28 Dicembre 2017
di Direttore Editoriale
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28 Dicembre 2017

Capodanno a Catanzaro: la musica di GIONNYSCANDAL strumentalizzata per fini politici

Un esponente del PD lancia la polemica sul concerto di GionnyScandal a Catanzaro. Ecco le accuse e il nostro pensiero al riguardo

GionnyScandal
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Capodanno si avvicina e le piazze delle città si stanno già attrezzando per ospitare con tanti concerti gli artisti nelle piazze italiane per passare in musica l’ultima notte del 2017 (qui trovate alcuni appuntamenti). Tra queste anche Catanzaro dove sono attesi Le Vibrazioni e GionnyScandal, anche se quest’ultimo non sembra essere gradito a qualche esponente politico.

Per la precisione ad Alessia Bausone, componente del direttivo del PD Catanzaro, nota anche nel territorio calabrese per le sue battaglie contro l’omofobia, la quale non ha perso occasione per criticare la scelta del sindaco di Forza Italia, Sergio Abramo giudicando inappropriata la scelta di GionnyScandal, artista tra i più apprezzati dalle nuove generazioni, basandosi sui versi di alcune canzoni del 2014.

Le motivazioni sono riportate in un articolo apparso su Catanzaroinforma.it intitolato “Bausone: GionnyScandal e la sua volgarità non salgano su quel palco. Dura presa di posizione della componente del PD Catanzaro”. Va detto subito che il titolo in terza persona fa un po’ sorridere visto che l’articolo in questione è firmato dalla Bausone stessa. Ma andiamo avanti…

Ecco un sunto delle sue motivazioni…

Ormai, pare evidente che riuscire a salvare la faccia sarà, eventualmente, il vero “miracolo” di Capodanno della giunta Abramo e non il concertone in piazza in stile Mario Occhiuto, improvvisato in fretta e furia.
…il giovane rapper Gionnyscandal. Mi chiedo se sarà il Sindaco Abramo a presentarlo sul palco la sera di Capodanno.

Vorrei sentire il Sindaco cantare le canzoni tipiche del vasto repertorio del noto cantante come “Ale ale oh oh” che romanticamente recita:

“Sei troppo zozza bitch…sei cosa (XXX) che ti (XXX) vestito da Ris… Ma quale miss? Al massimo, (XXX). Non dir minchiate, non sei una modella, sei brava a (XXX). Hai fatto la bidella? Finita l’ora, suona la campanella”

e vorrei sentirlo Abramo intonare, in prima fila, magari con altre personalità invitate all’evento, la canzone “Supereroe” che inizia con:

“certe stanno zitte solo se le metti il cash in borsa! certe stanno zitte solo se le metti con te in mostra! certe stanno zitte solo se le metti (XXX)!”

Si, vorrei proprio vedere Abramo a questa fiera del volgare e non gratuito sessismo.

Il Capodanno a Catanzaro inizierà con una raffigurazione della donna oggetto sessuale ad ausilio esclusivo del piacere maschile, una donna bistrattata, senza libertà e senza dignità. Una donna “poco di buono” per diritto naturale.”

Questo quindi è il pensiero della Bausone  su cui ci sentiamo di fare qualche considerazione.

La musica rap può piacere o no, è nota ANCHE per questo tipo di linguaggio, per questo giocare a fare il maschio alfa che ne è una componente dominante in tutti i paesi del mondo in cui il rap esiste.
Quasi come un ruolo recitato che, non necessariamente, rispecchia il pensiero sociale dell’artista.

Del resto se andassimo a prendere le canzoni dei primi anni di carriera di quasi tutti i rapper italiani, da Fabri Fibra ad Emis Killa, ascolteremo cose ben peggiori.

Ma probabilmente è proprio questo quello che la Bausone ha fatto: Ha sentito il nome di un rapper ed è andata a cercare il pelo nell’uovo per strumentalizzarlo a fini politici conscia che, nelle canzoni rap, c’è sempre almeno una frase sui cui far leva per far salire l’indignazione di qualcuno.

Peccato che nel farlo ha omesso di citare il fatto che GionnyScandal (visto che è di lui che si parla) è sicuramente uno dei rapper che mette maggiormente in luce il suo aspetto romantico e l’amore e la stima che prova verso il genere femminile (che si parli di una fidanzata come di una nonna) e che, sulla violenza sulle donne, ci ha scritto anche una canzone, Vestita di lividi.

Tra l’altro, viste le battaglie che la Signora Bausone conduce al fianco della comunità gay, cosa ammirevole, se avesse ascoltato  attentamente la discografia del rapper, avrebbe sicuramente notato che è uno dei pochi a non aver mai usato nelle sue canzoni una parola offensiva di carattere omofobo. Ma questo probabilmente non serviva dirlo nel suo articolo…

Allora ok, è vero, il rap è anche questo, con il suo linguaggio crudo e volgare a volte. Ma per una o due canzoni di questo tipo nei dischi rap di oggi e di ieri c’è molto altro. Ci sono anche tanti messaggi, fotografie della società attuale, si parla di dolore, di assenza, di amore e della sua mancanza, delle barriere nell’epoca dei social, di bullismo, di suicidio… argomenti che nella musica pop spesso non trovano spazio. Ecco la musica rap andrebbe ascoltata nella sua totalità, perché un disco rap è un unico discorso, non una singola frase.