22 Luglio 2015
di Direttore Editoriale
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22 Luglio 2015

MALIKA AYANE: “Nessuno mi ha preso a bottigliate… c’era tensione mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera”

Dopo l'episodio di ieri a Napoli avvenuto in diretta su Rai 3 a "Parallelo Italia", Malika Ayane attaverso la sua pagina Facebook chiarisce cosa è successo.

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In queste ore si sta parlando molto in rete di uno spiacevole episodio accaduto ieri sera in tv e che ha visto coinvolta, indirettamente, Malika Ayane.
La cantante era ospite del programma di approfondimento politico di Rai 3, Parallelo Italia, condotto da Gianni Riotta in diretta da Napoli.
Il clima non era dei migliori e durante l’esibizione Malika, ancor prima di iniziare a cantare, ha dovuto lasciare il palco a causa di alcune bottigliette d’acqua lanciate dai protestanti, situazione che rischiava di mettere a repentaglio la sua incolumità, quella dei musicisti e delle persone presenti sul palco.

Oggi è prontamente arrivata la replica della cantante tramite la sua pagina Facebook per smorzare un po’ i toni e fare luce sulla faccenda.

Per chi non avesse visto il programma o letto sui quotidiani vi facciamo un breve sunto.

La puntata della trasmissione non era iniziata nel migliore dei modi con un tentativo di irruzione sul palco da parte di uno dei manifestanti presenti che protestavano contro il precariato chiedendo il reddito minimo garantito.
Guardando e ascoltando alcuni dei numerosi video che potete trovare in rete (e che non inseriamo nell’articolo perché hanno dei dei titoli che non approviamo in quanto decisamente classisti, ma potete trovarli facilmente su YouTube) è facile capire quanto la situazione, tra fischi e urla, fosse tesa da molto prima dell’intervento musicale di Malika.
Al momento dell’esibizione della Ayane è arrivata sul palco una bottiglietta di acqua e la cantante, intuendo che la situazione potesse degenerare, ha giustamente interrotto l’esibizione abbandonando il palco.

Il presentatore ha in seguito urlato alla platea “Fischiate me, ma almeno lasciate cantare lei… Ecco, così facendo dimostriamo persino che noi meridionali non sappiamo stare al mondo… Non meritava questo. Dovevate prendere me a bottigliate. È una grande viltà prendersela con chi è venuto qui generosamente per portare arte nella città di Napoli…”

In ogni caso la cantante oggi ci ha tenuto a chiarire la situazione in prima persona attraverso la sua pagina Facebook:

‪#‎Napoli‬ questa mattina ha una luce meravigliosa, un peccato lasciarla. Approfitto però della strada verso l’aeroporto per dire la mia su ieri sera che a leggere Twitter o i siti di quotidiani sembra sia successo chissà cosa.
Gianni Riotta mi ha telefonato qualche giorno fa per invitarmi al suo programma. Gianni è una persona gentile e un paio di anni fa si è lasciato intervistare da me salvandomi dal buco nero degli ospiti nella prima edizione di ‘Sold Out’ e poi ero di strada, ovvio che abbia detto si. Ho chiesto di non essere coinvolta in discussioni a sfondo politico perché, pur avendo un’opinione, siamo in un momento in cui capita che le opinioni si urlino – sinceramente a me non piace urlare – e perché volevo evitare che le mie parole potessero essere fraintese o strumentalizzate. Mi piaceva l’idea che ad un programma in cui si discute ‘cosa succede in Italia’ ci fosse spazio anche per “altro”, non solo per l’analisi di drammi e difficoltà. Perché in Italia succedono moltissime cose, per fortuna. 

Infatti non mi è stato chiesto di dare nessun contributo verso temi delicati e il dibattito è stato lasciato a chi, piaccia o non piaccia, di lavoro si occupa di politica. Il motivo per cui ho smesso di cantare è molto semplice. Nessuno mi ha preso a bottigliate come ho letto in giro, ho visto una bottiglia di plastica sfiorare Brando e ho visto contestatori e polizia correre, il pubblico dentro la transenna attonito e spaventato. quando ho percepito un clima teso e surreale mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera. Nessuna indignazione, mi sentivo solo un filo fuori luogo. Se fossi rimasta lì a finire di fare il mio lavoro, forse non se ne sarebbe accorto nessuno.