intenti a strimpellare, o comunque a fare qualcosa di creativo ed artistico, così abbiamo avuto la conferma che stavamo andando nella direzione giusta… Abbiamo iniziato facendo le cover nei video, poi i concerti, addirittura un Meet and Greet, il futuro ora è tutto da vedere.

Parliamo di numeri: quasi 8000 like su Facebook a meno di un anno dal vostro sbarco in rete che di questi tempi sono numeri veri e che contano. Come avete fidelizzato tanto pubblico in così breve tempo?

Francesco: “Io credo che le persone che ci seguono lo fanno perchè Le Ore è un progetto che è nato da un’idea di tre ragazzi che è andata concretizzandosi nel tempo, senza svelarsi da subito nelle sue intenzioni. Attraverso Facebook abbiamo cercato di creare un rapporto stretto e di condivisione vera con i nostri i seguaci che hanno capito in questi mesi chi siamo noi e che cosa stiamo cercando di fare”.

Quindi c’è già un album in uscita?

Simone: “No… Il nostro progetto è il seguente: Simone, che sarei io, deve imparare a suonare al meglio la chitarra; Matteo a suonare un qualsiasi strumento che emetta una suono percussivo e Francesco invece perfezionare la sua tecnica nel canto.

Francesco: “In questo periodo stiamo suonando molto le cover in giro. Pensiamo che sia un passaggio fondamentale per costruire la nostra identità di band quindi per ora va bene così. Quando arriverà il momento giusto sono sicuro che la palla blu ce lo mostrerà”.

Bando alla palla, cosa vorreste fare voi, Le Ore nel vostro futuro?

Francesco: “Il nostro sogno sarebbe quello di vedere per sempre la gente che si diverte insieme a noi ad un concerto. Poi se i pezzi da cantare a squarciagola fossero dei nostri originali sarebbe proprio il top.

Quali cover proponete nelle vostre esibizioni? Da quale musica è ispirato Le Ore?

Simone: “In questo momento ci piace molto rielaborare dal vivo a modo nostro le canzoni più in voga degli ultimi tempi. Ed Sheeran, Ellie Goulding, Hozier ma anche Il Volo di cui abbiamo riarrangiato Grande amore all’indomani della loro prima esibizione al Festival di Sanremo che è a tutt’oggi la nostra cover più apprezzata. Ultimamente poi ci piace riproporre un brano forse poco conosciuto di Alex Baroni che s’intitola Pavimento liquido che ci viene molto bene secondo me.

Matteo: “Siamo una formazione pop e di conseguenza ci piace tutto quello che è pop di ogni estrazione. Di base potrei dire i Beatles; per essere più attuali i One Republic. Se devo dire un artista italiano dico Giorgia“.

Francesco: “Io ascolto davvero qualsiasi cosa e credo che a suo modo ogni genere mi abbia influenzato nel mio modo di cantare: dai grandi artisti r&b e del suol come Otis Redding e Stevie Wonder, ai più recenti Usher e Ne yo arrivati negli anni 2000. Un ponte assurdo mi conduce da Donny Hathaway fino a Rihanna che apparentemente non c’entrano niente tra loro, ma per me c’entrano eccome. Per l’italia posso dire che stimo tantissimo Franco Battiato“.

Il vostro progetto così tanto social potrebbe aspirare a far parte di un talent show? Avete provato già?

Matteo: “Chissà… Dipende dalla palla”.

Francesco: “Devi chiedere alla palla blu che è sopra di noi”.

Torniamo seri. In questa domanda è vietato rispondere parlando di palle blu: come siete approdati all’Accademia Musica e spettacolo Italia? Come raccontereste quest’esperienza?

Francesco: “La palla è entusiasta dell’Accademia… Scherzo! Io mi sono iscritto ovviamente come cantante, esibendomi come solista anche con musicisti diversi. Poi nel corso del tempo quei pazzi dei nostri maestri ci hanno voluto dentro come Le Ore dandoci sempre più spazio ed occasioni per esibirci dal vivo negli appuntamenti mensili dell’Accademia ed altrove come lo scorso 23 giugno a #LungoIlTevereRoma. E’ un’esperienza bella ed importante da cui stiamo imparando molto e che consiglieremmo a chiunque avesse voglia di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo.

 

 

(Per quest’intervista si ringraziano Elio Cipri e Giulia di Accademia Spettacolo Italia)