17 Luglio 2022
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17 Luglio 2022

Mogol parla a Rtl 102.5 di Lucio Battisti ma ricorda anche un altra eccellenza italiana… Mango

Il Maestro nelle prossime settimane sarà impegnato nel tour di "Emozioni - viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti"

Mogol Mango Battisti
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Negli scorsi giorni il Maestro Mogol è stato ospite di RTL 102.5 nel programma W l’Italia con Federica Gentile e Angelo Baguini. Nel corso della diretta il compositore ha parlato dei prossimi impegni, ovviamente del rapporto con Lucio Battisti ma ha speso parole importanti anche per un altro grande cantautore, Mango.

Alla domanda da dove trae ispirazione per il suo lavoro, Mogol ha risposto così:

Io penso a cosa sta dicendo la musica. Il segreto è questo. Penso a capire cosa sta dicendo la musica e poi collegarlo alla propria vita o a un’idea che ti può venire cercando di dire frase per frase ciò che dice la musica“.

Il Maestro non ha mancato di ricordare alcuni importanti appuntamenti che lo vedranno protagonista con il Emozioni – Viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti. Queste le prossime date:

Il 21 luglio sarà sul palco a Genova, il 23 luglio a Ostia Antica, poi a Enna il 24 luglio, il 3 agosto a Santa Severa, il 26 agosto a Verona, il 17 settembre a Macerata, il 21 settembre a Roma, il 28 novembre al teatro Olimpico di Roma ed infine il 6 dicembre a Milano. Tra questi appuntamenti anche altre apparizioni come quello nelle masterclass del Je so Pazz Festival.

MOGOL MANGO BATTISTI

Ovviamente dove d’è Mogol non si può non parlare di Lucio Battisti. Sul loro rapporto ha spiegato: “Lucio chiedeva la musica sempre prima, poi veniva, me la cantava in inglese inventato. Poi rimaneva lì. Il primo caffè glielo facevo io, ci incontravamo la mattina alle 9, mai scrittura notturna, sempre di giorno. Bevevo il caffè, mi sdraiavo sul tappeto, lui stava sul divano e suonava e io scrivevo. Ero a pancia in giù sul tappeto. Il primo caffè lo facevo io, poi lo faceva lui”.

“Quando chiedevo a lui un aggettivo che non mi veniva, dopo avergli spiegato cosa intendessi dire, lui mi rispondeva con una parolaccia. Mi diceva una parolaccia per riportarmi al mio dovere. Io non capivo, poi me l’ha spiegato: ha detto che dovevo pensarci io, non lui. Io la parola ce l’avevo in testa, mi serviva per sbloccarmi, però lui non me la diceva lo stesso“.

Mogol ha quindi raccontato anche un aneddoto legato a 7 e 40

“Ho un episodio da raccontare che sembra incredibile. Ero a Boston e mi hanno chiamato per dare delle lezioni alla Berklee e Harvad University, un grande onore. Erano interessati alla nostra didattica, ho fatto queste due lezioni e poi sono stato invitato a una scuola elementare: mi avevano inviato una divisa con scritto il nome della scuola, sono arrivato e sono andato sul palcoscenico, davanti avevo centoventi bambini.

Io parlo inglese, ma non in modo fluido. Mentre ero imbarazzato è arrivata la preside e mi ha detto di stare calmo, che non avrei dovuto fare niente ma che loro avrebbero cantato in italiano ‘7 e 40’, che avevano scelto su venti canzoni che gli avevano proposto. L’hanno cantata in un italiano perfetto“.

E poi è arrivato un momento importante nell’intervista in cui il maestro ha ricordato un altro grande artista che forse non viene mai ricordato e omaggiato abbastanza in Italia, Mango

Battisti era di livello mondiale. Non era il solo, anche Mango era a livello mondiale, solo che non si spostava da dove viveva, stava in casa. Era una persona meravigliosa. Se sentite i suoi dischi sono ancora di un’attualità pazzesca. Se ascoltate ‘Anche per te’, è il modo di cantare oggi nel mondo e lui ci è arrivato anni prima. Non cantare, ma comunicare in modo credibile“.