16 Dicembre 2025
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16 Dicembre 2025

Dillo all’Avvocato: Chi decide sul master? Nella licenza comanda il produttore, non l’artista.

Una guida chiara per artisti e addetti ai lavori su licenze, ruoli e responsabilità contrattuali.

Chi decide sul master nei contratti discografici tra major, produttore e artista spiegato dall’Avv. Fabio Falcone
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Nel nuovo appuntamento della rubrica Dillo all’Avvocato, l’Avvocato Fabio Falcone affronta uno dei temi più fraintesi dell’industria musicale: chi decide davvero sul master quando entrano in gioco nel mondo di un artista major e manager-produttore.

Un nodo centrale nei rapporti discografici, spesso ignorato o mal compreso, che genera illusioni, conflitti e — nei casi peggiori — inadempimenti contrattuali seri. Ancora una volta, l’obiettivo della rubrica è fare chiarezza partendo dai contratti, non dalle percezioni.

Ricordiamo che Fabio Falcone, specializzato in Musica, Discografia e Diritto d’Autore, è tra i pochi professionisti a unire attività legale e artistica (membro de La Differenza e Pianista Indie). La rubrica è curata in esclusiva per All Music Italia e nasce per aiutare artisti, produttori e addetti ai lavori a evitare errori che possono costare caro.

Per domande o segnalazioni scrivete a redazione@allmusicitalia.it con oggetto “Dillo all’Avvocato”. Ora, lasciamo a lui la parola.


Ciao, sono l’Avv. Fabio Falcone e oggi affrontiamo uno dei temi più fraintesi dell’industria musicale: chi comanda davvero sul master quando ci sono major, manager-produttore e artista ?

Spoiler: non l’artista. E non perché “non conta”, ma perché quel contratto non è il suo.

La situazione è questa:

La major è licenziataria.

Il manager/produttore è licenziante.

L’artista ha un contratto con il licenziante, non con la major.

E nel contratto di licenza tra major e licenziante, l’artista firma, alle volte, solo per conoscenza, non come parte.

Questa differenza, che sembra un dettaglio, in realtà decide tutto.

La major non ha un rapporto giuridico con l’artista. Non gli deve nulla. Non prende ordini. Non risponde alle sue mail drammatiche, ai suoi sfoghi, ai suoi cambi di percorso. La major ha un solo interlocutore: il titolare del master, cioè il licenziante (di solito il manager/produttore o la sua società).

È lui che firma.

È lui che negozia.

È lui che dà istruzioni operative.

È lui che può parlare di rinegoziare, revocare, prorogare, consegnare materiali, inviare nuove versioni, sistemare metadata, approvare campagne.

Quando l’artista non è più felice, litiga col manager, cambia team, scappa in un’altra etichetta o decide che non vuole più il disco fuori, molti pensano:

Vado dalla major e chiedo di bloccare tutto.

Giuridicamente è impossibile. Per la major, l’artista è un soggetto terzo: importante dal punto di vista artistico, irrilevante dal punto di vista contrattuale.

Il contratto valido, operativo e vincolante è quello tra licenziatario e licenziante. Finché quel contratto è in piedi, il master si distribuisce.

L’artista può anche avere mille motivi umani per non voler più collaborare col produttore.

Ma questi motivi non spostano un millimetro il contratto tra licenziante e major.

Perché è quel contratto, solo quello, a determinare chi decide del master.

Ma io ho firmato per conoscenza !

Esatto. “Per conoscenza” non significa “sono parte”.

Significa: “Ho letto. So cosa succede. Non posso oppormi.”

È una presa d’atto, non un potere.

Il messaggio è semplice: in una licenza il titolare del master è il licenziante, non l’artista.

E se l’artista vuole fermare o modificare qualcosa, deve agire sul proprio contratto con il licenziante, non con la major.

Perché la major risponde solo a chi le ha concesso il diritto: il produttore.

In questo settore è fondamentale capirlo, perché evita illusioni, evita conflitti inutili e soprattutto evita passi falsi che possono diventare inadempimenti seri.

La creatività è dell’artista, certo.

Ma il master, nei contratti di licenza, risponde a chi l’ha portato in major.

Sempre.

Anche quando l’artista se n’è già andato da un pezzo.

Avv. Fabio Falcone
www.fabiofalcone.com