Coma Cose un meraviglioso modo di salvarsi
- OLTRE GLI ALBERI
È il brano d’apertura, è uno skit recitato in cui si introduce il mood del disco, sempre più rivolto a una sonorità che “sa di band” più che di duo. Si traccia inoltre il seme della narrativa etica alla base del disco. - CHIAMAMI
Un brano in cui si esplora il concetto di lontananza e la mancanza di dialogo, il brano prende forma su strofe new-wave che risolvono su un ritornello di matrice più cantautorale, un connubio di caldo-freddo che gioca anche con le nostre due vocalità. - ODIO I MOTORI
Più che una canzone una suite in tre atti, la strofa di California dipinge il suo disagio generazionale su un ritmo che “sa di Bristol”, poi il mood cambia repentino diventando più psichedelico-anni ’70, per poi finire con un evocativo climax rock. - TRANSISTOR
Qui si sentono i primi anni ’80, con un certo utilizzo degli arpeggiatori e certe vocalità tipiche di quell’epoca volte a ragionare sul concetto di costante cibernetizzazione della società. - LA RESISTENZA
Un brano che “sa di inno generazionale”, dove la resistenza ha una centralità sull’individuo. Il brano cresce lungo l’ascolto lanciando un chiaro messaggio: è solo accettando i propri limiti che si può tentare di superarli. - FOSCHIA
Dopo un intro etereo parte un rap caustico, Fausto fotografa la società con disillusione ponendosi delle domande esistenziali. Giochi di parole e un certo istinto ironico contribuiscono a sfaccettarne i chiaroscuri. - RUMORE SOCIALE
Uno skit pungente che esamina il senso di onnipresenza dei social-media nella vita contemporanea, una visione paradossale che ben rende il punto di vista di entrambi. - NAPSTER
Matrice anni ’90 per il brano più “live” del disco, una canzone destinata a trovare la sua vera dimensione nell’esperienza del concerto. Seppur nel suo minimalismo, il claim “tutta colpa di Napster” mantiene le tematiche dell’album. - CALMA WORKOUT
In questo brano dalle sonorità più contemporanee rispetto agli altri, California affronta il tema dell’irascibilità, passando dalla 808 a slide-guitars più folk, la canzone riflette sull’impossibilità di stare al passo coi propri sentimenti. - STO METTENDO ORDINE
Il pezzo più rap del disco, Fausto mette a nudo il suo passato tracciando un legame tra vita e musica. Il brano muta e si trasforma anche onomatopeicamente per far approdare il discorso fino ai giorni d’oggi. - MALDINOIA
Pennellate di Milano e chitarre dream-pop danno vita ad un brano che rafforza il tema della fuga dalla città, quasi come metafora di un difficile dualismo esistenziale. - GIORNI OPACHI
Brano folk che sa di viaggio in auto verso l’orizzonte, California descrive la malinconia della spensieratezza giovanile rituffandosi negli anni dell’adolescenza, contestualizzando il brano nella sua città di origine Pordenone. - SEI DI VETRO
La ballad del disco, un brano sussurrato e delicato costruito sul provino dello stesso per mantenerne la purezza. Alla voce strozzata di Fausto risponde una California intensa e capace di raccontare bene l’alchimia della coppia oltre la musica. - EPILOGO
Riallacciandosi all’intro, lo skit di chiusura svela la soluzione ai quesiti del disco: partire dall’accettazione che tutti dobbiamo salvarci da qualcosa è il requisito fondamentale per provare a salvarsi.