PAGELLE NUOVI SINGOLI – Bocciati
DARGEN D’AMICO FEAT JAKE LA FURIA & MASSIMO PERICOLO
In questo brano ci sono tre pezzi da 90 del rap italiano che cantano su una base di Gabry Ponte e, nonostante questo, manca tutto il mordente che una squadra del genere potrebbe e dovrebbe metterci.
La base è dance in perfetto stile Gabry Ponte, quindi immaginatevi Tutta L’Italia ma con un testo diverso, mentre il testo dei tre rapper vuole analizzare i cambiamenti nel corso del tempo nelle loro vite.
Un testo quasi introspettivo che si fonde a una base tutta da ballare e, nonostante questo, manca l’anima nelle parole rappate dai protagonisti.
E’ un pezzo, permettete il termine, ‘facilotto’. Non vuol dire che nel suo genere non abbia una sua dignità ma, in un epoca dove c’è e si sente forte la necessità di novità questa canzone non regala nulla di nuovo.
Nessun guizzo musicale di rilievo da parte di Ponte, nessuna frase iconico o rilevante nella scrittura di D’Amico, La Furia e Pericolo.
Sarà una hit nonostante tutto? Probabile.
LUCA RE – BOCCATA D’AMORE
Ragazz* ormai è diventata una richiesta quasi disperata: non cantate più in corsivoe. All’inizio poteva essere carino, interessante, adesso non è più così.
Questa canzone di Luca Re è la rappresentazione plastica delle lezioni di corsivoe di Elisa Esposito con una spruzzata musicale di R&B che si fonde all’urban.
Altro problema, enorme, è che ascolti lui ma ti sembra di sentire gIANMARIA. Manca tutto in questa canzone, confidiamo nella prossima perché la scrittura, se andiamo a vedere bene, non è malvagia.
Le basi sono buone, ottime, quindi c’è una prospettiva.
OBI – LA PIOGGIA UCCIDE
Amico mio qui c’è bisogno di lavorare sul canto e sulla riconoscibilità. Sembra di sentire un Coez alle prime armi con riferimenti al Tananai di Piccola Gaber (brano contenuto in Rave, Eclissi) su una base alla Alfa.
Insomma, un mix di tante cose che, però, non viene supportato da una presenza forte a livello artistico. Si sente, si capta, si percepisce subito che OBI vuole fare il brano catchy, quello di facile impatto anche (magari) per le radio ma siamo lontani anche per un altro motivo: mix e mastering.
La voce sovrasta spessissimo la base, sembrano due tracce scollate e non in sinergia. Il testo, poi, carino per com’è buttato giù ma questa fantomatica storia che lega pioggia e sigarette viene quasi banalizzata. Una delle tante storielle d’amore raccontate in una canzone.
Si poteva fare decisamente di più, si poteva creare un mondo fantastico pieno di riferimenti ed elementi diversi, giocando con due cose che tutto sono tranne che esseri umani.
Si può fare di più, anche per OBI.
IRENE GRANDI – FAVOLE
Irene Grandi torna con una ballad in cui si racconta una storia d’amore passata piena di parole buttate al vento, di finzione, di favole per l’appunto.
La solita intensità nella voce, la solita forza nel raccontare le storie ma, nel complesso, un po’ debole sul fronte originalità. Anche in questo caso siamo di fronte a una di quelle canzoni dal sapore di ‘l’ho già sentita da qualche parte’.
La voce è sempre quella, lo abbiamo detto, intensa e forte, però manca quel mordente più generale che abbiamo sempre trovato nell’anima rock di questa grande cantante.
Irene Grandi è capace di fare molto ma molto di più, lo ha già dimostrato e siamo sicuri che tornerà a dimostrarlo presto. Su questo brano, però, le sensazioni sono contrastanti ma alla fine prevale quella negativa.
LEO GASSMANN – E POI SEI ARRIVATA TU
Questo ragazzo subisce troppo il peso del cognome che porta, da anni, senza motivo. E’ bravo, riconoscibile, stiloso e, soprattutto, non fa quel brutto esercizio di cercare di copiare qualcuno.
Si capta che fa le cose che vuole fare cercando di essere se stesso e questo è un plus non da poco.
Detto ciò, il brano finisce nella categoria dei bocciati davvero per poco, per colpa del testo. Banale, troppo banale questo racconto di una storia d’amore che, a tratti, diventa stucchevole nel suo ricercare troppo la vena indie.
