1 Giugno 2019
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1 Giugno 2019

Bucha pubblica l’album “Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre”

Un titolo lungo, particolare ma significativo per il disco d'esordio del cantautore rap Bucha. Ecco l'album raccontato canzone per canzone

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Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato del nuovo singolo del cantautore rapper Bucha, Ti ho vista dove. Oggi invece approfondiamo il discorso con l’uscita del suo primo album, Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre.

Se la fortuna aiuta gli audaci, spero che un giorno mi aiuterà”… questa frase è l’incipit del comunicato stampa di questo album e ne riassume il senso in un qualche modo. Il disco di Bucha è in vendita per Stemma Records su distribuzione Believe Digital il 29 maggio 2019.

La genesi di questo disco parte nei primi mesi del 2017 a Brescia, nello studio di Lgnd, giovane produttore della scena rap, con la supervisione di Bosca. A metà stesura, però, Giorgio (vero nome di Bucha .Ndr) ha sentito il bisogno di nuove esigenze….

“…di inserire in quello che facevo degli strumenti, poiché il beat non mi bastava più, che avevo bisogno dei miei tempi musicali, che volevo lasciare più spazio alla musica, è stata una scena difficile ma ho deciso di ri-lavorare quasi tutti i brani da capo.

Allora ho incontrato Xavier Pompelmo, e con lui abbiamo creato un vestito diverso a quelle canzoni. Ne è uscito un prodotto molto a cavallo tra il mio passato e quello che, spero, sia il mio futuro.”

Bucha è un 23enne molto diverso da molti dei suoi coetanei e questo primo album parla di quanto ama Roma vuota a ferragosto; di quando fa finta di capire di vini nei ristoranti; di quando gli piaceva litigare con la sua ex; di tutti i viaggi che affronta; del fatto che fa tre lavori e di quanto ama scappare e di tanti altri sogni, problemi e sbattimenti.

Questa è la tracklist di Alla fine volevo solo pagare una cena a mia madre:

  1. RIVOLUZIONE
  2. TI HO VISTA DOVE
  3. 500
  4. ALL STAR
  5. COME ME
  6. SURREALISTI
  7. ROTAZIONE
  8. DON CHISCIOTTE
  9. CAPODOGLIO 216

L’ALBUM SECONDO BUCHA, TRACCIA PER TRACCIA


Ecco come lo stesso Bucha racconta il suo primo album canzone per canzone:

1. Rivoluzione

Non nego che sia forse il mio pezzo preferito del disco, è un pezzo che nasce dalla noia, dalla consapevolezza che alla fine niente sarà’ per sempre, che Roma ad agosto è bellissima e che il natale è un periodo che mi mette profonda tristezza.

2. Ti ho vista dove

Relazioni brevi, problematiche e casuali, tra un viaggio e l’altro, tra un lavoro e una vacanza, sei bellissima, ma sei un problema con le gambe.

3. 500

Ho scritto questo pezzo su una spiaggia in sardegna, ero in vacanza con la mia ex e quei giorni servivano da riappacificazione da un periodo un po’ complicato, dovuto ad una forte ansia e depressione che stavo passando (è il male da cui non cederò, di cui parlo nel ritornello) la seconda strofa l ho scritta un sacco di mesi dopo parla del mio ritorno nella mia vita di tutti i giorni, fatta di 3 lavori e poco sonno e di una ragazza di cui mi ero follemente innamorato per 2 giorni che guidava una 500 grigia. e correva parecchio.

4. All star

Può sembrare un pezzo estivo, una hit commerciale, e forse lo è anche, ma nel testo per me c’e un mondo, il mondo dei ragazzi della mie eta’, di quelli cresciuti con i genitori che gli parlavano dell’importanza del posto fisso, ma che si sono svegliati in un periodo in cui è tutto precario, un periodo in cui i valori vacillano, un periodo in cui la paura sembra esser tornata protagonista assoluta della nostra quotidianità, una paura del diverso, una paura del futuro, io volevo dire che io non ho paura, o meglio non ce l’ho di tutto quello che cercano di farci percepire come pericoloso, sono stanco del fatto che l’ignoto debba sempre esser visto come qualcosa di brutto, ho altre paure tipo quella di innamorarmi di una stronza che magari rimane incinta e mi tocca anche crescere un bambino

5. Come me

Mi sento triste, mi sento cattivo, mi sento incompreso, mi sento perso, e so che tu spesso ti senti esattamente come me. E speri solo un giorno di tornare a casa da tua madre e dirle : “ce l ho fatta mà”.

6. Surrealisti

Ho lottato per mettere questo pezzo nel disco, e alla fine avevo ragione, parla di me, di quando scappo, che è lo sport oltre fare bene la musica e scrivere i comunicati per Giuseppe Piccoli che mi viene meglio, c’è quello da cui scappo e quello che cerco, nel mezzo ci sei tu che spero che mi tieni la mano.

7. Rotazione

Non ha bisogno di descrizioni, è un pezzo bello, che è piaciuto anche, in cui parlo di attese.

8. Don Chisciotte

Questo pezzo ha 4 anni tipo, forse 3, ha vissuto 4 vesti diverse, l’ho riscritto varie volte, alla fine è una mezza hit, semplice ma anche questa molto intricata se si ascolta bene il testo, scopare quella non è un granché, di vino ci capisco poco, ma se offri tu mi piace di più, magari riesco anche scordarmi delle cazzate della gente.

9. Capodoglio 216

Forse l’altra mia traccia preferita, spiega tutto quello che avevo in testa una volta uscito dall’università, è un pezzo di rottura, non so esattamente cosa voglio, ma so perfettamente quello
che non voglio.

L’album è stato prodotto e arrangiato da Xavier Pompelmo tranne All Star prodotta da Stefano Borzi e Xavier PompelmoRotazione prodotta da Bosca,
Lgnd e Xavier PompelmoTi ho vista dove e Don Chisciotte prodotto da Lgnd e Xavier Pompelmo.