7 Maggio 2020
di Direttore Editoriale
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7 Maggio 2020

Enrico Ruggeri parla del ritorno della musica live e dei soldi già incassati per i grandi tour

In radio, ma anche su Twitter, il cantautore ha cercato di trovare delle soluzioni per il ritorno alla musica live ma anche per aiutare le maestranze. Ecco il pensiero di Ruggeri...

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Negli ultimi giorni Enrico Ruggeri si è dimostrato molto attivo e motivato sulle sue pagine social nel cercare di trovare soluzioni per la musica in questo terribile momento di emergenza legata al Covid-19.

Il cantautore, ospite nel programma radiofonico di Radio Rai 1, Un giorno da pecora, e poi ripreso dal sito Dagospia, ha proposto quanto segue per provare a far ripartire la musica dal vivo.

Per me non potremo dire di aver ricominciato prima che qualcuno salga sul palco per fare un concerto.

I live da 50mila persone ora sono ancora lontani, però se prendi un palasport da 5mila posti e metti mille sedie, ognuno rinunciando al suo, secondo me è una cosa che si potrebbe fare anche tra due settimane”.

Ovviamente questo tipo di soluzione cambierebbe tutto l’equilibrio dei costi, da quello dei biglietti a quelli del Palasport passando per il budget a disposizione per lo show…

Ci sarà da ragionare tutti assieme: dovrà guadagnare meno il palasport, l’impresario, l’artista. Una soluzione per ricominciare bisogna trovarla, io dico che non possiamo non vivere per la paura di morire”.

Il tweet di Enrico Ruggeri

Già nelle scorse settimane Enrico Ruggeri aveva fatto sentire la sua voce per smuovere le acque con un tweet molto forte nel contenuto quanto veritiero:

Dato che è evidente che come sempre il mondo della musica dovrà cavarsela da solo senza aiuti ricordo a tutti che i biglietti dei concerti del 2020 sono in gran parte già stati venduti.

Basterebbe dare un anticipo a tutte le maestranze col denaro che qualcuno ha già incassato.

Un’osservazione che il nostro sito si sente di condividere. Certo è probabile che molti di questi biglietti potrebbero dover essere rimborsati ma in ogni caso c’è anche un’altra questione da non sottovalutare.

Qui stiamo parlando di tour negli stadi che hanno venduto anche mezzo milione di biglietti o più, soldi che sono già entrati nelle tasche delle società e che, vista la quantità di denaro di cui si parla, finché sono fermi generano interessi… e che interessi.

Facciamo un esempio pratico. Su un tour con biglietti venduti a 30,00 € (ci teniamo bassi) e che ne ha staccati 500.000, l’incasso è di 15 milioni di €.

Quanto fruttano tutti questi mesi ( e ancora non ci sono annunci ufficiali di annullamento dei grandi tour) in termini di interessi? Questi soldi, o parte di essi, non possono essere destinati alla maestranze?

Noi di economia probabilmente ci capiamo poco ma domandare è lecito, rispondere è cortesia.

 

P.S. Nel chiudere ci sentiamo di dare un consiglio a Enrico Ruggeri visto che le sue affermazioni, condivisibili o meno, sono sempre molto pertinenti.

Torni a comunicare con la stampa e non solo a mezzo social Chi fa il nostro lavoro purtroppo non può passare tutto il tempo sul web a cercare notizie tra tweet e post. Grazie mille.