Olly: nuovo idolo teen o operaio edile?
Jeans wite leg e maglietta smanicata nera per mettere in bella mostra i muscoli e l’ascella. Olly sbarca all’Ariston con un look che grida più “cantiere edile” che “Festival della Canzone Italiana”. Ma chi sono io per giudicare?
Una volta si andava a Sanremo in abito elegante, oggi pare che la nuova tendenza sia presentarsi direttamente pronti per un turno in fabbrica. Vabbè, in fondo potrebbe essere un’ottima alternativa di carriera per alcuni.
Elodie: direttamente dalla cucina dell’Ariston
Eccola, Elodie versione rotolo di carta stagnola, che scende le scale con l’eleganza di chi sui tacchi ci sa camminare, non come me.
Look insolitamente sobrio per i suoi standard: abito fasciato, silhouette in evidenza ma senza troppi eccessi, capelli lunghi, liscissimi, riga in mezzo. Insomma, quasi minimal. Sarà la svolta elegante o la quiete prima della tempesta?
Shablo, Guè, Joshua e Tormento: Tendenza “tamarro chic”
Quattro uomini e una tonalità: giallo e nero come se non ci fosse un domani. E poi c’è il maestro d’orchestra, che si sarà vestito di bianco per lavarsene le mani, come Pilato davanti alla loro esplosione di stile.
Guè fedele a se stesso con gli occhiali da sole d’ordinanza – perché il sole di Sanremo è implacabile anche di notte quando piove – e pantaloni gialli maculati, perfetti per un safari nel rap game. Shablo punta sulla classe con un gessato, che nel mezzo del tripudio di colori sembra quasi una scelta da lord inglese. Joshua di giallo ha solo il bavero della giacca, giusto per dire “sono nel team, ma con discrezione”. E poi c’è Tormento, che butta la discrezione fuori dalla finestra con un giubbotto giallo canarino, lo stesso tono acceso delle tuniche gospel, perché la predica della serata è chiara: nel rap, la tammarraggine non è un’opzione, è un dovere.
Massimo Ranieri, il guardaroba completo
Adesso tutto torna: Rkomi senza maglietta, Irama con la camicia sbottonata, Olly in canotta… colpa di Massimo Ranieri!
Lui, da signore d’altri tempi, si è accollato tutti i vestiti che mancavano ai suoi compagni di viaggio. Pantaloni neri, giacca bianca, camicia, cravatta e pure il panciotto. Una scelta di classe senza tempo, il perfetto contrappeso al casual selvaggio degli altri tre.
In un mondo in cui ormai si va all’Ariston con look da aperitivo in spiaggia o da lavori in corso, Massimo Ranieri resta saldo nel suo classicismo sartoriale, ricordandoci che un tempo Sanremo era anche sinonimo di eleganza. E visto l’andazzo, forse nel 2026 lo vedremo direttamente con tre completi sovrapposti, giusto per compensare gli outfit ridotti ai minimi termini delle nuove generazioni.
Tony Effe, i riccioli spariti e il doppiopetto
Tony Effe scende le scale dell’Ariston, accompagnato dalle note della sua “Sesso e samba“, il successo dell’estate 2024”. E mentre la Clerici con la sua solita enfasi pronuncia il fatidico “una generazione di belli“, noi ci soffermiamo su un dettaglio che non passa inosservato: i ricciolini tanto attesi… sono spariti, soffocati da una quantità industriale di gel. Sì, avete letto bene. I suoi capelli sono appiccicati alla teta come se una mucca gli avesse fatto un bel lick in testa. Non proprio l’immagine di naturalezza che ci aspettavamo.
Ma c’è di più: total white per il look. Abito bianco, guanti bordeaux (sì, avete capito bene, guanti!), camicia bianca, cravatta bianca. Tutto bianco, perfetto per un matrimonio con la musica. La ciliegina sulla torta? Il doppiopetto, il che lo rende decisamente fuori dal coro, specialmente se paragonato ai suoi coetanei a petto nudo.
Serena Brancale: una cucina e un po’ di trasparenze
Serena Brancale sul palco di Sanremo sfodera un look che unisce il rosso di Rose Villain e il nude look di Bianca Censori… o almeno ci prova. Certo è che, come Elodie, sembra aver completato il proprio look attingendo a man basse dai pensili della cucina!
Vestito aderente con inserti trasparenti. A guardarlo bene, sembra che Serena abbia rubato delle pellicole trasparenti dalla cucina per metterle attorno alla pancia. Il tutto per ottenere un effetto trasparente che, francamente, mi ha fatto sudare solo a guardarla, e non per il caldo, visto che la temperatura qui a Sanremo è tutt’altro che tropicale.
