24 Novembre 2023
di Interviste, Recensioni
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24 Novembre 2023

Pagelle singoli del 24 novembre: Napoleone e Fulminacci , il nuovo cantautorato che convince. Morgan “tanta roba”, forse troppa

Le recensioni alle nuove uscite della settimana del nostro critico musicale

Pagelle singoli 24 novembre 2023
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PAGELLE SINGOLI 24 novembre 

Cassandra – Bonsai

“Mi sento un bonsai, plasmami come vuoi” è l’incipit dell’inciso di questo pezzo che paragona il nostro essere nel mondo al famoso albero nano che cresce secondo la direzione che noi gli si da potandolo di continuo. Il paragone è intelligente però nell’evoluzione di questo pop rock le strofe sono più potenti dell’inciso che gode appunto solo della frase topica, come quando uno trova la chiave giusta per aprire la porta, ma poi nella stanza non c’entra. Bisognava ampliare un po’. Musicalmente leggera ma almeno suonata per grazia ricevuta.
Sei =
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=

Mara Sattei – Mare aperto

Già a Sanremo scorso la Sattei ci ha fatto vedere quante parole riesce a pronunciare in pochi attimi. Deve però stare attenta ad essere più chiara, perché non è che uno si possa sempre rincretinire a cercare di capire cosa dice; la cosa snerva. Detto questo il brano gioca con la velocità della base, alternando momenti di pausa, più soffusi, respirati ad accelerazioni improvvise in cui anche i suoni pompano, arriva qualche effetto sulla voce e tutto contribuisce alla poca chiarezza del testo. Non è malvagio ma avrebbe potuto essere lavorato con una maggiore attenzione da questo punto di vista.
Sei =
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=

Asteria – Venere

Troppa Madame nelle intenzioni interpretative di Asteria. Il pezzo però ha un buon senso compiuto, con l’amore da cercare ed esplorare perché è un po’ come Venere, che oltre ad essere la dea dell’amore è anche una delle stelle più luminose nel cielo notturno, un faro guida costante. E quell’amore deve anche saperci accettare per come siamo.

A mio avviso però Asteria dovrebbe liberarsi un po’ dai troppi effetti applicati sulla voce che spersonalizzano e anzi creano analogie come sovra citate.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Emis Killa – Big bang

Raramente Emiliano ha parlato d’amore nelle sue canzoni. Qui invece è cantore di una storia d’amore, forse la sua. Le strofe sono accattivanti, giocate in doppia linea vocale con le basi maggiormente in spolvero. L’inciso invece è molto più corrivo ed anche un tantino giovanilistico nella scrittura. Mi aspettavo una maggiore profondità. Musica appropriata ell’artista con suoni urban e parecchi echi.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Nashley – Uno come noi

Canzone esistenziale su cosa si era, che vita si è fatti con quella strada di casa odiata, o una città che non ha mai dato niente. Ma anche nel mezzo del cemento ci sono fiori che rappresentano la speranza di potercela fare. Di positivo c’è che seppure il brano sia molto in linea con quel che si ascolta, la voce del nostro resta abbastanza pulita da effetti, che vengono utilizzati realmente solo come orpello per abbellire. Accettabile.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Gabry Ponte e Hanna – Pump Up the Jam

Titolo di una famosissima canzone house, iconica di un periodo specifico e di un annata in particolare, il 1989,su base di un’altra canzone famosissima dello stesso anno, la Ride On Time dei Black Box che fa anche da sigla e titolo alla mia trasmissione televisiva. Ponte riesce qui, sfruttando le peculiarità della di quel sound a non infarcire con i suoi soliti suoni che sono chiaramente tipici di circa un decennio dopo e la cosa giova al pezzo, perché avrebbe snaturato quel tipo di approccio dance.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

E veniamo alle zone più alte dei voti delle pagelle dei singoli del 24 novembre…

Febo – Fantasmi

I fantasmi sono anche tutti i sapori che un amore che è finito ci lascia attorno, nella nostre case, negli angoli condivisi. E chi se ne va lo fa sempre perché non vuole più nulla di noi, eppure non sa che si porta via invece decisamente di più, una reale parte di noi. Febo torna ad un cantautorato che prende spunti dall’indie moderno, quello legato a doppia mandata con il mondo più mainstream. Però il pezzo, pur furbo, arriva preciso, malinconicamente incazzato, perché le storie che finiscono possono anche lasciarci così: incazzati ma malinconici. Il finale tronco ed improvviso proprio no però Andrè!
Sette=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐=

Gianluca De Rubertis – Era già tutto previsto

Mi ha fatto tanto pensare ad un periodo specifico, quello di fine anni 60, di scritture alla Sergio Endrigo le cui melodie vengono però inglobate in una base alla Franco Battiato dei primi anni 80. Il connubio è originale e talmente fuori ogni proposta di quest’ultimo periodo che nonostante abbia matrici ben nette, appare una ventata di nuovo. Particolare senz’altro.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Elisa – Quando nevica

C’è magia nell’interpretazione di Elisa e questa è una sua caratteristica prioritaria. Dolcezza e forza si uniscono e non si prevalgono, viaggiano sulla stessa potenza d’impatto. Questa nuova collaborazione con Calcutta forse ha meno immagini di metropolitana poesia della loro precedente performance; sui si è più aulici e un filo fiabeschi. Come canzone permette di godere di un’ottima performance anche se a livello promozionale il pezzo è sicuramente meno impattante di “Se piovesse il tuo nome“.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Fulminacci – Baciami baciami

Sempre interessante Fulminacci nella sua scrittura, a volte intima e particolarmente sensibile, altre, come qui, scanzonata ma non per questo meno intelligente e soprattutto meno ficcante. Sound e impatto vocale procedono di pari passo in una scorrevolezza data anche dai vari passaggi fra strofa, bridge, inciso che godono di giusti incastri. E diavolo, quanto è importante dire ti amo? e Vaffa a chi non lo sa o peggio non sa farlo.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

E veniamo alla Golden Song della settimana nelle pagelle singoli 24 novembre…

Napoleone & Guè – Hitmania

Chitarre funk nell’inciso per Napoleone che si conferma padrone di un sound che fa Napoli, la Napoli musicale, quella bella, quella dei fasti. Anche l’uso del napoletano, qui in alcuni passaggi, si conferma come un rafforzativo del messaggio musicale che cavalca il tempo prendendo dal passato, portandolo nel presente con cognizione di causa, padronanza.

La presenza di Guè in questo caso è il tocco rap, la concessione alla modernità e poiché Napoleone meriterebbe già di suo spazi importanti, tanto vale chiamare uno dei più noti ed importanti del genere che magari aiuti in tal senso. Poi, che sia sempre uguale a se stesso, qui lascia il tempo che trova.
Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Appuntamento a settimana prossima con le pagelle nuovi singoli.

 

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