22 Agosto 2020
Condividi su:
22 Agosto 2020

Valerio Soave su Ermal Meta: “Mi dissero che aveva 35 anni ma io pensai che non poteva non sfondare…”

In una lunga intervista con Fabrizio Gargarone il fondatore della Mescal ha svelato i retroscena del suo incontro con il cantautore

Condividi su:

Ad inizio agosto Fabrizio Gargarone ha realizzato per Torino Giovani un’interessante intervista (trovate qui i video integrale) con Valerio Soave, fondatore della Mescal, che ha svelato diversi dettagli del suo rapporto con Ermal Meta.

Soave ha svelato che ha confermato che il nuovo album di Ermal uscirà nel 2021, a marzo per la precisione, mentre il tour è confermato per dicembre del 2021 (qui le date).

Nell’intervista Valerio ha raccontato il suo primo incontro con Ermal Meta e la genesi del suo rapporto.

È stato casuale, mi trovavo alle selezioni di un Sanremo ed ero lì con La Scapigliatura e lui era da solo. Ad un certo punto contatta una persona che era con me e dice che voleva conoscermi se era possibile.

Io non sapevo chi fosse sinceramente. La persona che era con me mi disse che era un grande autore che aveva scritto per Mengoni, per Emma, per Fedez… e poi mi fece sentire la canzone e da lì associai che era quello de La Fame di Camilla, band che io conoscevo. E così fissammo un appuntamento.

Lo incontrai e mi lasciò un po’ di pezzi, non li ascoltò con me. Io li sentii e li feci sentire anche in ufficio e dissi ‘Ma questo è fortissimo, altro che solo autore, questo sa anche cantare…’.

Valerio sottolinea come non tutti quelli del suo staff fossero convinti della sua intuizione, sopratutto per una questione anagrafica…

Mi dissero ‘Eh ma a 35 anni, ci ha già provato con la Caselli, con Universal e non è mai venuto fuori e poi lui stesso ha smesso perché ha cominciato a scrivere per altri…’

Allora ho voluto incontrarlo da solo per parlare non solo di musica e mi sono ritrovato di fronte una persona eccezionale, con un passato vero… molto determinato e serio.

Ricordo che lo feci venire in ufficio, avevo già ascoltato i pezzi, li conoscevo. Quel giorno ero stanchissimo e andammo nel mio ufficio. Ero così stanco che dopo il primo pezzo mi addormentai e lui è stato tutto il tempo che ho dormito, poi è uscito e ha detto a chi era in ufficio: ‘Credo non sia andata bene… si è addormentato al primo pezzo.’ Invece io lo richiamai e gli dissi facciamo il tuo disco subito perché è eccezionale.

Il segreto di Ermal Meta, secondo Soave, sta nel fatto che il cantautore ha sudato tutto quello che ha raggiunto ed ha raggiunto un punto tale di fiducia che gli permette di affidarsi completamente…

Da lì è iniziato tutto, ho visto la sua determinazione in studio di registrazione, è un nerd dello studio e della musica, molto prolifico, serio e sensibile.

Finito un tour da 300.000 persone paganti lui è già pronto a darti i provini per le nuove canzoni. Con lui puoi lavorare tranquillamente perché è uno che ha capito cosa vuol dire nella vita faticare per ottenere risultati.

Lui si definisce un artigiano della musica ma in realtà è un vero artista. Non poteva non sfondare.

È uno che si affida, in studio fa tutto da solo ma poi fuori ti chiede ‘Cosa devo fare?’ e lo fa. Ti fa domande, si informa su tutto, e lui non ti sposta una virgola perché sa che ci hai pensato tantissimo prima di far questo. Nel nostro rapporto ci sentiamo tutti i giorni.