5 Maggio 2014
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5 Maggio 2014

INTERVISTA A ROMINA FALCONI: l’araba fenice della musica italiana

Romina Falconi: un'intervista straripante ad All Music Italia in cui ci parla della sua musica, dei suoi progetti e del nuovo Ep in uscita il 12 maggio

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Romina Falconi è una delle artiste più innovative e poliedriche del panorama musicale italiano. Nella sua carriera ha attraversato il pop sul palco di Sanremo, ha affiancato come corista grandi artisti del calibro di Eros Ramazzotti, ha provato l’esperienza di un talent show uscendone illesa (X Factor) e alla fine è giunta qualche mese fa alla pubblicazione del suo primo Ep, “Certi di sogni si fanno” (Qui trovate la recensione di All Music Italia) da cui ha estratto due singoli: l’irresistibile “Il mio prossimo amore” e l’intensa “Sotto il cielo di Roma“.

Noi di All Music Italia abbiamo deciso di intervistarla qualche giorno prima dell’uscita del suo secondo Ep (“Attraverso” disponibile dal 12 maggio) e abbiamo conosciuto una ragazza determinata e con le idee chiare, un vulcano in piena che, e vi assicuriamo che capita raramente, ama realmente rispondere alla domande delle interviste usandole come  andrebbe fatto… ovvero come mezzo per aprirsi e farsi comprendere da più persone possibili.
Buona lettura.

INTERVISTA A ROMINA FALCONI

Il tuo nuovo singolo “Sotto il cielo di Roma” è una vera e propria dichiarazione d’amore e di vicinanza alla tua città tanto cantata ed interpretata in diversi modi nel corso della storia della musica.. Le tue parole tracciano atmosfere di racconto e confidenza senza riferimenti “monumentaristici” sottolineando tutto quello che Roma, il tuo quartiere e il loro cielo hanno condiviso con te in un modo autentico ed appassionato. Insomma si capisce che è qui che torneresti sempre. Come racconteresti la tua Roma ad un giovane autore che vorrebbe trasferirsi per cercare popolarità? Ci sono ancora spazi veri per suonare e farsi notare?

Racconterei di Roma per quello che è, la descriverei come una città che ama molto più la verità che le apparenze. Quando cresci in un posto che è per la maggior parte territorio archeologico impari a voler vedere anche oltre, non ti soffermi sull’estetica. I romani hanno molti difetti ma tra i pregi c’è la voglia di naturalezza che hanno, la spontaneità.La mia Roma non è solo quella de La grande bellezza. Il quartiere dove sono cresciuta è un quartiere molto molto duro, molto umano, molto profondo. Le persone si aiutano tra di loro, raramente ho riavuto modo di vedere quel tipo di generosità. Il bello di una città come la mia è che si può fare tutto, si può ancora cantare nei locali e non solo in centro, anche nelle periferie. Roma è aperta a tutti e a tutto, non giudica, accoglie da sempre.

Tre tra gli avvenimenti più significativi della tua carriera: Sanremo. Tour con Eros Ramazzotti. X factor. Quanto sono state importanti per te queste esperienze così diverse tra loro? Credi che le cose sarebbero andate diversamente per te ( in meglio come in peggio) se fossero accadute in una sequenza diversa nella tua vita?

Con Sanremo ho potuto dire “si può fare, posso concretizzare quello che desidero da sempre“, un regalo immenso nella vita di una persona quando si accorge che ha la possibilità di mettere in pratica ciò che desidera. Il tour con Eros Ramazzotti mi ha dato tantissimi insegnamenti. Ho girato il mondo per un anno, visto posti che non avrei mai potuto vedere da sola; ho imparato che i più grandi musicisti e artisti sono i più umili.

X Factor è stata un’esperienza antropologicamente molto interessante. Non sono tra quelle persone che dicono:”io nella mia vita rifarei tutto“. In questo caso devo ammettere che lo rifarei e rifarei gli stessi errori, cose buone e tutto quello che ho assaporato in quei mesi.

Non toccherei nulla in questo caso. C’è da dire (questa cosa non piace di solito ma è vera) che chiunque partecipi ad un talent show senza arrivare al primo posto poi sembra quasi marchiato. La società da tanto credito al talent e sentirsi responsabile, tramite televoto, della “futura” carriera di un artista ma poi, finita la stagione, non gli da più peso. Credo nella gavetta e nel sacrificio perché la mia famiglia mi ha insegnato questo. Sono contentissima di aver fatto il percorso inverso perché mi ha ricordato che stare in tv ogni settimana non ha maggiore valore di cantare in un piano bar. Il vero senso del mio lavoro è comunicare ed imparare, non ricevere un applauso. Se uno canta sperando negli applausi si perde tutto il viaggio che c’è nel mezzo. Dopo aver suonato nello stesso palco con Gary Novak non dirò MAI “sono un’artista“. E che tenerezza poi vedere ragazzi ritrovarsi sotto il riflettore della tv sentirsi convinti di essere arrivati. La vita vera è un’altra. Mi piace così: Non sono nata con X Factor ma ho avuto modo di crescere anche lì.

