10 Novembre 2017
di Interviste, Recensioni
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10 Novembre 2017

DA OGGI IN RADIO… 10 Novembre: Le Pagelle Dei Nuovi Singoli Di JOVANOTTI, ERMAL META feat ELISA, GIUSEPPE ANASTASI e…

Eh sì, è arrivato quel giorno della settimana, quello in cui escono i nuovi singoli e il nostro critico musicale fa le sue pagelle... pronti?

nuovi singoli
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Torna come ogni venerdì Da oggi in radio la rubrica con le pagelle dei nuovi singoli della settimana.
Renzo Arbore, Jovanotti, Ermal Meta, Niccolò Fabi, Giuseppe Anastasi in veste cantautore e un sacco di emergenti oggi dovranno superare il giudizio del nostro Fabio Fiume.

Come sempre vi ricordiamo che le pagelle sono frutto del parere di Fabio e dell’intera redazione di All Music Italia.

Si ricorda altresì che i voti espressi al termine delle mini recensioni non mettono in relazione alcuna artisti diversi tra loro. Il voto è attribuito in base alla valenza che il nostro Fabio da al brano inserito nel repertorio di chi lo propone.
Partiamo…

Giuseppe Anastasi – 2089

La sua scrittura filastroccata ha un suo perché che la rende piacevole e persino attuale. Perché sa raccontare, ti porta nel suo mondo e vedi tutto nitidamente. Ce lo aveva già insegnato per la voce della sua ex compagna Arisa ma adesso fa da se e seppur non dotato certo di quella voce là, riesce piacevole e sensato.
Sette

Renzo Arbore – Esattamente come tu

Il caro vecchio swing si sposa qui con un testo che invece è pieno di cose contemporanee come facebook, youtube. Il tutto è chiaramente molto confinato ad un pubblico adulto che difficilmente seguirà Arbore anche se lui stesso dice che è uno schifo di canzone. Ed allora qualche possibilità che i giovani lo scoprano c’è!
Sei

Federico Assolari & Viola Valentino – Comprami

Uffà! Che necessità c’era di rifare in versione dance una canzone che già passa in discoteca ancora oggi, chiaramente nei momenti revival? Ma non so, rifare Sola o Romantici della Valentino, fosse solo per sembrare un tanti nello originali no eh?
Quattro

Manuel Auteri – Dottor amore

Pop elettronico con velleità danzerecce un po’ stereotipato, ma tutto sommato gradevole. Certo i miracoli stanno altrove ma l’inciso di questo brano riesce a farsi canticchiare già dopo un paio d’ascolti e quindi, se spinto, potrebbe fare qualche passo importante.
Sei

Antonello D’Attoma – Bella davvero

Canzoncina pop scorrevole senza particolari guizzi positivi ed uno solo negativo, che non è trascurabile: passa, l’ascolti, ma non lascia alcun motivo per essere ricordata.
Cinque

Nico Del Prato – Anymore

Il Dj fiorentino piazza una buona potenziale hit dance con una scrittura che però ha in sé delle potenzialità pop molto evidenti. Interessante l’idea del sax inserito e lasciato come punteggiatura quasi. La voce invece è un filino anonima perché stereotipata.
Sei ½

Grazia Di Michele, Kaiti Garbi & Maurizio Lauzi – Anime

Cover di un brano della Garbi, in questa italica versione notevole per arrangiamento, melodia ed amalgama vocale . L’entrata dell’inciso è però molto similare ad Heart Of Glass del Blondie che di anni ne ha circa una trentina in più. Però la cosa non si può imputare alla versione dei nostri e resta quindi un brano buono, col neo ma buono.
Sette

Niccolò Fabi – Il primo della lista

Testo meraviglioso, resa intima, poco radiofonica ma in alcuni casi chisséne! Fabi ormai s’è affrancato da alcuni obblighi; ha il suo pubblico e non lo tradisce mai, semmai lo coccola, viziandolo con perle pregiate.
Otto +

Giancane – Disagio

Tutto molto sentito, perdendosi proprio nel tempo, andando indietro fino ad un rock d’inizio anni 90, con una coralità che richiama il mondo di Ligabue, sempre di quel periodo. E la canzone non è così convincente da indurre a rispolverare quello stile li.
Quattro