Un spacco vertiginoso che ti fa venire voglia di dire: “Più che un look, un rischio“, mentre il tacco importante tenta di aggiungere un po’ di eleganza a un outfit che, francamente, fa tanto “progetto di recupero” più che chic. Serena, l’intenzione sexy c’è, ma il risultato… beh, lasciamo stare, forse un po’ di design culinario non è quello che ti mancava per fare il botto.
Brunori Sas: il re del camuffamento
Brunori Sas, noto (ma forse non tanto) per il suo stile sobrio e misurato, oggi cerca di fare il “camouflage” sul palco di Sanremo, nascondendosi dietro la sua chitarra. Quello che riusciamo a intravedere, però, non lascia troppo spazio alla fantasia: una giacca beige, di quelle che ti fanno sembrare subito un po’ vintage, un papillon nero gigante (perché se è vero che meno è meglio, Brunori lo prende alla lettera), camicia bianca e, infine, i pantaloni neri, che nel dubbio si abbinano a tutto, come se il vestito fosse stato scelto alla cieca per non sbagliare.
In realtà, il nostro Brunori cerca di non attirare troppa attenzione sul look, per lasciare tutto lo spazio alla sua canzone. Ce l’avrà fatta? Non è compito mio dirlo.
Kekko Silvestre: l’incidente che non ferma il look
Nonostante l’incidente a Sanremo (caduta dalla scala, costola incrinata… un inizio non proprio scoppiettante), Kekko Silvestre dei Modà non si fa fermare neanche dal dolore e si presenta al pubblico con il suo stile immancabile. Occhiali da sole sul palco, nonostante sia notte fonda.
Clara: il look che lascia poco all’immaginazione
Clara si unisce con energia alla sfida del look più audace di questa edizione di Sanremo, pronta a fare concorrenza a Elodie e Rose Villain. La sua scelta è un abito-gioiello che non lascia nulla alla fantasia. Scollatura profonda e schiena nuda fino all’attaccatura delle chiappe, un’esibizione di pelle e audacia che non lascia indifferenti.
Il tutto completato da lunghi capelli selvaggi stile beach wave, che riescono a dare un aspetto trasandato alla sua chioma. Una scelta perfetta per una che vuole far parlare di sé: Clara entra nel palco come una regina di stile, risvegliando tutti i sensi, per chi ama il genere.
Lucio Corsi: una trasformazione che lascia… senza parole
Lucio Corsi si presenta sul palco del Festival di Sanremo come la rivisitazione di un moderno Sbirulino degli anni ’80, ma con un tocco di esagerazione. I suoi lunghi capelli lisci e la faccia bianca bianca, con quel rossetto rosso che più che una scelta stilistica sembra un richiamo a un circo del passato, non passano inosservati. Un vero tuffo nel passato, visto che per il mare fa ancora troppo freddo.
La sua giacca gialla, che sembrerebbe ispirata a un’ala di un uccello che sta per spiccare il volo, in realtà lo rende più simile alla crisalide mentre sta nascendo la farfalla.
A sentire il Direttore, non possiamo fare altro che rispondere con un solido #ioboh.
Fedez: il ritorno del re dei social… ma con la giacca
Fedez è finalmente sul palco di Sanremo, e questo è già un successo rispetto ai dubbi che circolavano sul suo stato mentale negli ultimi giorni. Dopo averci abituato a foto e video dove sembra più un collezionista di tatuaggi a torso nudo che un rapper, ecco che sul palco sfoggia un look molto più sobrio: giacca, camicia e pantaloni neri. Niente muscoli in mostra, solo una serietà che sa di “è arrivato il momento di parlare della canzone, non di me”. A completare il tutto, occhi neri con lenti a contatto nere come la pece, come faceva Marilyn Manson che però le sceglieva bianche.
Bresh: la canotta di Olly, ma con la giacca di pelle
Bresh, sul palco di Sanremo, sembra voler sfidare Olly in una gara di canotte smanicate. Sì, perché la maglia nera che indossa sembra proprio la canotta che il giovane cantante ha sfoggiato qualche ora fa, ma con un tocco di classe… o forse di “copertura”: una giacca di pelle. Un modo per non farla riconoscere? Probabile. Il resto del look è total black: pantaloni neri e scarpe nere. Insomma, il ragazzo ha deciso di camuffarsi nel più classico dei black-out, scegliendo un outfit che più anonimo non si può, ma che al contempo gli conferisce un vago fascino da bad boy che ci prova a fare il cattivo. La combinazione canotta + giacca di pelle è un po’ come dire “voglio sembrare casual, ma in realtà mi sono impegnato”.
