7 Settembre 2018
di Interviste, Recensioni
Condividi su:
7 Settembre 2018

Da Oggi In Radio – Le Pagelle Dei Nuovi Singoli In Uscita Il 7 settembre: Subsonica, Zic, GionnyScandal, Thegiornalisti e…

Venerdì 7 settembre, giorno di uscita dei nuovi singoli in radio ed ecco puntuali le pagelle del nostro critico. Da GionnyScandal ai Subsonica

nuovi singoli
Condividi su:

Ricchissima oggi la nostra rubrica Da Oggi In Radio, come sempre firmata dal nostro critico musicale Fabio Fiume. E più è ricca la rubrica più Fabio ha dovuto lavorare per ascoltare e recensire i nuovi singoli in uscita. Andiamo quindi assieme a leggere cosa pensa delle nuove uscite della settimana.

Si ricorda che i voti espressi al termine delle minirecensioni non mettono in relazione alcuna brani di artisti diversi tra di loro. Essi rappresentano per il nostro critico l’importanza che quel brano conquista in base alla carriera di chi lo propone. Inoltre i giudizi sono quelli del critico e non rappresentano necessariamente il pensiero dell’intera redazione di All Music Italia.

Armeni – I giorni che non sono mai

Che canzone vacua! Avrebbe potuto sfruttare meglio l’intuizione di quel taratta iniziale invece che perdendosi in un testo che è un continuo giocare con le parole giorno e mai, mettendole continuamente in relazione senza mai arrivare però a un dunque. Ok, lo chiedo io: “dunque”?
Quattro

Malika Ayane – Sogni tra i capelli

Ha deciso di stupire Malika Ayane con le sue ultime prove, che non sono oggettivamente in scia con quanto proposto fino ad oggi. Qui le atmosfere sono sempre elettroniche anche se rarefatte e non trascinanti come per Stracciabudella. Melodicamente il brano funziona, ma qualche variazione nella base non avrebbe guastato per renderla più varia.
Sei +

Alessio Bernabei – Messi e Ronaldo

Ha trovato una nuova energia per proporsi Alessio Bernabei, che forse nelle intenzioni lo avvicina più al mondo che fu suo nei Dear Jack che in quello solista, fatto di molti sgambetti che si è messo però da solo. Peccato che il testo (dell’inciso in particolare) sia molto fragilino; è più un modo di attirare l’attenzione il nominare i due miti che una maniera pregevole per descrivere un sentimento.
Cinque +

Emiliana Cantone – Un’altra volta voglio te

Tutta in italiano stavolta la proposta della cantante partenopea che, per l’occasione si veste in maniera molto classica, cantando uno di quei brani tipicamente italiani, melodicissimi e struggenti. Niente di nuovo s’intenda, anche se è occasione ben sfruttata di dimostrare le sue doti non solo vocali ma anche interpretative.
Sei

Caparezza – Confusianesimo

Non si lascia conquistare da nessuna dottrina religiosa, che pur lo affascinano ma non tanto da catturarlo e vincere un sano scetticismo, che in questo singolo racconta. Il brano, che anticipa il live, non è così potente radiofonicamente parlando come altre sue cose. Conta su una convincente ritmica, bella potente, ma è sicuramente meno memorizzabile come motivo. E’ però bella esposizione di un’altra parte del suo variegato modo di sapersi raccontare.
Sei ½

Fancies –Tropicale

Nuovi spunti elettronici, reminiscenze di decenni andati che in realtà non sono mai passati di moda se non nel periodo immediatamente successivo, per poi tornare prepotenti. La voce è leggera ed adatta allo stile mentre il testo è uno sguardo su una realtà appena vissuta da trasportare con un po’ di speranza anche nel futuro. Riuscita.
Sei ½

