13 Luglio 2017
di Interviste, Recensioni
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13 Luglio 2017

INTERVISTA a PAMELA PETRAROLO… Non è la rai, Sanremo sfiorato, la “rivalità” con Ambra e il nuovo disco in uscita

Intervista a tutto tondo ad una delle icone degli anni '90, Pamela Petrarolo ex Non è la rai, ora pronta a tornare con un nuovo disco

Pamela petrarolo
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Pamela Petrarolo… Venticinque anni fa Non è La Rai si è iscritto alla lista dei successi televisivi irripetibili, di quelli che hanno dettato mode, raccontato un momento particolare del paese, incentrato l’attenzione di tutti i media attorno ad un gruppo folto, foltissimo di ragazze che andavano dai 12 ai 25 anni e che, messe in tv, settimane su settimane avevano raccolto proseliti di fans, ed al pari di detrattori, che apparentemente non facevano altro che sgambettare su canzoncine leggere, che la maggior parte di loro faceva finta di cantare.

Questa era l’apparenza, ma la sagacia di un personaggio come Gianni Boncompagni, alla guida della ciurma, veniva fuori in ogni frase intrattenitrice di Ambra, mediante la quale si discorreva di politica, di giornalismo, di poteri forti, di Chiesa persino, il tutto con un fare leggero, tra il serio ed il faceto che non sapevi mai se incazzarti con il prodotto o sorridere e guardare alle opinioni di salotti più seri. E come sempre nel tourbillon qualcuno s’incazzò davvero ed il programma finì persino sotto osservazione di ogni associazione tutelante italiana, persino quella dello spollichino lesso. Tra le oltre 250 ragazze che in 4 stagioni hanno animato i pomeriggi degli adolescenti, alcune che però avessero del talento c’erano, tanto che oggi riguardando le mai cessate repliche televisive di quel “paradisiaco” contenitore, come amava chiamarlo il suo creatore, ci si può render conto che probabilmente si era di fronte ad un antenato dei talent, viste quante di queste ragazze, Ambra in testa, hanno poi trovato la loro strada nel mondo dello spettacolo, con mansioni, possibilità e carriere più disparate possibili. Stupisce quindi che proprio una di quelle che per cantare non aveva bisogno di vocalist ma che oltre la faccia ci metteva anche le corde vocali nella trasmissione, Pamela Petrarolo, soprannominata all’interno del programma The Voice, non abbia invece proseguito quella carriera; per lei quel “talent”, passatemi di appropiargli il termine, ha mostrato un’altra faccia ed è un piacere incontrarla per i nostri tanti lettori e farcene raccontare..

Pamela petrarolo

E’ un grandissimo piacere raccontarmi per i tanti lettori di All Music Italia. Si, le cose per me non sono state esattamente come sembrava potessero essere.
Partiamo da lontano Pamela: non tutti se non i fans stretti sanno che in realtà la tua esperienza televisiva non inizia con Non è La Rai ma qualche anno prima con la Domenica In condotta da Edwige Fenech…

E Pupo! C’era anche lui. E’ vero, correva il 1989 ed avevo appena 12 anni.

Ma come si approda a 12 anni in tv?

Beh, all’epoca era un po’ diverso da oggi. Quando servivano delle figure particolari in una trasmissione le si cercava nelle scuole di canto, di danza, di recitazione. Arrivavano proprio le richieste del tipo: “la Rai sta cercando ragazze…”. Io frequentavo la scuola di danza sin dai miei 5 anni, lessi di questo provino e ovviamente accompagnata, mi ci presentai.

Come andò, suppongo non fossi esattamente sola al provino?

Scherzi? C’erano centinaia di ragazzine. Feci il provino davanti a Gianni Boncompagni, Irene Ghergo ed il grandissimo maestro Paolo Ormi. Solite domande del tipo: “sai ballare, sai cantare”, ma alla fine quel che cercavano era un volto molto giovane per condurre uno spazio dedicato ai più piccoli.

Ti sei mai chiesta perché scelsero te?

