26 Febbraio 2014
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26 Febbraio 2014

RECENSIONE:
NOEMI – MADE IN LONDON

La recensione del nuovo disco di Noemi di All Music Italia

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C’è il coraggio di osare, rischiare e reinventarsi alla base di questo nuovo progetto di Noemi, che sulla scia della partecipazione al Festival di Sanremo pubblica “Made in London”, il suo quarto album dal 2008 (anno della partecipazione a X Factor).

Undici tracce scritte e registrate in Inghilterra, dove la cantautrice si è temporaneamente trasferita in cerca di “contaminazioni nuove”, con la collaborazione preziosa di Charlie Rapino che ne firma la produzione artistica e diversi autori di successo come Paul Statham, Shelly Poole , Diego Mancino e Luca Chiaravalli tra gli italiani, già, in passato al fianco della “leonessa”.

Si respira un’atmosfera di assoluta libertà compositiva sin dal primo brano “Acciaio”, cupo ed incalzante (ispirato al romanzo di Silvia Avallone), il groove a prova di live di “Sempre in viaggio”, e la sorprendente scrittura elettro di “Don’t get me wrong” firmata da Dimitri Tivokoi dei Placebo. Nell’album trovano posto e brillano di luce propria anche preziose ballate che esaltano al meglio le potenzialità e i colori della voce di Noemi ( “Passenger”, “Tutto l’oro del mondo”) mantenendo un solido equilibrio tra modernità, innovazione e cantautorato.

La decisione di presentare al Festival due brani freschi, diretti e aperti come “Bagnati dal sole” e “Un uomo è un albero” conditi di arrangiamenti elettronici e cori di matrice africana, cosi lontani dall’idea di “canzone per Sanremo” confermano poi in maniera inequivocabile l’approccio al “nuovo” da parte della cantante che decide di essere se stessa fino in fondo e cantare quello che le piace anche ascoltare, badando poco alle esigenze di mercato e di trasmissioni radiofoniche. E la differenza si sente. Tanto.

Tanti generi diversi non confondono l’ascoltatore, né tanto meno schiacciano l’importanza dei testi, anche in questo caso “moderni”, asciutti ma intensi, come nell’eterea “Alba” che chiude la tracklist toccando una delle punte più alte della poetica del disco ( ”..e da qui, da qui non si passa per il via, da qui si va avanti dritto..”) lasciando intendere che “Made in London” è soltanto l’inizio di una strada che, speriamo tanto, continuerà sempre più luminosa all’insegna dell’originalità e del gusto.

MIGLIOR CANZONE: “PASSENGER”
VOTO: 9/10

 

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