27 Febbraio 2024
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27 Febbraio 2024

I Nobraino ritornano alle origini con il nuovo album “Animali da Palcoscenico”

Il disco rappresenta un viaggio attraverso il tempo e unisce l'essenza del cantautorato con il rock degli anni '90 e 2000

Nobraino Animali da Palcoscenico
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In uscita il primo marzo per Baobab Music con distribuzione Universal Music, “Animali da Palcoscenico” è il nuovo album dei Nobraino, che tornano alle origini dopo aver trascorso l’estate 2023 sui più importanti palchi italiani.

Il disco rappresenta un viaggio attraverso il tempo, unendo l’essenza del cantautorato italiano con il rock degli anni ’90 e 2000.

I Nobraino hanno infatti sapientemente tessuto influenze che vanno dai Queens of the Stone Age ai Red Hot Chili Peppers, dai primi Radiohead degli anni di “Pablo Honey” agli Arctic Monkeys, passando per The Strokes e Franz Ferdinand, in un mosaico sonoro che diventa un vero e proprio manifesto rock.

Nobraino, “Animali da Palcoscenico”

Anticipato dai singoli “Fermentazione” e “Dubbi“, il disco è un’autentica celebrazione dell’identità della band, che ha lavorato ai brani contenuti al suo interno nel modo più classico, concreto e al tempo stesso rivoluzionario, prendendo in mano gli strumenti in una sala prove di nove metri quadrati.

Ed ecco che, nel puro frastuono, i Nobraino hanno messo a punto gli arrangiamenti di una decina di brani inediti che avevano già eseguito molte volte live in giro per l’Italia, superando il battesimo e la gavetta dei concerti.

Ma non è tutto! “Animali da Palcoscenico” sarà infatti anticipato anche da una traccia podcast sulla scomparsa del noto jazzista Glenn Miller, pensata come un’informativa propedeutica all’ascolto della storia narrata nella focus track del disco, che si intitola proprio “Glenn Miller“.

Nobraino, “Animali da Palcoscenico”: la copertina

La copertina di “Animali da Palcoscenico” è stata realizzata dall’illustratore di fama internazionale Luca Soncini.

Ma, cosa raffigura? Questa immagine, che sembra un incrocio stilistico tra Roger Rabbit e i Fratelli Cohen, parla della mutazione che avviene sul palcoscenico, dove nel rito del concerto viene evocato lo spirito ancestrale della musica. Di fatto, la performance live è sentita dai Nobraino come un momento di possessione al quale abbandonarsi.