Vincenzo Fasano – L’estate più fredda del mondo

Rabbiosi ricordi di un non ritorno che ha trasformato una bella estate in quella più fredda del mondo. A primo ascolto può addirittura infastidire, perché parecchio urlata e con strofe senza regole che riparano poi in un inciso melodico, ma non meno urlato. Poi però riascolti e ci senti dentro un po’ il primo Vasco, un po’ il Moro di sempre, ed allora ti rendi conto che tanto male non è affatto.
Sei

Furia – Addio Barbie

Non sei più bionda, onda su onda…” e già cantare una frase come questa meriterebbe una dissenteria acuta come punizione! Ma si fa peggio con “Il tuo corpo: una fucina d’ormoni, cambia come le quattro stagioni… !!! Andrebbe inoltre detto a Furia che la Barbie non è una bambola di quelle da carrozzino e ciuccio, ma è concepita già con un corpo sexy e per giocarci a cambiarle i vestiti, le scarpe, pettinarla.. “Quindi non sei più una barbie, dei ragazzi ora cerchi gli sguardi…non ci sta granché!
Tre

Cinzia Gargano – Ti amo il meno possibile

Ammetto di aver subito pensato a Levante, con falsetti in aggiunta. E proprio come la più famosa collega se qualche radio importante decidesse di appoggiare questo brano, potrebbe funzionare senza nemmeno troppi forse. E la soluzione di amare il meno possibile per evitare le delusioni, ammettiamolo, ce lo diciamo spesso anche noi che dovremmo farlo!
Sei +

GionnyScandal & Giulia Jean – Solo te e me

Ha deciso di stupirmi Scandal le cui ultime proposte non mi sono sembrate così malvagie come in passato. Adesso si propone con un duetto che, certo è abbastanza giovanilistico come testo, su un amore che da virtuale diventa finalmente un incontro vero. L’amalgama tra i due funziona e la voce di Giulia è dolce e sicura… proprio come quella che una giovane amante che vince le distanze, qui cantata, deve avere.
Sei ½

Stefano Jurgens – Blin blon

Fuori gara per manifesta nefandezza.
Due

LeMandorle –Marta

Le buone strofe ed il bell’arrangiamento 80 s’infrangono in un inciso che è un insieme di pensierini su Marta e gli errori che le si vorrebbero evitarle senza senso melodico. Peccato perché il tutto gode davvero di un arrangiamento che sa di produzioni internazionali.
Cinque

Shiva Lii – Complimenti

Rapper italo indiano che qui si produce per un singolo che però non lascia venire fuori le sue doti da rapper. E’ per lo più trappato in inglese con qualche termine qui e lì in italiano, titolo compreso. La musica invece è un elettrodance con influenze “bollywoodiane”. Sinceramente però alla fine si capisce molto poco di cosa voglia fare.
Quattro

Maria Marino – D’amore morirei

Marcetta con sentori latini dal testo molto scontato con anche qualche contrasto comedalla vita ho capito che niente dura per sempre, noi stelle nell’infinito….Da ascoltare in sottofondo mentre hai il frullatore acceso tanto da non sentire cosa dice ma da potergli andare a tempo. La voce però ha un bel colore.
Cinque =

Ludwig Mirak – Aramintha

Solo nella variazione si scopre che questa lei, che lascia lenzuola vuote e sigarette da fumare al posto della sua presenza, è una donna più matura con cui il nostro ha un’avventura che vorrebbe essere qualcosa in più. Il pezzo è scorrevole e funzionale ma non ha momenti particolarmente forti per essere ricordato e venire fuori dalla massa. Come un abito che il negoziante mette si in vetrina, ma nei saldi e non certo a Natale.
Cinque ½

Mox – San Lorenzo

San Lorenzo è in genere notte di stelle cadenti, sguardi all’insù e speranze e sogni che sembrano seguirli. Per Mox rappresenta invece la serata in cui tutto si è perso e lo racconta chitarra e ritmo leggero, voce non da cantante di precisione ma da cantastorie, di quelli che però sa come scriverle e raccontarle. In certi passaggi mi ha ricordato il Venuti dei primi periodi.
Sei ½

