27 Ottobre 2018
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27 Ottobre 2018

Ecco Gli 11 Cantautori In Finale Al Proscenium Festival: Rebecca Pecoriello

E´arrivato il gran giorno... questa sera gli 11 cantautori finalisti si sfideranno al Proscenium Festival. Vi presentiamo Rebecca Pecoriello

Proscenium Festival
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E´arrivato il giorno del gran finale della prima edizione del Proscenium Festival (qui tutti i dettagli) e oggi si conclude il nostro viaggio alla scoperta degli 11 cantautori arrivati in finale suonando con una vera orchestra. Ecco quindi Rebecca Pecoriello.

Rebecca ha 22 anni e a Marzo si laureerò in Canto POP al Conservatorio di Pescara. Ama la musica fin da piccola e non si tratta di una semplice frase fatta visto che è nata proprio grazie al contributo della musica che 25 anni fa ha fatto innamorare la mamma americana del padre sassofonista.

Ha cominciato a studiare pianoforte per poi dedicarsi alla danza fino a quando non si è resa conto, all’età di 13 anni, che voleva fare della propria voce uno strumento, per comunicare, emozionare e farsi conoscere. Qualche anno dopo aver iniziato le lezioni di canto, nel 2012, vince una borsa di studio per il CET, la prestigiosa scuola di Mogol. Un’esperienza che le cambia la vita perché, tornata a casa, ha scritto la sua prima canzone innamorandosi del potere delle parole.

Per Rebecca Pecoriello un pezzo vincente è essere sinceri con sé stessi, senza veli, trasparenti, così che anche gli altri possano identificarsi nell’artista, nei pregi e nei difetti da persone normali. La verità è l’unica chiave che apre la porta dell’autenticità.

Nel 2016 grazie al corso Action Art della Hesa Talent School di Montesilvano tenuto dagli insegnanti e professionisti Maria Grazia Fontana, Attilio Fontana, Cristian Ciccone, conosce una nuova realtà, il musical. Entra a far parte, con il ruolo di Alice, nel cast de Il Magico Zecchino D’Oro. Un tour che ricomincerà a novembre di quest’anno e durerà fino a marzo del 2019.

Nel mese di luglio scorso ha pubblicato il suo secondo singolo, I fragili saranno i primi, un brano scritto pensando alla società attuale, che spesso tende a voler farci presentare forti nascondendo i nostri lati più deboli.

QUATTRO CHIACCHERE CON REBECCA PECORIELLO

Ci racconti qualcosa di te e del tuo percorso artistico?

Dire che amo la musica fin da piccolina potrebbe sembrare una frase fatta ma in realtà ho avuto la fortuna di nascere proprio grazie alla musica, che ormai 25 anni fa ha fatto innamorare la mia mamma americana del mio papà sassofonista. Ho cominciato a studiare pianoforte, poi mi sono dedicata alla danza fino a quando non mi sono resa conto, all’età di 13 anni, che volevo fare della mia voce uno strumento, per comunicare, emozionare, farmi conoscere, continuare a ballare e soprattutto crescere. Non ho mai smesso da quel momento, sono sempre alla ricerca di esperienze artistiche nuove e sicuramente quella del Musical è stata fondamentale per sbloccare in me delle insicurezze che non mi permettevano di esprimermi al massimo nelle mie canzoni. Mi rendo conto ogni giorno che passa di aver fatto la scelta giusta, perchè nonostante questa strada sia rischiosa, è l’unica che mi conosce e mi rappresenta fino infondo.

Da quanto tempo sei una cantautrice?

L’esperienza al CET di ormai già 5 anni fa mi ha cambiato la vita, perchè tornata a casa ho fatto una cosa che non avevo mai fatto prima e che mai avevo immaginato potessi riuscire a fare: scrivere la mia prima canzone. Da lì a poco ho visto finestre aprirsi e strade nuove illuminarsi, mi sono innamorata del potere delle parole e della forza che hanno nello scaturire sensazioni nel cuore della gente. Ho iniziato a scrivere per parlare con me stessa, per ascoltare meglio gli altri, per apprezzare di più i doni della vita e perchè le canzoni sono talmente fedeli da custodire quello che senti, senza giudicarti. Il trucco per un pezzo vincente secondo me è proprio questo, essere sinceri con sé stessi, senza veli, trasparenti, perchè così anche gli altri possano identificarsi in noi, nei nostri pregi e nei nostri difetti da persone normali. La verità è l’unica chiave che apre la porta dell’autenticità.

Come mai hai scelto di iscriverti al Proscenium Festival?

Ho scelto di iscrivermi a questo Festival seguendo il consiglio di un amico, per fare un’esperienza nuova, mettermi in gioco, conoscere nuovi ragazzi artisti emergenti e soprattutto avere l’onore di cantare un mio pezzo con l’Orchestra, una delle cose che mi emozionano di più al solo pensiero.

Come si chiama, di cosa parla e come è nato il brano che presenti al Festival?

La canzone che ho scelto di presentare si chiama Ritornerai. Quando l’ho scritta, ormai già due anni fa, mi sentivo come un pesce che boccheggia in superficie per l’acqua troppo sporca, mi sembrava di aver perso il senso di tutto quello che avevo attorno. Volevo l’aiuto di qualcuno, ma non volevo sentire nessuno, perchè il dolore è così, ti porta sempre a farti un giro nuovo sulle montagne russe che c’hai dentro, e devi farlo da sola per capirci davvero qualcosa. Perciò mi sono seduta al piano e mi sono scritta questa lettera, una canzone d’amore per me e per chi ha bisogno di (ri)tornare, a splendere, a sognare, ad abbracciare, a meravigliarsi. Una prova di coraggio per esorcizzare il buio.

Quali sono gli artisti a cui più ti ispiri, italiani e internazionali?

Gli artisti a cui m’ispiro variano molto nel corso della mia vita, ascolto tanta musica e cerco di prendere il più possibile da tutti. Sicuramente amo molto la scrittura di Niccolò Fabi, la genialità compositiva dei Coldplay, il talento di Ed Sheeran, e la voce di Giorgia, che ascolto con mamma fin da bambina.