Non è brutta ma manca nel testo la stessa voglia di emergere che ha Leo Gassmann, diventa troppo mielosa. Il riferimento a Disneyland è calzante, dato che potrebbe essere la canzone che Aladdin può cantare sul tappeto volante a Jasmine.
Troppi occhi a cuoricino, eccessivamente a cuoricino. Ci vuole equilibrio, un po’ come in Terzo Cuore per intenderci.
PAGELLE NUOVI SINGOLI 4 aprile 2025: GOLDEN SONG
NICCOLO’ FABI – ACQUA CHE SCORRE
Il solito, inconfondibile, Fabi con lo stile quasi etereo che lo contraddistingue e lo erge sopra la massa. La sua chitarra risulta essere sempre l’elemento chiave delle produzioni, al pari della voce che scandisce parole taglienti.
Parole e frasi che, questa volta, mirano a far capire meglio il tema dell’ambientalismo e tutte le bellezze che la terra ci dona. Una denuncia forte e chiara che non risparmia nessuno.
“Lo sanno tutti, forse è già tardi”.
Parole emblematiche su quanto tempo è stato perso prima di pensare di dovere preservare e salvare il luogo dove viviamo.
MARRACASH – LEI
Quante volte, in questi mesi, l’abbiamo ascoltata sui social non è neanche calcolabile. Infinite, probabilmente.
Adesso il King del rap italiano ha deciso che LEI deve respirare anche fuori dal piccolissimo schermo e trovare una nuova forma di espressione come nuovo singolo estratto dall’album e la scelta ci sta.
E’ il momento giusto per tornare a parlare di questo brano troppo spesso interpretato male dalla viralità che, specialmente le ragazze della GenZ, gli hanno riservato.
Mal interpretato perché in molti video le ragazze fanno riferimento alla prima strofa, quella di apertura dove si racconta di una donna non rifatta, naturale e nonostante questo perfetta.
Il testo, in realtà, non racconta quel modello femminile, bensì parla di una donna dei sogni, che non può esistere nella realtà, e che porta a riflettere su quanto sia stata venduta una realtà fittizia in cui, per forza, bisogna trovare l’anima gemella.
Le relazioni, però, non sono sempre rose e fiori e i momenti di accettazione di alcune mini-crisi, di alcuni lati caratteriali e di alcune caratteristiche vanno messi in conto.
L’anima gemella, quella dei film, non esiste e Marra lo racconta bene in questo brano.
NEFFA FT IZI – CANERANDAGIO
Sette giorni fa il padre del rap old school era tornato con Littlefunkyintro e aveva fatto capire benissimo le sue intenzioni: dominare la scena nel 2025.
A distanza di sette giorni arriva quest’altro pezzone di altissima qualità stilistica e musicale, con un IZI in forma smagliante e con delle rime costruite con una lena d’altri tempi.
Si parte dal buon vecchio R&B che si fonde all’hip hop dove Neffa rappa ma non dimentica di essere un grande cantante e di sapere melodizzare benissimo, tant’è che ci regala un ritornello catchy, che entra in testa e fai fatica a dimenticare.
Le due voci, le due generazioni si mescolano bene ed è più IZI che si adegua allo stile di Neffa, uno dei pochi della nuova scena in grado di poterlo fare con grande credibilità.
Se queste sono le (due) premesse, l’album è destinato a diventare una pietra miliare del genere.
MICHELE BRAVI – LO RICORDO IO PER TE
Manifesta superiorità di Michele, e non solo questa settimana. Fine.
A parte tutto, stiamo parlando di qualcosa che definire semplicemente ‘canzone’ sarebbe riduttivo perché questo è un racconto che ti arriva dritto in faccia come uno schiaffo fortissimo, uno di quelli che ti sveglia.
La storia dei suoi nonni, una storia che potrebbe appartenere a migliaia di altre famiglie, portata alla luce con la giusta dose di dolcezza, empatia e delicatezza come solo i grandi, i giganti della scrittura e della musica sanno e possono fare.
Michele Bravi è in questa categoria, e non da oggi, ma molto spesso lo dimentichiamo. Poi, all’improvviso, torna e ce lo ricorda in questo modo.
Non si può e non si deve aggiungere nient’altro, dice tutto questa perla rara.
Appuntamento a settimana prossima con le pagelle ai nuovi singoli in uscita l’11 aprile 2025.











