5 Marzo 2022
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5 Marzo 2022

Rancore: testo, significato e audio di “X Agosto 2048”, il secondo brano della trilogia che anticipa “Xenoverso”

Il brano, accompagnato da una lettera da far recapitare a un figlio nel 2048, è il secondo viaggio interstellare del rapper ermetico

Rancore Lontano 2036 testo significato
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Rancore X Agosto 2048 testo, significato e audio del brano disponibile dal 4 marzo e che anticipa il nuovo album.

Rancore ha pubblicato il 4 marzo una trilogia di brani che anticipa il nuovo album Xenoverso, disponibile in pre-save, in uscita il 15 aprile per Capitol / Universal Music Italy.

Lontano, X Agosto e Arakno sono i brani con cui il rapper apre la strada alla scoperta dello Xenoverso. Rancore compirà un viaggio interstellare e intertemporale per recapitare tre lettere in tre epoche diverse nel futuro: 2036, 2048, 2100.

rancore X Agosto 2048 significato

Ogni canzone è una lettera, che l’artista ha reso disponibile graficamente all’interno del sito xenoverso.com, come indizi per avvicinarsi all’ascolto di questi brani.

La seconda vede protagonista il pianeta Terra in pericolo. Nel dopoguerra un netturbino spaziale, che raccoglie detriti dall’orbita terrestre, scrive un messaggio al figlio. Si ricollega al brano X Agosto e all’anno 2048.

Il testo è firmato dallo stesso Rancore, al secolo Tarek Iurcich. La musica è di Mattia Crescini e Cristiano Campana e la produzione è a cura di Meiden e Jano.

rancore X Agosto 2048 testo

Bello mio di papà come stai?
Dalla foto ho notato che ti sei alzato
io sto bene e mi manchi e lo sai
ti do un bacio per ogni secondo passato,
mi sono domandato se ero un bel pensiero
se ti guidavo o ero passeggero
neanche a dire che papà è su una navicella
non puoi vedermi se guardi il cielo.

Ricevetti ordini tu di anni ne avevi otto
facevi i compiti in salotto
era una bella poesia il X Agosto
e a costo di farmi rimanere me la ripetevi
non eravamo più complici mi dicevi
sarei finito male come le rondini
ricordo molto poco dei fatti
tranne che a tratti non trattenevi le

Lacrime
su lacrime
su lacrime
guarda come cadono
lacrime
su lacrime
su lacrime
tutto è collegato da

Lacrime
su lacrime
su lacrime
su lacrime
lacrime
su lacrime
su lacrime
piove sul bagnato

Bello mio mi ricordo i primi passetti
i bacetti alla mamma quando eri nel ventre
poi una grande guerra dopo l’atmosfera
ogni bomba era una stella cadente
mentre presero giovani come adulti e anziani
da nomi e cognomi secondo le iniziali
furono mandati in orbita
ma nel ruolo di spazzini spaziali.

Non vedere tuo padre cattivo
ti ho abbandonato sì! Ma sei vivo.
Dalla mattina fino alla notte
è vestito da angelo netturbino.
Ancora mi ricordo la poesia di Pascoli
la vita mia è come quella delle rondini
e da quel giorno X di Agosto
ti ho accanto, ti parlo
tu ascoltami
canto di

Lacrime
su lacrime
su lacrime
guarda come cadono
lacrime
su lacrime
su lacrime
tutto è collegato da

Lacrime
su lacrime
su lacrime
su lacrime
lacrime
su lacrime
su lacrime
tutto allagato

Lacrime
su lacrime
su lacrime
guarda come cadono
lacrime
su lacrime
su lacrime
tutto è collegato da

Lacrime
su lacrime
su lacrime
su lacrime
lacrime
su lacrime
su lacrime
piove sul bagnato

È una guerra partiamo
io e lei ci guardiamo
la spargo di baci
la scorgo poi colgo un ti amo
tu figlio mio guardami in volto
io corro sul carro

guardiano andiamo
un biglietto nel palmo
trascorro minuti a guardarlo
lo apro, lo leggo, ti penso
ma piango e non reggo l’intenso distacco
e non posso
rileggere più il X Agosto

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano invano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Lacrime
su lacrime
su lacrime
tutto è collegato da
lacrime
su lacrime
su lacrime
su lacrime
tutto allagato

Lacrime
su lacrime
su lacrime
guarda come cadono
lacrime
su lacrime
su lacrime
tutto è collegato da

Lacrime
su lacrime
su lacrime
su lacrime
lacrime
su lacrime
su lacrime
piove sul bagnato