29 Luglio 2021
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29 Luglio 2021

Lowlow racconta il nuovo album: “Il lockdown per me non è stato un momento di stop, ma di ricostruzione con il mio team…”

Tra i producer, oltre a Big Fish, troviamo Daddy's Groove, DFO, Cosmophonix, Marvely e Leo

Lowlow In prima persona
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Lowlow In prima persona è il titolo del nuovo album in uscita oggi, 30 luglio, per Epic Records Italy/Sony Music Italy. Il progetto è fuori  su tutte le piattaforme digitali e in formato vinile.

Questa volta Lowlow vuole farci entrare nella parte più recondita della sua vita. A fare da collante è la lente di Giulio attraverso la quale ha deciso di raccontare il quotidiano e il suo vissuto, per la prima volta senza filtri, ma mostrando davvero se stesso attraverso la scrittura identitaria e di alto livello che rimane sempre sua cifra stilistica.

Ho scelto di mettermi in gioco in prima persona – commenta Lowlowperché con questa identità voglio che i racconti arrivino davvero. Piuttosto che usare come metafora un film, racconto una storia finita, saltando un filtro e mantenendo sempre un’energia che contraddistingue la diversità dalla quotidianità, che ti dà momenti di schizofrenia molto più di quello che vedi di un film. Ho tolto la maschera e sono diventato più vero, più reale“.

Ad anticipare il disco è stato il singolo Coscienza Sporca feat. Briga. Il brano è accompagnato da un video che mostra le immagini di un racconto auto ironico e psichedelico di una notte a Milano.

Nel progetto In prima persona continua il sodalizio con Big Fish ma ci sono anche collaborazioni con nuovi producer: Daddy’s Groove, DFO, Cosmophonix, Marvely e Leo.

Questa la tracklist dell’album e i duetti in esso contenuti:

LATO A

  1. DISCORSO D’ADDIO (prod. BIG FISH)
  2. MILANO ROMA (prod. COSMOPHONIX)
  3. LA MEGLIO GIOVENTÙ feat. J-AX (prod. BIG FISH)
  4. IN TERZA PERSONA feat. SVM (prod. BIG FISH)

LATO B

  1. COSCIENZA SPORCA feat. BRIGA (prod. DADDY’S GROVE e CARLO CIAO)
  2. FINO A CHE NON TI ODIERÒ feat. GHEMON (prod. DFO)
  3. PIOVE SUL DUOMO (prod. BIG FISH)
  4. URLO D’AIUTO (prod. MARVELY, LEO)

LOWLOW in prima persona raccontato dall’artista

Lowlow in prima persona copertina

Ecco come il rapper ha raccontato questo nuovo progetto, le collaborazioni e l’anima stessa del disco in conferenza stampa…

La parola chiave per raccontare questo disco e di questo periodo della mia vita è ricerca di apertura, un discorso che stiamo portando avanti con il mio team sotto tanti aspetti. Ho deciso di mettere da parte il mio background e anche tutta una serie di cose che faccio tutti i giorni come ad esempio guardare film, i riferimenti culturali arrivano in maniera trasversale: qui il protagonista, la persona in primo piano sono io.

Il disco nasce da un attento lavoro di esplorazione e con nuovo spirito di apertura e di condivisione con altri artisti…

Per il lavoro fatto su ‘In prima persona’ siamo partiti dall’apertura e dall’esplorazione: credo che questo sia il mio lavoro più vario dal punto di vista musicale.

Basta guardare i featuring, basta guardare i produttori, c’è Fish che mi ha accompagnato in questo disco come nei precedenti, ma sono andato anche in tanti studi diversi, a mettermi in gioco, a far vedere come lavoravo, come ragionavo e forse è una cosa che in parte alcune persone non credevano che mi appartenesse, quando io in realtà sono una persona molto aperta.

In realtà per me è stata una grande soddisfazione confrontarmi con producer come i Cosmophonix, o lavorare in studio con Ghemon. Quindi è un’apertura verso la scena, è un’apertura musicale, nei confronti del pubblico, sia per i temi sia per il coraggio di raccontarsi in una maniera più matura. Più che un cambiamento nella forma è un cambiamento nella sostanza.

Il lockdown ha influito molto sulla nascita delle nuove canzoni di Lowlow come spiega l’artista stesso…

Vengo da un periodo difficile, soprattutto dal punto di vista della tranquillità. Ho lavorato tanto durante questo ultimo anno, questo periodo tragico del lockdown per me non è stato un momento di stop, ma un momento di ricostruzione con il mio team e questo lavoro mi ha dato una sicurezza umana che mi è sempre mancata, che mi ha permesso di fare il mio lavoro con più tranquillità.

Io faccio questo lavoro da quando ho 13 anni e all’interno di ‘In prima persona’ c’è finalmente tutto me stesso: quello che faccio, quello che guardo, le persone con cui parlo, i libri che leggo.

Tutti questi aspetti confluiscono nella scrittura, che per me è la cosa più importante e credo l’aspetto più riconoscibile del mio lavoro a 360 gradi.