12 Gennaio 2024
di Interviste, Recensioni
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12 Gennaio 2024

Pagelle singoli del 12 gennaio 2024: Calcutta, La Crus e La scelta stra convincono. Tommy Dali senza identità

Le recensioni alle nuove uscite della settimana del nostro critico musicale

Pagelle Nuovi Singoli 12 gennaio 2024
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ARIETEQuattro Inverni

Forse è questa la volta in cui Ariete riesce ad essere più emotivamente coinvolta in quello che scrive e canta, non dando quell’impressione un po’ freddina di un’esecuzione, più attenta a non risultare claudicante che altro. Qui arriva un sentimento autentico. E non risulta nemmeno stancante il suo solito fare stilistico, il muovere una canzone su due note messe in croce. Qui è tutto misurato, ben reso in atmosfera, ben interpretato e anche se i tempi, come scritture attuali quasi impongono, sono sempre risicati, la canzone giunge a finale risultando assolutamente completa. Forse ad oggi la sua migliore.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

VASCO BRONDIUn segno di vita

Ritorno per Brondi che pubblica una ballata, che poi sa accelerare, in cui prova a raccontare un presente scomodo, un presente di un mondo da ricostruire, pensando proprio ai germogli che pur sono nati dopo la bomba ad Hiroshima. E segni di vita ci vogliono sempre e noi stessi dobbiamo sempre considerare che la vita deve vincere su tutto, come la primavera che spazza via l’inverno, come il fiore che sboccia fra le rocce, o nel deserto. Nel mezzo noi, voi, loro… loro che distruggevano e ricostruivano e poi distruggevano di nuovo e poi ancora ricostruivano. Arriva.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

GABRIELE ESPOSITO‘Na Rivoluzione

Calda chitarra, voce e poco altro. Eppure la canzone risulta pienissima, come se non avesse bisogno di altro. Complice anche la voce di Gabriele che è larga, riempie gli spazi, pèur senza cercare alcun virtuosismo. Ne guadagna il brano che arriva intimo, giusto per essere tenuto in sottofondo mentre ceni con chi ami, giusto per essere ballato in due su una mattonella che risulterebbe persino troppo grande, tanta è la voglia di stare attaccati, giusto mentre le mani si spingono verso ardimenti desiderati. E tutto questo senza disturbare. Appunto cosa c’è di più giusto?
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

FULMINACCI +1

Romantico e sognatore Fulminacci qui per una ballata che è retta prevalentemente da chitarra e ritmica in potenziamento d’inciso. Il cantautore è bravo a raccontare spaccati di vita che sono anche scenografici, come se fossero parte di una storia di un film o pronti all’uso per l’occasione. E questa è un’arte mica da poco? Il livello è sempre buono.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

ENRICO NIGIOTTIIn punta di piedi

Un Nigiotti d’atmosfera questo romantico che ci ritroviamo qui. E l’idea di tenere su frequenze basse gran parte del pezzo è una buona idea che permette oltremodo di allargare la voce del nostro, che sulle note basse si sgrana come sabbia che viene messe in un recipiente dove va ad occupare ogni spazio possibile. Di certo c’è che Enrico scrive bene e non manca d’ispirazione, Non manca nelle melodie che sono sempre rarefatte e trasognanti e non manca nei testi, dove ha sempre quella frase ad effetto che permette ad un pezzo di restare, o almeno provarci. A me piace.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

DITONELLAPIAGA E’ Tutto Vero

Diciamo che Margherita non ha lesinato sull’essere esplicita in questo pezzo, dove si è spostata su un territorio che fa molto Myss Keta, giusto per cercare un personaggio italiano che in genere propone questo tipo di brani, con la cassa che pompa e dal testo forte. Anche l’interpretazione è seduttiva, irriverente e menefreghista al tempo testo. La piaga di Margherita pulsa forte ma lei non appare dilaniata dal dolore, anzi arriva convinta di quel che sta cantando e la cosa rende chiaramente credibile il prodotto, rende credibile l’artista.
Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

CALCUTTAGiro Con Te

Nell’inciso il pezzo, soprattutto nelle parti corali che alzano, mi ha fatto venire in mente certe cose di fine anni 70, inizio 80, di Battisti. Il brano funziona perché Calcutta ha una grandissima particolarità: è personale, originale, e anche quando, come in questo caso, ci sono degli spunti che ti sembrano presi da qualche parte, lui sovverte subito tutto e ti lascia solo la sensazione. Il brano funziona anche per quel senso malinconico che riesce a comunicare nel raccontare una storia che i due protagonisti guardano da un punto di vista differente.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

LA CRUS Con COLAPESCE & DIMARTINOCome Ogni Volta

Come partono due note intonate da Giovanardi dei La Crus, subito la mia mente si trasferisce alla fine degli anni 90. Bella l’idea di collaborare con i due guasconi dandy siciliani, che apportano al pezzo una linea vocale non propria di Mauro, regalando una nuova sfumatura ad un sound normalmente sprovvisto di certe tonalità. Innesto di fiati provvidenziale per accentare con intelligenza un disimpegno musicale e melodia d’archi da orchestra sanremese. Unico neo è la fine tronca. Forse sarebbe stato meglio un finale anni 80, a sfumare. Invece così hai la sensazione che il pezzo doveva ancora regalarti qualcosa. Quisquiglie comunque eh!
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

E veniamo alla Golden Song della settimana…

LA SCELTAL’eroe

Agli occhi di un figlio il padre è chiaramente un eroe, quello che ti arriva a salvare e fra le cui braccia nulla ti può accadere. Eppure un padre non è invincibile e le sue corazze hanno fatto già tante battaglie. Ciò nonostante un padre è sempre pronto ad essere eroe prima, invisibile poi, quando i figli screscono e devono muoversi fra i loro spazi, senza accorgersi che in realtà tu non ti sei mai distratto, hai sempre guardato, pronto ad intervenire con le armi più forti. Anche se poi non c’è bisogno di combattere; è sufficiente stare insieme.

Intrisa di sentimento, credo personale di Mattia, il vocalist della band, la canzone è una power ballad che snocciola un argomento sempre piuttosto pruriginoso, dove il confine fra la bella frase detta e il tonfo dell’ovvietà è dietro l’angolo. E devo dire che gli angoli La Scelta li ha smussati tutti.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

 

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