Guidi & Carotenuto – Delirio

Progetto cantautorale proposto in chiave pop ma che ha alcuni limiti evidenti. Se ti proponi pop, la canzone deve avere una sua evoluzione, crescita, fino all’inciso ficcante. Qui invece è tutto abbastanza piatto; trovato un mood, viene mantenuto per tutta la traccia. E non arrivano nemmeno in aiuto delle voci importanti o particolari.
Quattro

Jovanotti – Oh vita

Lorenzo torna e cambia tutto, tornando musicalmente al periodo delle produzioni della seconda metà dei 90 come L’albero e Capo Horn. Resta una capacità di scrittura non comune, ma stavolta la sensazione è che questo singolo del ritorno non abbia la forza dirompente delle sue ultime cose, nonostante l’omaggio a Dalla.
Sei=

La Badante – Parole d’amore

Dopo alcuni vocalist adesso c’è anche una band che ha deciso di non mostrare le proprie facce. Questo è il brano di presentazione che è una cover dei Fangoria, band spagnola e fa da anteprima ad un album che conterrà proprio tutti brani loro, che noi pressoché ignoriamo. Ma potevamo tranquillamente continuare eh!
Quattro

Lucio Leoni – Stile libero

La scrittura non è malvagia ma la resa è un filo noiosa. Probabilmente un arrangiamento più corposo avrebbe reso giustizia alla canzone che invece scorre in maniera troppo dimessa e dopo un po’ lo sbadiglio è altamente probabile. C’è però humus e si può lavorare.
Cinque

Franco J Marino – Tamuè

Il classico napoletano Tu Can Nun Chiagne rivive con un arrangiamento caldo, fatto di chitarre e percussioni, e voce adattissimo per la danza. Il ritmo scelto, unito alla voce piena e personale, fornisce un’insolita sensualità ad un brano che invece è pianto per un sentimento che è lontano, nel tempo, nel mondo.
Sette

Ermal Meta & Elisa – Piccola anima

E’ la classica canzone la cui missione non è certo diventare prima nell’airplay ma, semmai ce ne fosse bisogno, evidenziare la qualità autorale di Ermal. L’esecuzione è qui condivisa con Elisa ed il connubio vocale è da brividi, grazie anche alla melodia su cui le due voci sembran fare l’amore.
Otto ½

Mina & Celentano – Eva

Le chitarre iniziali ricordano altre cose che poi però vengono spazzate dall’entrata dei nostri che, semmai, hanno il potere di ricordare se stessi per la voce così iconica che hanno. Eva è un pezzo piacevole, non trascendentale, ma superiore a mezzo ultimo loro, comunque pluripremiato, album.
Sei ½

Marianne Mirage – The place

Convincente ballata con esplosione nell’inciso, molto giusta nelle atmosfere che rendono più potente il racconto. Il resto ce lo mette la voce di Marianne che mi fa a volte pensare molto a Levante, ma siamo in una bella storia per entrambe e quindi va bene così.
Sette +

Davide Pannozzo – Living, loving & living

In alcune sfumature la voce mi ricorda Tony Hadley degli Spandau Ballet ed è ovviamente un complimento. Si produce qui con un brano dalla sottolineabili sfumature blues, più nello stile dell’arrangiamento che nella voce, che forse manca di quel po’ di sporco che per certi stili è quanto mai necessario. Anche il brano, arrangiamento a parte ha una stesura più pop/rock.
Sei =

Alessandra Rampazzo – Caffè

Fuori da qualsiasi contesto e moda, poco identificabile come stile, è comunque stralunatamente piacevole. E’ uno di quei brani che cantati live può aiutare da se a riempire il palco. La valenza radio però è abbastanza limitata.
Sei+

Elisa Rossi – Metallo

La voce sempre interessante della brava Elisa, che continua ormai da un decennio a muoversi nel sottobosco delle artiste interessanti a cui manca sempre l’ultimo scalino per esplodere, è qui al servizio di una ballata potente, che come la sua carriera si muove sempre per binari paralleli al senso comune delle cose. Sarà comune, ma non è il suo.
Sette

Monica Sarnelli – Vicino a te

Una serenata delicata che il dialetto rende più intima e ben identificabile come scenografia. Anche la scelta di Monica, di cantarla più in sottrazione che mettendoci la voce, è giusta interpretazione che conferisce abito sartoriale da indossare.
Sette