24 Ottobre 2020
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24 Ottobre 2020

Lucio Leoni completa un percorso con l’album “Dove Sei pt. 2”

E' uscito il nuovo album di Lucio Leoni "Dove Sei pt. 2", secondo capitolo di un eclettico e visionario progetto artistico.

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Sono passati alcuni mesi dall’uscita di Dove Sei pt. 1, primo capitolo di un progetto musicale ambizioso. Ora Lucio Leoni completa l’opera con la pubblicazione di Dove Sei pt. 2 (Lapidarie Incisioni Blackcandy Produzioni).

Dove sei è stato pensato e composto come un album unico, un lavoro discografico organico, ma diviso in due parti, per permettere a ogni singolo brano di avere il giusto spazio e il proprio posto nel nuovo viaggio musicale intrapreso da Lucio Leoni.

Nel secondo capitolo, composto da 7 brani, l’artista propone un nuovo lavoro eclettico, visionario e unico nel suo genere, ancora una volta arricchito da prestigiose collaborazioni.

LUCIO LEONI DOVE SEI PT. 2 – TRACK BY TRACK

Così Lucio Leoni racconta Dove Sei Pt. 2 traccia per traccia.

01_L’archivio segreto di Galileo

“È l’intenzione dello Spirito Santo d’insegnarci come si vadia al cielo e non come vadia il cielo.”

Questa frase (probabilmente inizialmente pronunciata da Cesare Baronio) è comunemente attribuita a Galileo Galilei che la cita nella celebre lettera a Cristina di Lorena.

Una frase molto significativa soprattutto se immaginata condivisa da uno dei padri della scienza moderna che lega in maniera indissolubile ma altresì libera il rapporto tra fede e scienza. L’insegnamento dello spirito di Dio in quest’idea è di educarci al bello e all’amore non alla scoperta di cosa questi debbano per forza essere. In virtù di questo, la libertà di essere chi si vuole essere e di amare come si vuole amare deve essere lasciata libera da dettami scientifici o religiosi.

E, dunque, un bacio può far esplodere metaforicamente anche il Vaticano, purché quel gesto e quell’amore proteggano l’evoluzione del pensiero che un luogo come il Vaticano preserva (anche se a volte nasconde). Un bacio deve voler dire solo l’amore che lo genera, non altro, non è interpretabile. Un bacio è salvifico, della donna, dell’uomo, dei musei, dell’arte, della fede e della scienza: compreso questo, capiremo che non esiste normalità né tradizione nell’amore.

02_Casa

E noi? Dove siamo noi? Perché lo spazio-tempo condiviso è il noi. E non sempre si riesce a condividerlo con l’energia che il noi richiederebbe. E quando nel noi i dove e i quando non sono più in sinergia ci si allontana. Cosa si fa in quei casi, quando il mare sembra portarci via? Si continua a cercare casa o si chiede aiuto e ci si fa portare.

03_Francesca

Tra le immagini di un’Italia prossima all’estate, una Sicilia assolata, piazze e luoghi e uomini d’altri tempi, si incastrano stralci di una lettera immaginata, mai scritta: la lettera di una moglie a un marito, un presentimento che spaventa e che invita al non partire, mentre si ricordano gli anni più belli.

È il 23 maggio del 1992 quando a Capaci un attentato mafioso fa saltare in aria il giudice Giovanni Falcone, la moglie, Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta uccidendoli e ferendo altre 23 persone.

04_Autodifesa

Continuare a domandare, a domandarsi. Questa volta direttamente; andare alla ricerca delle proprie necessità, le proprie urgenze.
Quel fatidico “mollo tutto” è reale? Ci crediamo davvero fino in fondo? Il viaggio, la partenza vista come autodifesa, oppure l’autodifesa è non fare mai quel biglietto.

05_Quasi mi spaventa

Indagare i rapporti e gli amori nelle loro esitazioni è il centro tematico di una canzone che si muove più per immagini che per narrazione. Saper ballare non è necessario purché si sappia improvvisare, in amore e così in tutti i rapporti affettivi; del resto la notte sa portar consiglio, ma sa anche spaventare, e non tutte le notti sono quelle giuste.

06_Per sempre

Per sempre è una coccola. Un invito a farsela, forse. Perché in fondo un po’ tutti abbiamo un problema con il tempo. Qualcuno è ritardatario, qualcuno arriva in anticipo. Per qualcuno passa troppo in fretta e sfugge, per qualcun altro è difficile confrontarsi con le stagioni e l’attesa del cambiamento.

Urge ricordarsi ogni tanto di trovare (o almeno cercare) il proprio spazio. Che sia fisico, o inteso come spazio nel tempo, nella regolazione interna, biologica che ognuno di noi in qualche modo deve continuamente trovare per proteggersi, anche solo con l’istinto. Riempire e poi rompere lo specchio che in qualche modo è un punto fermo nello spazio tempo, mai in movimento, mai in trasformazione se non nel suo riflesso, che poi siamo noi.

07_Nastro magnetico feat. Mokadelic

Nastro Magnetico è una sceneggiatura da ascoltare: nasce per essere prima di tutto raccontata, poi musicata e infine filmata. Una trama contorta, non lineare, di quelle da film d’autore che non è detto abbiano ben chiaro dove andare a parare e che confonde la linea del tempo, centro nevralgico e tematico del disco, così come quel “dove sei” senza punto interrogativo, che in questo non-film emerge come costante.

Il matrimonio tra narrazione e musica nasce grazie alla preziosa collaborazione con i Mokadelic diventati ormai un punto di riferimento della composizione di musica per cinema che hanno sposato l’idea e realizzato una sinfonia imponente per accompagnare la narrazione. L’idea si è poi fatta “cinema” grazie alla collaborazione con il collettivo Zero che ne ha realizzato un cortometraggio riscrivendo in parte il soggetto e stratificandone così i livelli e le possibili interpretazioni.

 

Foto di Marta Coratella