Perché diedi una risposta a Gianni che poi negli anni mi ha ripetuto spesso. Mi chiese infatti come avrei fatto con la scuola, gli impegni da ragazzina se lui si fosse tra le tante innamorato proprio di me scegliendomi. Risposi con una faccia tosta improvvisa : “tu sceglimi, poi per il resto ci si organizza”! Quella frase divenne un tormentone che di tanto in tanto mi ripeteva.

Che esperienza fu?
Meravigliosa. Andava benissimo e poi a me, che ero sempre stata innamorata della tv, non mi sembrava davvero possibile mi stesse accadendo.

Il passaggio a Non è La Rai fu quindi automatico…

Macchè! Mia madre mi fece chiudere la stagione ma poi mi disse che finché non finivo la scuola media di continuare non se ne parlava proprio e così mi ritirò dalla tv, diciamo così. Ci sono stata malissimo all’epoca ma, oggi che sono mamma, capisco esattamente che era giusto così.

E quindi hai aspettato la licenza per tornare alla carica?

Il progetto era quello però poi non avevo preso nessun tipo di contatto e quindi non sapevo proprio come fare. Però se una cosa è destino…

Che intendi dire?

Mio padre aveva un conosciuto negozio di alimentare a Boccea, frequentato anche da persone note. Successe che un signore di nome Renzo Arbore perse la sua agenda nel negozio e mio padre la sera lo disse a mia madre. Io ricordavo che Gianni e Renzo fossero molto amici e quindi mi misi nelle orecchie dei miei perché mi facessero solo sbirciare, per vedere se c’era il suo numero. L’ho fatto, non ricordo se con permesso o no, ( ride ndr ) e ovviamente il numero c’era!

Cosa hai fatto?

Ho rispolverato la faccia tosta e l’ho chiamato con la scusa di salutarlo e lui mi rispose come non mi aspettavo, mostrandomi una gioia assoluta. Subito mi disse che era troppo contento perché stava cercando delle ragazze che sapessero ballare per un nuovo programma che di li a poco avrebbe iniziato per l’allora Fininvest ( oggi Mediaset ndr ). Mi chiese se ballassi ancora e se per caso sapessi fare il tip-tap. Il destino è che proprio in quel periodo lo avevamo appena studiato a danza e quindi alla mia risposta positiva seguì un indirizzo dove la coreografa Marina Cinti stava provinando delle ragazze. Mi disse: “vai, non perdere tempo”. Andai e c’erano solo una decina di ragazze. Servivano tutte più o meno della stessa età ed altezza, due brune e due bionde e fummo prese io, Emanuela Panatta, Angela Di Cosimo ed Eleonora Cecere.

Che difatti all’inizio vi esibivate spesso assieme…

Già, diventando anche molto amiche.

Nei 4 anni il programma si è evoluto passando da programma per casalinghe a mezzogiorno a show per gli adolescenti al ritorno da scuola, prima dei compiti e con lui sono variati anche i conduttori ed il tipo di conduzione, partendo da una classica Enrica Bonaccorti , passando per il simpatico Paolo Bonolis , prima di finire ad Ambra. Cosa hai raccolto da ognuno di loro?

Ti aggiungo Orietta Berti che conduceva gli speciali pre-serali. Tanto e da tutti posso dire per prima cosa l’umiltà. Enrica è stata anche tanto mamma nei nostri confronti; ci consigliava, ci spronava. Paolo invece era il divertimento puro. Durante i neri pubblicitari era un continuo di risate, giochi, scherzi. Ambra invece era chiaramente un’amica, una di noi, era quindi un rapporto più cameratesco.

Cosa è stato esattamente Non e’ La Rai per te?

Un’accademia, l’accademia anzi. Io li ho imparato tutto quello che so. Ci facevano ascoltare musica che non conoscevamo, leggere, fare lezioni di dizione, di portamento. Non era solo quello che si vedeva in tv, ma una vera e propria scuola in cui potevi crescere.

