7 Febbraio 2018
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7 Febbraio 2018

SANREMO 2018: Conferenza stampa Max Gazzè: “Con Baglioni mi sono sentito un po’ a casa”

Max Gazzè presenta in sala stampa Lucio Dalla l'album Alchemaya e racconta le sue esperienze sanremesi, dal 1997 ad oggi

max gazzè
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Max Gazzè in gara con il brano La leggenda di Cristalda e Pizzomunno è in sala stampa Lucio Dalla per la conferenza stampa.

 

Anno scorso magico, quest’anno Sanremo, sarà un anno magico?

Domani uscirà l’album Alchemaya, album che ho portato nei teatri, un album sinfonico che tratta temi storici, mitologici, spirituali, fisici, esoterici, più che un opera lirica è un’opera, un album concept progressivo, un album a tema. Secondo album in chiave sintonica mix di sinfonia e sintetizzatori, un album di inediti ed editi.

 

Credi il Festival di Baglioni sia un festival di maturità?

Con Baglioni mi sono sentito un po’ a casa, volevo avere la possibilità di raccontare meglio Alchemaya. Nel brano di Sanremo non c’è elettronica, rispecchia il canone classico di Sanremo, ultimamente l’orchestra sinfonica è diventata un tappeto di suoni, il mio brano è quello che rispecchia la tradizione, non scalerà le classifiche e l’airplay radiofonco. E’ un brano emotivo, ci sono gli strumenti necessari per poterli raccontare per un album che ha bisogno di essere raccontato, ho fatto sentire l’album a Claudio è piaciuto e sono qui.

 

Brano melodico ma c’è qualcosa della tua terra?

Peculiarità della terrra siciliana nell’individuare le melodie, i compositori siciliani hanno sempre una caratteristrica particolare, la musica siciliana fa parte del mio DNA. L’influenza dei miei avi ha influiti sui suoni.

 

Secondo te è giusto il metodo di voto di questa prima serata, di votare mentre ti esibisci?

O abbiamo un cervello giovane splittato o un cervello a valvole! Io ho un cervello a valvole, non riuscirei a sentire un brano e contemporaneamente a votare, sarebbe stato più corretto avere qualche secondo in più per la votazione, forse sono stati penalizzati gli artisti più grandi, oppure si vota sulla fiducia?

 

Non sei nuovo al Festival cosa era il Festival e cosa è adesso?

Sicuramente la percezione di un luogo, la prima volta nel 1997 partecipai alle selezioni di Sanremo Giovani con Cara Valentina, in gara nel 1999 con Una musica può fare. Arrivare in un luogo così istituzionale è stato qualcosa di drastico.
Ieri ero particolarmente emozionato, è un interscambio tra palco e pubblico, si entra in sinbiosi, in sintonia, quest’anno ho subito le pressioni delle aspettative, da performer vado meglio in gara che nelle qualifiche, ero molto emozionato, l’obiettivo era raccontare la storia e fare attenzione alle aspettative e consapevolezza. Uno dice vado a Sanremo e si dimentica la strizza di salire su quel palco, questa paura non si riesce a dissipare, fino a quando tutto diventa più morbido… accettabile.

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