Sarah Toscano: un vestito che nessuno può salvare
Sarah Toscano sfodera il suo look da “festa di paese estiva“: un vestito a righe diagonali (azzurro, bianco, nero) che ha tutto il fascino di un disegno grafico degli anni ’90 andato storto. L’abito, accollato, con colletto e fiocchetto, sembra il risultato di un mix fra una divisa scolastica e un’idea di eleganza che, francamente, non funziona. Non contenta, abbina i sandali con tacco da serata al mare, perfetti per una passeggiata tra le bancarelle, e completa il look con una lunga treccia e frangia che sembra voler richiamare un’idea di “eleganza naturale”. E poi, c’è quel tocco finale che non ti aspetti: degli scampoli di stoffa legati ai polsi, che pendono giù come se stessimo vivendo un revival delle tendenze sbagliate degli anni 2000. In sostanza, un vestito che può essere solo per chi ha una personalità abbastanza forte da non farsi schiacciare dalla bruttezza. Ma è questo il caso?
Joan Thiele: tra abito corto e volo verso l’ignoto
Joan Thiele si presenta con due trecce che sembrano un invito a restare ancorata alla realtà, ma il resto del look urla decisamente un altro messaggio. Il suo abito bianco con applicazioni dorate è un ibrido che non sai mai se essere corto o un pantalone-mutanda (non proprio il massimo per il Festival,ma è di moda…). Ma forse il colpo di scena è la chitarra che, come quella di Brunori Sas, sparisce dietro il suo look. Ah no, al contrario: è la chitarra che fa sparire il look! Ma in fondo, chi si preoccupa di una chitarra quando hai un fiocco nero al collo che coordina perfettamente con le scarpe e un mantello che può trasformala in un attimo in Super Girl per volare via più veloce della luce… e di lasciare dietro di sé una scia di dorato e incerto.
Rocco Hunt: l’eleganza del total black… anche lui
Rocco Hunt continua la tradizione di questo festival: il total black. Ma lui dà un tocco di luce che non può passare inosservato. La sua giacca è un tripudio di applicazioni sberluccicanti, come se fosse pronto per una serata al Red Carpet, ma il carpet qui a Sanremo era ieri. Sotto il blazer, però, c’è un elemento che ci riporta alla realtà: la sua maglia nera girocollo, un classico che Giorgio Armani ha insegnato a usare.
Decisamente sobrio che quasi ci iniziano a mancare gli smagliettati di inizio trasmissione.
Francesca Michielin: il look tra il luccichio e il piede rotto
Francesca Michielin ci prova, ma, sarà l’orario, ma io non ho capito. I pantaloni a vita bassissima (ok, è il ritorno dei primi anni 2000) e il top formato da strisce luccicanti che si incrociano tra loro in una sorta di puzzle cromatico. Se l’intento era “faccio brillare il palco”, l’effetto è più “ho preso i primi pezzi di stoffa che ho trovato” (sarà andata al negozio degli scapoli con Sarah Toscano?). I capelli lisci e lunghi con la frangia che sembra essere ancora nel limbo della crescita completano un look che, purtroppo, sembra un po’ sospeso tra il “quasi ci siamo” e “che cosa ho appena visto?”.
La ragazza, durante le prove, è caduta dalla scalinata dell’Ariston e questa volta ci arriva accompagnata da Gerry Scotti.
The Kolors: l’armata del total black
I The Kolors questa sera sembrano aver messo insieme tutto quello che c’era da vedere, ma il risultato è decisamente un patchwork di scelte degli altri. Un membro senza maglietta (perché, ovviamente, Sanremo è la passerella ideale per il petto nudo, soprattutto quando il termometro segna 5 gradi). Un altro opta per il total black con una camicia sbottonata, quasi come se stesse per entrare in una discoteca anni ‘90, e poi c’è quello con l’abito completo, che sembra non essere riuscito a coordinarsi con gli altri due, ma almeno sta cercando di dare una parvenza di eleganza. A completare il quadro, guanti neri (forse per nascondere le mani imbarazzate per queste scelte) che sembrano essere l’unico tentativo di dare un senso al caos. In poche parole: the Kolors, tra sberluccichii e nudità, riescono a miscelare il meglio e il peggio della serata.