Alcune domande da farti mi sono giunte da parte di fans che hanno saputo t’avrei intervistata; alcune sono scomode e molto curiose. Ti va di rispondere?

Rispondo a tutto!

Pamela petrarolo

Bene!C’è una domanda che proprio tu che hai avuto l’evoluzione da “cantante doppiata” a cantante vera e propria puoi raccontare: ma come è che tra una miriade di ragazze provinate non si scegliessero un centinaio che sapessero anche cantare?

Perché non era l’intenzione di Gianni. Lui durante i provini studiava i primi piani a cui era particolarmente legato; dovevi avere qualcosa. Chiaro che se c’era una canzone che andava ballata era necessario scegliere ragazze che facevano danza e sapessero sostenere una coreografia.

Come accadeva che alcune ragazze erano scelte e chiaramente diventavano popolari, mentre altre restavano a fare contorno?

Oltre ai primi piani che ti dicevo prima, Gianni era uno che s’innamorava all’ improvviso di un particolare. Magari il giorno prima durante una canzone veniva inquadrata una ragazza e lui ci vedeva qualcosa e così le comunicava di restare dopo la fine del programma assieme a chi già doveva e le comunicava senza troppi fronzoli: “domani canti”.

Oddio proprio così? Un trauma praticamente…

Beh così proprio no. Però ti diceva vieni un attimo, ti dava un cd con una canzone registrata da qualche vocalist e ti diceva tipo di essere pronta per giovedì che avresti cantato. Se poi era un pezzo veloce invece ti diceva che non appena imparata saresti dovuta passare dalla Cinti in palestra a farti montare una coreografia. Ti dava però la scadenza; dovevi essere pronta per quando diceva lui. Anche quella era dottrina. Al contempo si disinnamorava facilmente e come per un periodo ti aveva dato la ribalta, così all’improvviso non ti prendeva nemmeno in considerazione. Ne sono passate tante di ragazze che magari avevano cantato una o due canzone ed a cui non venne più data la possibilità senza motivo di esibirsi.
Era lui che decideva.

Altra domanda curiosa che mi è arrivata per te: Come veniva scelta tale vocalist per tale volto? Più o meno ogni ragazza era doppiata sempre da una stessa voce, che spesso ne copriva due o tre…

All’inizio era molto più meticolosa come cosa. Si cercava una faccia che per espressività potesse essere più vicina ad un certo tipo di voce. Ad esempio quando all’inizio non cantavo con voce mia mi fu attribuita la bellissima voce di Stefania Del Prete che copriva me e Miriana. Poi lasciata Non è la Rai Miriana, e passata io a cantare con la mia voce, Stefania fu assegnata ad Antonella Mosetti e Maria Teresa Mattei. Questa cosa però col tempo divenne un po’ meno precisa, diventando spesso un discorso di velocità e di prontezza. Se c’era urgenza e si sapeva che eri più pronta di altre ad imparare, non importava se la voce fosse la stessa di sempre, ti veniva data la canzone e basta.

Del resto ormai era di dominio pubblico, anche dal successo dei dischi che non cantaste voi. Li c’era riportato esattamente chi fosse la figurante e chi la voce..

Appunto.

Ancora: Perché Boncompagni alla fine della terza stagione, quella di maggiore successo del programma, decise di abbattersi come una mannaia su gran parte delle ragazze storiche del programma e pertanto amatissime e prendere invece una miriade di ragazzine delle scuole medie ed anche poco credibili con le voci importanti delle vocalist?

