20 Giugno 2025
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20 Giugno 2025

Panariello racconta a Tintoria il disastro Sanremo 2006: “Non c’erano i cantanti, vinse Povia”

Nel noto podcast il racconto amaro e ironico del comico toscano sulla 56esima edizione del Festival.

Giorgio Panariello racconta il suo Sanremo 2006 durante il podcast Tintoria
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Ospite del podcast Tintoria, condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone e prodotto da The Comedy Club, Giorgio Panariello ha raccontato senza freni la sua travagliata esperienza come conduttore del Festival di Sanremo 2006. Un racconto diretto, ironico, ma anche amaro, che riapre una pagina complessa della storia del Festival.

È andata una merda“, dice senza giri di parole Panariello, ricordando un’edizione del Festival vissuta con molte difficoltà e critiche. “Il Festival di Sanremo nel 2006 era molto diverso da com’è oggi. Io, per esempio, sono stato quello che ha tolto i fiori dal palco: è stata la prima cosa che ho fatto”.

Il comico e attore spiega che venne contattato dopo il successo del suo programma Torno Sabato, ma inizialmente rifiutò. “Dissi di no finché non vidi l’assegno: in quel periodo non navigavo nell’oro. Nessuno lo voleva fare dopo il successo di Bonolis nel 2005 e la Rai non voleva tornare al classico con Baudo”.

Il contesto dell’edizione di sanremo 2006 con Panariello

Quello che Panariello non sapeva è che quell’anno ci fu un vero e proprio embargo da parte delle major discografiche, che decisero di boicottare radio e TV. Il risultato? Una carenza di big che, diciamocelo, in quel decennio non erano poi così presenti in gara… “Sanremo non lo fai con quattro o cinque cantanti. Avevo Michele Zarrillo, Anna Tatangelo che stava crescendo, ma non bastava“.

La prima serata fu un disastro in termini di ascolti. “Dopo la prima serata, col crollo di ascolti, venni massacrato in sala stampa per quattro giorni“.

Va detto che l’edizione 2006 ereditava il pessimo regolamento voluto da Bonolis l’anno precedente: una divisione in categorie (Uomini, Donne, Gruppi, Senior, Giovani) che non convinse pubblico né stampa. Ma i nomi in gara non mancavano del tutto: oltre a Zarrillo e Tatangelo c’erano Gianluca Grignani, Ron, Anna Oxa e i debuttanti Zero Assoluto e Luca Di Risio.

Tra i giovani: L’Aura, Virginio, Simone Cristicchi, anche se a vincere fu Riccardo Maffoni, poi rapidamente scomparso dai radar.

da mazzi a povia fino alla polemica su annalisa minetti

Panariello ci tiene a precisare che, a differenza di Conti, Baudo e Amadeus: “Io non ero il direttore artistico, lo era Gianmarco Mazzi. Io presentavo i cantanti uno dietro l’altro. Carlo Conti è diverso: ha le idee chiare, non si abbatte. Io invece mi sento più artista e se mi dicono che il mio Sanremo fa schifo, mi abbatto moralmente e fisicamente.

Amadeus e Carlo Conti sono stati bravissimi a riportare al centro la musica. In quegli anni si parlava solo di look e polemiche.

Panariello ricorda anche una delle polemiche più spinose di quell’edizione: “Annalisa Minetti mi accusò di non averla presa a Sanremo perché era cieca“. Una dichiarazione che la cantante effettivamente fece, ma coinvolgendo anche il direttore artistico Gianmarco Mazzi.

Il suo manager dell’epoca, Dino Vitola, raccontò: “Mi hanno detto che Annalisa va sempre accompagnata sul palcoscenico. Un intralcio». Mazzi replicò: “La motivazione dell’esclusione del brano della Minetti è puramente artistica. Un’accusa talmente assurda e grave che non vale neppure la pena replicare“.

Panariello: “Avevo un contratto per due anni, ma dopo sanremo 2006 dissi no al secondo”

Giorgio Panariello racconta che avrebbe dovuto fare anche l’edizione 2007: “Pippo Baudo venne da me e mi disse: ‘Allora, lo rifai?’ e io risposi: ‘No Pippo, prenditelo te…’“.

Sanremo in quegli anni era di una tristezza infinita. Io lo paragono al Sanremo del Totip, quello in playback. E io ero il conduttore. Per dire, eh? Il culo nella vita…». E a vincere fu Povia con Vorrei avere il becco: «Capisci?“.

Guarda la puntata integrale del podcast

Puoi ascoltare il racconto completo di Giorgio Panariello nel video ufficiale della puntata su YouTube: clicca qui.