Nel video de “Il mio prossimo amore” sei una bambola che viene vestita, truccata e pettinata a dovere da qualcun altro. Secondo te è importante per un’artista preservare e difendere la propria libertà creativa? Oppure, soprattutto quando si è molto giovani è bene affidarsi alle mani più esperte di un manager o un’etichetta?

Trovo che sia giusto difendere la propria libertà creativa facendosi guidare. I progetti studiati a tavolino alla fine hanno vita breve. Gli artisti convinti di sapere esattamente tutto poi si ritrovano come degli stronzi soli. Io ho chiesto solo una cosa a tutti quelli che lavorano con me: tiratemi le orecchie, non mi fate mai mancare la verità.

Sono una miracolata perché ho avuto modo di conoscere le grandi case discografiche, le grandi produzioni, di studiare e cercare voracemente le cose che mi stavano bene addosso, di scrivere tanto e vedere tutte le dietrologie di questo mondo: una volta capito tutto ho radunato delle persone (quelle con cui volevo affrontare questo viaggio) e molto umilmente ho detto loro:”desidero vedere un giorno il mio cd in uno scaffale, la strada sarà pazza e in salita, ti va di crescere con me e permettermi di fare qualcosa che sappia di buono?

Hanno accettato. Ora sono imprenditrice di me stessa, non so se andrà bene ma non sono sola. L’importante è presentare una cosa dignitosa. L’importante è Fare bene per non rimproverarsi nulla.

Ti abbiamo ascoltata in versione melodica, rock, dance ed electro. Qual è la vera Romina? In quale genere ti senti più forte? E quale invece ti piace ascoltare?

Mi piace più o meno ogni genere musicale. Mi piace il soul, il pop… Ci ho messo tanto a trovare un vestito (le canzoni ed i loro arrangiamenti non sono altro che un vestito ) perché volevo far uscire la verità senza rendermi migliore o peggiore. Anni ed anni di prove testi, di melodie stracciate. Poi con Filippo Fornaciari (uno delle persone che ha accettato di sperimentare con me) abbiamo fatto sei mesi di esperimenti in studio, fino a che non è arrivata la prima: “Attraverso“, che tra l’altro sarà il mio nuovo singolo che uscirà il 12 maggio, e abbiamo detto:”è questo il vestito giusto“. Da lì in poi abbiamo scritto le altre, senza voler guardare indietro mai più.

I tuoi testi sono molto diretti, personali e coerenti con la tua immagine. Essendo stata in passato anche solo interprete, credi che il fatto di essere anche autrice delle tue canzoni possa essere un valore aggiunto per la tua musica? Ti piacerebbe scrivere anche per altri artisti?

Credo sia molto bello poter condividere pensieri taciuti, idee, momenti passati a parlare con persone che sono state importanti per me, scrivere non è che questo: uno sfogo, uno dei modi più belli per condividere qualcosa. Interpretare è interessante ma interpretare i propri testi è come spogliarsi e lasciarsi andare.

Mi piacerebbe scrivere per altri artisti, sperando che ci siano persone a cui piaccia il mio modo di vedere le cose e soprattuto il flusso violento dei testi. Chissà se c’è qualche pazzo interessato lì fuori… (Nota di All Music Italiaqualcuno c’è visto che giusto un paio di giorni fa abbiamo intervistato una collega di Romina che ha espresso di volere un pezzo scritto da lei, ma per sapere chi è dovrete seguire le nostre prossime interviste…).

E’ prevista la pubblicazione di una versione “reale” del tuo album?

Al giorno d’oggi è fuori luogo parlare di “reale” riferito solo al supporto fisico, perché il digitale sta acquisendo un valore e una forza sempre più grandi. Per questo ogni brano e ogni video che sto creando e facendo viaggiare nel web ha ragione di esistere in modo assolutamente autonomo. E tutto ciò mi sta dando grandi soddisfazioni.

E’ un dato di fatto in Italia la musica emergente non è molto tutelata e trasmessa dalle radio italiane a differenza di altri paesi europei. Quanti e quali problemi stai riscontrando nel far arrivare la tua musica attraverso le radio alla gente?

In Francia hanno capito che è importante tutelare la musica, tanto è vero che c’è una legge che obbliga le radio francesi a passare una percentuale altissima di brani francesi (e una percentuale di circa il 20% di questa musica deve essere di artisti emergenti.. Nda).

Qui in Italia non va così: i network passano molto di più i brani stranieri ed una piccolissima percentuale quelli italiani. Mi ha sorpreso molto vedere che le radio più piccole hanno un senso patriottico molto forte. Quando mi ha passata Radio Rock non volevo crederci. Il bello di questa avventura è che si imparano tante lezioni e si hanno delle sorprese anche molto piacevoli. So che qualche radio chiede soldi, un’altra addirittura i punti editoriali, e sai che ti dico? Preferisco le prostitute a questi tipi di meccanismi, almeno puttane e mercenari sono onesti sul prezzo. Chi mi vuole passare bene, altrimenti continuerò per la mia strada…

Bisogna scavare un po’ per trovare nella scena pop femminile italiana progetti interessanti e “diversi” come il tuo, che invece all’estero vanno per la maggiore. Non mancano eccezioni illustri, ma principalmente si tende a “riproporsi” di album in album. Dal tuo punto di vista è più importante costruire e mantenersi la propria credibilità cantando sempre lo stesso (o quasi) repertorio, oppure sperimentare, correndo il rischio reale di non essere compresi e risultare poco riconoscibili?