Gianni odiava i cicli. Per lui una cosa poteva ripetersi al massimo una seconda volta. Questo è anche il reale motivo del perché sostanzialmente Non è La Rai è cambiato negli anni. Lui si stancava. C’è da dire che comunque più o meno le ragazze scelte, quelle fuori dal coro, eravamo una ventina, trenta proprio esagerando. Le altre ogni tanto provava a lanciarne qualcuna in prima linea ma spesso restava deluso e tornava sulle stesse. Inoltre molte ragazze non avevano proprio intenzione di fare carriera nello spettacolo ma lavoravano al programma per pagarsi l’università, mantenersi a Roma e cose del genere. Altre avevano avuto proposte da altre produzioni; alcune ragazze erano state provinate da Striscia La Notizia, altre come la mia amica Emanuela Panatta erano state contattate dalla produzione Rai che girava attorno ad un programma di Pippo Baudo e vollero cogliere l’occasione per fare anche altro… così il cambio fu abbastanza inevitabile. Il perché delle ragazzine piccole non lo abbiamo mai capito davvero, anche perché c’erano problemi per via dell’esposizione televisiva ad esempio. La sensazione personale, se devo dirti il vero, è che comunque Gianni si era stancato… il ciclo stava finendo e non potendo terminare una cosa di gran successo provò a far stancare anche il pubblico. L’ultima edizione infatti era spesso lasciata nelle mani di altre persone.

Come è accaduto che poi ti sei scoperta cantante?

Sempre Gianni. Li non succedeva nulla se non approvasse lui. Stavo provando in palestra con la Cinti la coreografia di Respect per la voce sempre della Del Prete. Mentre provavo cantavo dietro al pezzo e lui ad un certo punto fece abbassare la base e rimase la mia voce. Non ne venni più fuori, anche perché non era proprio nei miei pensieri, ma lui iniziò a strabiliare. “ Tu hai una voce black, incredibile, tu devi cantare, prendi la base e vai subito a reincidere con la tua voce questa canzone”, mi disse lasciandomi in lacrime. Poi uscì andò da mia madre che mi aspettava fuori e le disse che avrebbe fatto di me una cantante vera, che aveva per me un repertorio assurdo e che avrei dovuto farlo tutto.

Pamela petrarolo

Così fu no?

Mi ha fatto conoscere canzoni che io nemmeno sapevo fossero state scritte. Mi piacevano così tanto che non mi veniva nemmeno di chiedergli io se mi facesse cantare qualcosa che amassi particolarmente.

Come è successo che sei stata promossa coreografa?

Successe che mi chiamò sempre Gianni e mi disse tra una cosa e l’altra: “guarda che da Settembre devi prendere il posto della Cinti perché non la confermo. Tu sei capace, fai quindi te” .

Ti sarà presa una sincope?

Ma non per me, per Marina. Sai quando entri una produzione fissa, avendo una certezza economica fai dei passi. Io sapevo del mutuo, delle cose sue e quindi mi sembrava di farle un torto per altro nemmeno pensato da me. Supplicai Gianni dicendo che tra l’altro non avevo l’autorità necessaria per farmi seguire da ragazze di cui ero compagna. Ma lui capì perché lo facevo e mi rispose che erano fatti miei perché tanto o con il mio no o col mio si, Marina l’avrebbe mandata via lo stesso. Non fu una passeggiata per me, al contrario di come si possa pensare, volendo tra l’altro bene a Marina.

Torniamo alle domande dei fans: Sei ancora legatissima ad Emanuela Panatta?

Domani andiamo a cena assieme! Sono legatissima, è la mia migliore amica. Quando decise di lasciare Non è La Rai cercai di convincerla fino a perdere la voce. Col senno di poi ovviamente aveva fatto benissimo. Meno male che non mi ascoltò

Ultima domanda che mi chiedono di farti: ma davvero con Ambra c’era profonda rivalità?

