28 Aprile 2022
di Interviste, Recensioni
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28 Aprile 2022

Simona Molinari – Come Petali trasportati dal vento, arriva il disco del garbo.

Nove canzoni, tutte accumunate dall'essere porte con garbo: delicate nei testi, negli arrangiamenti, nelle interpretazioni

Simona Molinari Petali recensione
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E’ una nuova Simona Molinari quella che torna a distanza di ben 7 anni dal precedente lavoro con questo nuovo album, intitolato Petali.

E mai titolo fu più azzeccato poiché si tratta di un lavoro piccolo, solo nove canzoni, tutte accumunate dall’essere porte con delicatezza: delicate nei testi, negli arrangiamenti, nelle interpretazioni mai tirate, mai sottolineate con quella voce bellissima e potente che qui invece gioca di sottrazione ed arriva con garbo.

Di quella voce bellissima ne percepisci tranquillamente potenza e prospettive ma nell’ascolto non ne rimpiangi i virtuosismi, perché queste canzoni non ne avevano fondamentalmente bisogno; arrivano precise, chiuse, perfetta coordinazione fra un apparenza talvolta persino bucolica, altre trasognata ed una musica che ha messo completamente via le velleità elettriche che contaminavano le scelte swing che avevano caratterizzato gli ultimi lavori.

Resta invece quell’amore per il softly jazz di cui Simona è padrona e lo è proprio per impostazione, come una virgola alla fine di una frase che non è pronta a concludersi e nemmeno ne ha bisogno. Questa è lei.

Simona Molinari petali

Petali è anche il titolo della ballata conclusiva del disco, canzone sul tempo e le paure che sorgono al suo passare inesorabile; Cosa siamo stati, cosa resterà di quei sorrisi se non posso più cercarti? E si possono ascoltare queste parole e farle propria esigenza, dedica pensierosa per un amore, per un genitore, per un’amicizia, per chiunque hai paura di perdere come neve che si scioglie al sole.

Se Petali conclude potenziandosi nel finale, forse unico vero passaggio vocale potente di Simona in questo disco, per contraltare in apertura arriva l’attuale singolo Lei Balla Sola pezzo che gioca col francese, ritmato e gioioso, che fa venir voglia di cantare di questa Sofia , protagonista clochard i giro fra luoghi e pensieri.

Il binomio Come Un Film, e La Tua Ironia arriva da mondi sonori made in 60’s, perfette per film o produzioni televisive ambientate fra il boom della Fiat 600, degli elettrodomestici e delle fasce fra i capelli.

Davanti Al Mare, il primo singolo, è l’altra ballata del disco, ed è la reale fotografia sonora di quel che ho scritto all’inizio di questa recensione: il garbo.
Qui la bella aquilana di partenopei natali, regala un sentimento di cambiamento interiore alla ricerca di una pace che si muove armoniosa come il mare e la sua risacca, ma che sai benissimo poi può scatenarsi, rovesciare tutte le tue sicurezze. E’ la figurazione perfetta della pace e della tempesta che possono albergare in noi.

La delicatezza con cui Simona Molinari ha deciso di condire questo Petali è evidente anche nella bellissima Tempo Da Consumare, leggera bossanova che si muove fra pause e ripartenze, tempi che accelerano e decelerano dove il legamento è la voce della nostra. Qui narra delle occasioni lasciate indietro, delle lacrime che si perdono in un temporale, non scordandosi di tenere il passo controvento, di non fermarsi. Il tutto con finale giocato fra uno splendido divertissement vocale di matrice jazz.

Tra le percussioni portanti di Un Libro Nuovo c’è l’esigenza di rinnovarsi, di scrivere un libro nuovo, per l’appunto, fatto d’inchiostro e fogli da accartocciare, mettendo da parte l’era digitale, emerge come potenziale prossimo singolo la finto ironica Il Solito Via Vai , adattissima alla bella stagione in arrivo, alla ricerca di una felicità che certe volte gioca con noi, si fa trovare prima o poi, ma non si fa capire.

Ci ha messo davvero anni Simona Molinari per tornare sul mercato discografico; anni di cambiamenti personali, di casa discografica, di team di produzione e lavoro, di scelte interpretative. Eppure la cosa che colpisce è sempre la stessa: Simona Molinari è un’artista molto centrata in quel che fa! Certo non è per tutti, non certo per i facilissimi palati da Spotify senza impegno, ma è proprio per chi si concede poco più di mezz’ora per sentirsi un disco, metterlo sul piatto, farlo girare e dire agli altri: “schhhh, mi sto prendendo la mia pausa”. Il tutto sempre con garbo.

Brani Migliori: Tempo Da Consumare, Petali, Il Solito Via Vai, Davanti al Mare
VOTO:
8 su 10