3 Febbraio 2022
di Caporedattore
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3 Febbraio 2022

Sanremo 2022 Michele Bravi conferenza stampa: “La mia canzone? Una dichiarazione d’amore dei tempi moderni. FantaSanremo? il vero nemico ora è… Aka 7even”

Michele Bravi tour 2022
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Domande a michele bravi

Sei tra i protagonisti del Fantasanremo. Come lo stai vivendo?

L’ho conosciuto ora, è stata la scoperta di un mondo. E’ utile per togliere questa demonizzazione che c’è verso le classifiche ed è aggregante perché unisce la musica al divertimento. Però mi devo dare una calmata! Il vero nemico ora è Aka 7even che ha fatto più punti di tutti.

Sei soddisfatto della classifica di ieri?

Questo credo sia uno dei cast più belli di sempre. Ci sono Ranieri, Morandi, Elisa! Ricordo ancora la sua esibizione di Luce nel 2001 che la consacrò in Italia. Io non sono competitivo e, davanti a tutta questa bellezza, mi sto godendo Sanremo.

Quando puoi fare degli scambi artistici con gli altri, è bellissimo. Mi piace tantissimo anche Ditonellapiaga con la Rettore, nelle interviste parlo più di Ranieri che della mia canzone e me la sto vivendo da studente, è bellissimo!

Ritorni in gara dopo il successo di 5 anni fa. Hai sempre lo stesso stato d’animo?

Il Diario degli errori è andato benissimo, ma io ero tesissimo. Mi ricordo che durante l’esibizione mi tremava l’addome!

L’altra sera, quando dovevo cantare, stavo lì e guardavo La rappresentante di Lista e pensavo di avere il privilegio di poter entrare in un teatro pieno di gente, accompagnato da un’orchestra e poter entrare nelle case degli italiani. C’è troppo spazio per la gratitudine!

A maggio andrò in giro per i teatri ed è la terza tournée che annuncio durante la pandemia. La gente continua a riempire i teatri e, fare un tour, significa per tanti professionisti avere la possibilità di lavorare.

Descrivi il tuo brano con 3 parole…

Ascolto, comprensione, empatia.

Come è stato il tuo Sanremo pre e durante la pandemia?

L’anno scorso ci sono stato come ospite con Arisa e c’era un grande senso di solitudine perché il teatro era vuoto. Dietro le quinte dell’Ariston ora c’è tanta voglia di fare spettacolo. Vedere un teatro pieno è un privilegio in questo momento e non era così scontato.

Come è stato l’incontro con Ranieri?

Le prime volte che ci siamo visti penso di aver collezionato delle brutte figure, perché non riuscivo a parlare. Prima dell’esibizione di mettono in una stanzetta. Nel mi caso mi esibivo prima di Ranieri ed è stato lui a salutarmi ed è stato carinissimo. Penso che lui sia una lezione musicale a disposizione di tutti. E’ veramente un uomo di spettacolo.

In te ci sono due anime: una istrionica e una più fragile.

Io, quando le provo a contare, ancora non le ho finite! Sono anche tanto ironico io, perché uso l’ironia per camuffare la tristezza, ma sono anche molto teatrale. Mi piace essere presente sul palco raccontando la fragilità.

Negli ultimi anni la mia crescita mi ha insegnato a non giudicarmi troppo e questo mi ha permesso di essere me stesso come mai prima d’ora. Non che prima non lo fossi, ma ora ho accettato anche le sbavature della mia persona che non apprezzo. Per raccontare un’esperienza artistica completa, devo raccontare anche queste sbavature che non mi piacciono.

 

 

 

 

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