Ognuno è giusto che faccia quello che ritiene opportuno, io sento il bisogno di rigenerarmi più che posso. Il rischio ti fa sentire vivo ma ti da l’impressione di essere sempre su un filo. Se parliamo del pop la verità è che è per i giovani, ecco perché i miti di una volta vengono superati dai ragazzi di oggi…Rimanere troppo ancorati non aiuta a mio parere. Questo mestiere è un dono, e come ogni dono non può essere controllato o studiato. Tanto vale mettersi in gioco e cambiare pelle ogni volta, almeno si ha la sensazione di aver davvero dato tutto di se stessi.

Qual è la tua massima aspirazione in ambito musicale? Che canzoni canterà Romina Falconi tra 20 anni?

Domanda difficilissima. Tra vent’anni se il cielo vorrà sarò ancora platino e mi truccherò come Sandra Milo. Tra vent’anni mi vedo come la Caselli (magari) a credere in giovani talenti e creare una factory con registi, fotografi, produttori, musicisti. Tra vent’anni non ci saranno più le case discografiche che ci sono ora, ci saranno nuove regole da inventare. Mi immagino a cantare le cose che mi piaceranno di più e non importerà se lo farò in una cascina con gli amici o di fronte ad un pubblico vasto.

Con quale artista famoso italiano ti piacerebbe duettare e con quale emergente?

Se devo pensare ad un duetto mi piacerebbe continuare con Immanuel Casto. quando parlo con gli amici mi piace dire che lui è il mio Albano (!!!), è una persona con la quale si può creare davvero di tutto.

Farai dei concerti quest’estate? Raccontaci quali saranno i tuoi prossimi progetti.

Si, farò qualche show in giro e sto studiando una formula originale per il live, intanto il 12 canterò a Milano da Eataly, lo stesso giorno uscirà il mio secondo Ep “Attraverso“.

Visto che hai citato “Attraverso” in uscita il 12 maggio, che insieme a “Certi sogni si fanno” andrà ad arricchire un puzzle di tre Ep che pubblicherai nel giro di pochi mesi… ci puoi anticipare cosa c’è un questo secondo pezzo del puzzle?

Attraverso” è il cuore del mio progetto, ci sono testi violenti ed altri ironici, oserò ancora con dei suoni nuovi, europei, ma lo farò usando temi conosciuti a tutti. C’è una sorta di testamento nel primo singolo, “Attraverso” , una polaroid. Quando qualcuno ti manca anche se è giusto che ognuno sia per la propria strada. Racconterò, in maniera tragicomica, cosa succede quando uno si innamora di una persona amica in “Se perdo un amico“. “Viva lei“, è lo sfogo che si ha davanti ad un muro invalicabile che ho descritto come fosse una donna-nemica inimitabile, ma c’è molto di più in quel testo. “Circe” è l’inno cazzuto della ragazza che è stanca dei luoghi comuni, è la maschera che ogni donna nella vita, prima o poi, ha indossato controvoglia o con piacere. Con “Eyeliner” parlo di chi ha una doppia vita, chi si sente di far parte di un mondo a se’. E’ nata come la dichiarazione di un transgender, in adolescenza sono cresciuta con una trans ed ho molto a cuore questo tema. Ci sarà una sorpresa che mi auguro sia gradita.

Chiudiamo sempre le nostre interviste con un giochino puramente ironico che richiama quello della “Torre”… A CHI ROMPI IL CD…

Lady Gaga o Madonna? Nè a Madonna, ne’ a Lady Gaga, al massimo lo scheggio a Madonna ma solo perché tra trent’anni sarà ancora prima in classifica, dunque non farei chissà quale danno…
Giusy Ferreri o Emma Marrone? Giusy Ferreri (ammetto però che stimo entrambe e che l’ultimo album della Ferreri è molto interessante)
Elsa Lila o Mariangela? Né Mariangela  Elsa Lila, ho dei bei ricordi di entrambe. Non sono obiettiva.
Morgan o Elio? Elio, io non riuscirei mai a rompere un cd di Morgan.

All Music Italia coglie l’occasione per fare un gran in bocca al lupo a Romina per l’uscita del suo secondo Ep e vi consiglia di scaricare nel frattempo il primo, “Certi sogni si fanno” su iTunes, inoltre la appoggiamo pienamente quando dichiara che c’è una nota radio italiana che chiede punti di edizioni in cambio di passaggi radio… questa sorta di ricatto costringe gli artisti emergenti a cedere parte dei loro già miseri guadagni in cambio di un po’ di visibilità ed è l’esatto contrario di quello che avviene in altri paesi europei dove la musica emergente viene spinta e tutelata gratuitamente dalle radio e dalle leggi (Il direttore di All Music Italia).

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