27 Marzo 2016
di Interviste, Recensioni
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27 Marzo 2016

RECENSIONE:
VALERIO SCANU – FINALMENTE PIOVE

Un disco può non essere perfetto eppure essere l'inizio di una rinascita.La recensione di Fabio Fiume per "Finalmente piove" di Valerio Scanu

valerio scanu
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Quando quest’anno ho annunciato via social di esser stato invitato ai pre ascolti sanremesi, molti fans di Valerio Scanu mi hanno scritto in privato preoccupatissimi, ricordandosi di quante volte io avessi bocciato in maniera inappellabile il loro beniamino e quindi temevano fossi impegnato contro di lui in una sorta di crociata.
Quando poi si sono ritrovati un sette come voto al suddetto ascolto in anteprima sono tornati a scrivermi felici come se avessi aperto loro le porte dell’eden! Eh si cari fans, amici di Valerio o semplici fruitori di musica che di tanto in tanto si imbattono nei miei articoli recensione, anche Valerio Scanu può prendere un sette dal sottoscritto, e potrei persino stupirvi dicendovi che in realtà Valerio mi è anche simpatico, pur avendolo ad oggi conosciuto solo di sfuggita ed ormai almeno un lustro fa, quando, diciamocelo, era lui più seriamente impegnato ad apparire arrogante e pieno di se. Eppure antipatia non me ne fece; mi sembrò solo uno intento a proteggersi da colpi che arrivavano da ogni parte, reo solo di partecipare ad un Sanremo dove non era particolarmente benvoluto ne dai miei colleghi, ne da parte del pubblico reticente. Dopo la vittoria le cose per lui sono andate anche peggio.

Oggi però Valerio è molto cambiato da quel 2010. Si tratta per lo più di una consapevolezza lavorativa raggiunta, tale che ha deciso di slacciarsi da regole di mercato dettate dalle major ed iniziare a fare le cose davvero per conto proprio, con i propri tempi e reperendo denaro per prodursi anche mediante altri espedienti, più televisivi che musicali. Oggi Valerio è quello dell’album Finalmente piove che, s’intenda, non mi fa gridare al miracolo, anzi! Non vi rattristate però fans e lasciatemi spiegare cosa intendo. Ci sono davvero segnali positivi in questo disco che ad esempio mai, e sottolineo mai, avevo trovato prima d’ora nelle produzioni del nostro.
Che lui sia tecnicamente tra i migliori delle nuove leve della nostra canzone è come dire di aver scoperto l’acqua calda, ma il problema non è mai stato li; si trattava per lo più di un fastidioso senso di karaoke da cui non riusciva a scollarsi, cantando canzoni senza infamia e senza lode e non riuscendo mai ad apparire un valore aggiunto come interprete, ma risultando soltanto un esecutore plasticoso.

Oggi Valerio con questo lavoro dimostra che se invece il pezzo ce l’ha, viene fuori anche l’anima. La title track è senza dubbio la cosa migliore del lavoro tutto, con quell’incalzare che sfocia in un inciso arioso in cui la voce di Scanu riesce a muoversi con la stessa destrezza delle melodie disegnate dagli archi. La metrica della canzone ti fa pensare si al suo autore, ma non l’interpretazione. Scanu riesce ad essere se stesso e non sempre con Fabrizio Moro la cosa è semplice; nemmeno Noemi ai tempi di Sono solo parole riuscì ad uscire indenne dalle similitudini eppure come interprete la rossa…

Purtroppo di negativo nel disco c’è proprio questo, ovvero che gli autori di blasone si esauriscono qui. Il resto di Finalmente piove scorre quindi con brani firmati dallo stesso cantante sardo ed altri giovani autori che però non riescono nemmeno alla lontana ad avere lo stesso peso specifico. Non si è di fronte ad alcuna bruttura topica, ma ancora una volta ad una carrellata di canzoncine leggerine, carine ma che non fanno curriculum, salvo poche eccezioni che subito processo. Buona ad esempio la quasi conclusiva Meglio, dal sapore dance, che sa spiegarci Scanu anche in un’altra veste insolita fino ad oggi, talmente riuscita che quasi fa stupire non ci abbia pensato prima. Potrebbe essere perfetto come singolo per la bella stagione.
Sulla falsa riga si muove anche Saprai di donna ma l’inciso è meno ficcante e questa è una debolezza che un potenziale singolo non può permettersi. Se proprio la scelta non dovesse cadere su questo delizioso episodio dance, allora Dentro questa stanza gode per lo meno di un ipnotico e facilmente memorizzabile ritornello, mentre L’ossessione è forte di un testo che può piacere ai suoi coetanei, fatto di ardite pretese ed incastri di corpi che fanno tornare a sbagliare.
La base elettronica su cui viene poggiata la riedizione di Io vivrò, Mogol/Battisti d.o.c, è una chiave di lettura inedita per un pezzo struggente che, seppur la troppa tecnica di Valerio finisce col privare di pathos, è talmente bello da poter resistere anche alla perfezione che, in quanto tale talvolta, finisce col risultare poco interessante.
Interessante è invece la conclusiva Aspettiamo, che invece è scritta molto bene, arrangiata solo con una chitarra senza orpelli inutili che danno peso ad un cantato incazzato, sfumatura inedita per il nostro anche questa. Ma siamo troppo in fondo e ci siamo dovuti ascoltare prima tutto il resto, che passa così, scorre senza sussulti, come un fiume mai scosso da rapide o da temporali improvvisi che mettono in pericolo chi vive lungo gli argini.

No, Finalmente piove non mi fa gridare al miracolo, non mi fa scappare dagli argini per trovare rifugio di fortuna , però mi accende finalmente un raggio di sole su un artista che trovavo prigioniero di nubi; mi permette di iniziare ad evidenziare progressi e punti di forza ed anche a sperare che quello squarcio del cielo, da cui entra finalmente il sole, anche se lui si augura la pioggia ( il gioco col titolo è d’obbligo per la metafora ) , si allarghi sempre più.

BRANO MIGLIORE: Finalmente piove – Meglio
VOTO: cinque e mezzo