7 Ottobre 2021
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7 Ottobre 2021

Banadisa: un sound fatto di cumbia elettronica e surrealismo polesano nell’album “Suerte”

Il progetto parte della crew ‘Istituto italiano di Cumbia’ nata sotto la guida di Davide Toffolo

Banadisa Suerte
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Suerte è il disco di debutto di Banadisa in uscita l’8 ottobre per La Tempesta con distribuzione Believe.

Un progetto musicale in cui la cumbia elettronica incontra le rive del fiume Po, dando vita a una sperimentazione sonora che fonde ritmi e atmosfere del Sud America con la matrice cantautorale italiana.

Parte della crew ‘Istituto italiano di Cumbia’ nata sotto la guida di Davide Toffolo, Banadisa è il progetto artistico di Diego Franchini, polesano classe 1990, viaggiatore e sperimentatore, ha debuttato lo scorso giugno con una prima doppia release di brani – Riva del Rio e Vita – seguita dal terzo estratto 2121.

Quella di Banadisa è una ricerca umana e artistica che approda a un sound fatto di cumbia elettronica e surrealismo polesano e a una fusione costante tra diversi mondi.

Da qui nasce il concept dell’album Suerte: la creazione di un ponte tra un iper-localismo, quello del Polesine espresso principalmente attraverso testi paesaggistici, fantasiosi e surreali, e un sound trans-oceanico, aperto al mondo, che arriva fino in Sud America e si lascia ispirare dalla cumbia e dai ritmi folklorici, per fonderli con un approccio “cantautorale”, più vicino alle produzioni indipendenti italiane contemporanee.

Il risultato è un disco autentico, libero ed eclettico, che fissa dei confini molto ampi e che restituisce una gamma di colori molto variegata, tanto nella parte musicale quanto nella parte testuale, con l’intreccio del cantato in italiano a parti in lingua spagnola (castellano).

Banadisa Suerte

Ecco la tracklist:

  1. Riva del Rio
  2. Montaña Negra
  3. 2121
  4. Trencitas de Oro
  5. Vita
  6. Cumbia nella nebbia
  7. Fagiano
  8. Popà son tanto stanco
  9. Dimmi dov’era (abbracciato a una nutria)
  10. Cumbia del Bendito
  11. Campo
  12. Mercado

Suerte in italiano significa “fortuna”: un’esortazione che Banadisa rivolge divertito a sé stesso per augurarsi “buona fortuna” all’alba di un nuovo percorso e di una nuova avventura artistica.

Un concetto quest’ultimo vagamente ripreso anche dallo pseudonimo “Banadisa” che l’autore ha scelto per etichettare la sua produzione artistica: vagamente traducibile in senso letterale come “che ti benedica”, “banadisa” è un’esclamazione dialettale polesana che vuole essere una sorta di benedizione scaramantica per scongiurare male e sfortuna; diverte il fatto che il suono della parola abbia un richiamo così “spagnoleggiante”, così sudamericano.

Foto di Sara Tosi