Chiariamo: all’inizio assolutamente no, da parte di nessuna delle due. Ambra è stata un fulmine all’interno del programma. Lei ad esempio è arrivata alla seconda edizione e non dall’inizio e ha fatto una sorta di “prendo tutto”. Il motivo era quello di cui ti raccontavo prima, la prontezza, la capacità di capire subito cosa fare e come fare. Era bravissima e così quando Gianni capì che il programma avrebbe avuto un quid in più senza conduttore, ma fatto proprio da noi, lei si rivelò la più adatta. Nessuna gelosia da parte mia come hanno sempre cercato di dire; non sono assolutamente una che prova invidia per i successi altrui e d’altronde io avevo il mio spazio. Poi durante la quarta edizione accadde che, da coreografa, io dovessi spesso richiamare all’attenzione delle ragazze ed una volta chiamando Ambra, da romanaccia feci un movimento con le mani che lei interpretò male. Ne scaturì un diverbio perché lei credeva che il mio gesto fosse d’imposizione mentre io volevo solo richiamare la sua attenzione. Poi mettici che avevamo 17 anni, aggiungi che come sempre persone si mettono nel mezzo e dicono cose… lei finì in direzione a dire praticamente che o me ne andavo io o se ne andava lei. Misero un po’ a posto il tutto ma io rimasi malissimo perché fui richiamata e soprattutto mi fu prospettata la cosa che aveva chiesto che andassi via. Essendo state molto amiche, avendo dormito assieme, state in vacanza assieme pure con le rispettive famiglie, non mi sarei mai aspettata da lei una cosa del genere. Però voglio anche dire che qualche anno fa, a seguito di una mia intervista in cui dichiarai che il giorno che vorrei cancellare dal mio passato è quello del litigio con Ambra, lei mi chiamò. Era contenta e stupita da quella mia intervista ed abbiamo avuto modo così di chiarire e capire che eravamo due ragazzette… oggi siamo due amiche che si vedono poco perché hanno vite, lei soprattutto, molto impegnate e non vivono nella stessa città, però ci sentiamo di tanto in tanto e quando ci vediamo stiamo bene assieme.

Parliamo allora del post “Talent”. Durante Non E’ La Rai hai inciso due dischi Io Non Vivo Senza Te ( tutto di cover ndr ) e Niente D’Importante ( tutto d’inediti ndr ) ed entrambi di buon successo commerciale. Approfittando anche di una fanbase importante relativa al programma, è possibile mai che nessuno ti abbia mai proposto di continuare a fare la cantante?

Veramente di proposte ce ne sono state molte ed anche importanti già durante la trasmissione, solo che io non lo sapevo.

In che senso scusa?

Noi ragazze eravamo gestite completamente dalla produzione di Non E’ La Rai e all’epoca non era costume generale avere cellulari privati, email etc. Tutto ciò che volevano da noi, arrivava direttamente a Gianni & C. e loro decidevano cosa fare arrivare a noi e cosa no. Ad esempio mi aveva cercata Renzo Arbore come vocelist dell’ Orchestra Italiana , ma io l’ho saputo anni dopo. L’unica proposta di cui Gianni m’informò fu una richiesta da parte di un signor produttore, Dino Vitola, che all’epoca era il manager di Laura Pausini perché lasciassi il programma e preparassi un disco, destinazione Sanremo. Gianni quella volta lì me lo disse, ma dicendomi pure che non potevo lasciare il programma, perché avrei gettato tutta la scommessa che lui aveva fatto su di me nel programma alle ortiche. Per farmi desistere mi disse che avremmo realizzato degli inediti e che a Sanremo mi ci avrebbe mandata lui. Il disco lo abbiamo fatto l’anno dopo, ma a Sanremo… poi dopo è stato orecchie di mercante.

Questo nel programma ma alla fine, nessuno si è fatto vivo?

Certo. In molti mi hanno mandato canzoni tanto che andai per mesi a Firenze a registrare quello che avrebbe dovuto essere il mio terzo disco, in uno studio molto importante ed all’avanguardia. Ma le canzoni che mi arrivavano non mi piacevano. Diciamo che venivo da signori della scrittura che in Niente D’Importante avevano firmato per me, da Franco Migliacci ad Assolo, da Bracardi a Stefano Acqua; ciò che mi arrivava non mi convinceva affatto. Provinavo e mettevo da parte. Tra coloro che hanno lavorato con me in quel periodo anche Diego Calvetti diventato poi l’autore e direttore d’orchestra che tutti conosciamo oggi.

E che ne è stato di quel progetto?

Che non essendo convinta di cosa fare esattamente nemmeno come stile, decisi d’interrompere e tornare a Roma, dove poi dapprima un problemino serio di salute, che mi ha portato via due anni, poi una prima gravidanza han fatto si che mettessi da parte per un po’ ogni velleità. Quando poi ero pronta a rientrare sulle scene le possibilità erano molte meno. Eppure ho fatto un reality come La Fattoria e tanti altri lavoretti. Io grazie a Non è La Rai lavoro ancora molto in giro.

Ma come è che nemmeno dopo La Fattoria, andato per altro bene, sei riuscita a rimanere sulle scene come presenza più fissa?

Perché la mia fortuna volle che il manager dell’epoca non era granché, ma poiché sono una che s’affeziona e che pensa prima a quest’aspetto delle cose e poi alle proprie convenienze, ho perso diverse occasioni. Ovviamente ho sbagliato. Avrei potuto gestirmi meglio.

Hai mai pensato di chiedere a Gianni Boncompagni, oggi scomparso ahinoi, di rimettere in piedi Non e’ La Rai?

Durante delle cene assieme gliel’ho chiesto diverse volte ma la sua risposta era sempre la stessa e cioè che il programma è diventato quel che è perché lui lo ha chiuso presto. Se avesse continuato non avrebbe avuto lo stesso successo così imponente nel tempo. Non sono mai stata propriamente d’accordo e lo dimostra il successo che hanno le repliche. Non è La Rai viene replicato costantemente da 25 anni ed ha schiere di nuove generazioni che ci amano senza averci mai nemmeno vissute. E’ incredibile.

Hai attestati personali di questo?

Un paio di episodi simpatici ce ne sono. Mi ha scritto via social una ragazza di 19 anni dicendomi che finalmente, grazie alle repliche di Mediaset Extra, si è resa conto del perché sua madre mi amasse così tanto ed anche lei era diventata insindacabilmente una mia fans. Poi invece a Napoli mi è accaduto che una signora accelerasse il passo per raggiungermi. Si sentiva distintamente il passo trascinato della ciabatta comoda di una signora di una certa età che mi giro e mi fa: “ué Pamè te vulev dicere ca mio figlio è diventato gay pe’ colpa tua” ! Ed io: “ah signora meno male, pensavo mi volesse dire che era diventato un mascalzone” ( ride ndr ) . E’ incredibile anche come Non è La Rai sia un programma iconizzabile da parte del mondo omosex.

Ed ora? A parte ospitate tv e live in giro con altre ragazze, Pamela ha messo davvero da parte la sua carriera di cantante?

Qui casca l’asino! Sono lieta di annunciare ed in anteprima a voi di All Music Italia che finalmente ho appena finito di registrare il mio terzo album. Uscirà probabilmente a Settembre!
Ma davvero? E ce lo dici così? Racconta.

E’ una sorta di meglio dei miei due lavori precedenti, però rivisti e corretti, attualizzati nei suoni e ricantati tutti. Ho scelto quelle che per me sono più importanti come Difendimi in una versione accelerata, Lasciami Andare ( che la storia vuole provinata per Sanremo anche da Antonella Arancio ), Niente d’Importante. C’è poi una rivisitazione della mitica Please Don’t Go in una versione inaspettata che mi piace molte, Freddo che è un brano che nel programma, non so perché, mi han fatto cantare una sola volta e che è rimasto particolarmente impresso ai miei fans gay, forse per il testo, e come brano guida, che sarà anche il titolo del disco, la cover mai incisa prima di Cento Giorni di Caterina Caselli.

Perché dici che esce a Settembre probabilmente e non con certezza?

Perché in realtà starei cercando anche almeno un inedito. Se arriva uno che mi convince, sono disposta ad aspettare un po’ pur di inserirlo.

Pamela grazie per questa lunga chiacchierata che sono sicuro farà felici i fans di più generazioni ma chiudo chiedendoti se c’è qualcosa che non ti ho chiesto che invece vorresti che si sapesse…

Quale è il mio più grande sogno? Fare Sanremo! L’ho desiderato tanto e la cosa ammetto che non mi è passata.

Per vedere un video live di Pamela clicca qui.