Nicoletta Noè – Blue cobalto

La scrittura musicale ricorda un po’ artiste come L’Aura, mentre la voce in alcune inflessioni è molto vicina alla ex vocalist dei Madreblu, Raffaella De Stefano. Detto questo il brano è squisito, nonostante giri sempre sullo stesso motivo; gode infatti di vari innesti negli arrangiamenti che lo cambiano nonostante resti più o meno sempre uguale. Finisce come negli anni 80… a scalare e non succedeva praticamente da allora.
Sei +

Cinzia Paglini – Complicato amore

Impostazione troppo vetusta, vicina ad esempio a cantanti quali Silvia Mezzanotte, con la differenza che Silvia i suoi anni ce li ha e a suo modo si è distinta quando doveva e quando cantare così era giusto. E poi anche la base risulta plasticata.
Quattro

Laura Pausini – La Soluzione

Ballata sentimentale ed intima, convincente per essere cantata durante i live o in estemporanee apparizioni, un po’ meno come singolo in radio. E’ un brano Pausini d.o.c. e quindi chi l’ama, l’amerà sempre di più, chi non la sopporta preferirà farsi devitalizzare un dente senza anestesia.
Sei

Subsonica – Bottiglie rotte

L’importante è tornare assieme quando si ha qualcosa da dire. Il problema resta quindi capire semmai perché i Subsonica si erano presi una pausa, visto che hanno sempre avuto qualità ed idee da proporre. Questo singolo del ritorno è un bella scoppola di ritmo dietro la testa a chi si sta assopendo oltre che un monito a chiedere sempre agli altri: “come stai”? Certo male non fa.
Sette

Thegiornalisti – New York

Molti gridano al miracolo da un po’ per loro, eppure io trovo la scrittura di Paradiso così prevedibile musicalmente e nemmeno così degna di grande attenzione dal punto di vista dei testi. Cosa li salva, l’orecchiabilità? Quando la cosa funziona particolarmente come per il singolo dal titolo poco edulcorato appena trascorso, posso anche essere d’accordo, altrimenti come in questo caso…
Quattro ½

Gianluca Vacchi & Luis Fonsi – Sigamos bailando

Sperimenta collaborazioni ultra famose il miliardario italiano con la passione per la consolle. La loro proposta è paradossalmente più che accettabile finché cammina sui binari latini, ben sostenuti dalla base ritmica, mentre diventa decisamente più tronfia e banale quando lascia spazio al momento propriamente dance. Comunque vista la combinazione c’era da aspettarsi decisamente peggio.
Sei =

Antonello Venditti – Sfiga

Ripescato dagli archivi del cantautore romano ed esattamente dalle incisioni realizzate per l’album Sotto il segno dei pesci.La domanda è spontanea ed è: “ma perché” ? La missione dovrebbe essere rendere più simpatico il cantautore che forse non abbiamo mai potuto sentire così scanzonato, alla vigilia della ristampa per il quarantennale del disco di cui sopra. Non saprei se ci riesce ma di certo, essendo presa dal passato, ce lo ripropone vocalmente più fresco e non, come sua prerogativa, belante. Per il resto… Mah!
Quattro

Vergo – Chewing gum

L’idea generale non è male, anche se non c’è uno strumento uno nemmeno a cercarlo col lanternino. La cosa antipatica, ed è una mia crociata, sono gli effetti sulla voce. Ma cazzo! Sai cantare? Mi sembra evidente. Ed allora perché effettare la voce, soprattutto negli allunghi sulle vocali come qualsiasi trapper, che tra l’altro ha anche un bel colore?
Sei =

Zic – Stavo apparecchiando

Il giro armonico che regge la melodia è un po’ abusato nel mondo del pop, ma va detto che Zic ha concepito un brano molto personale, proprio partendo da qualcosa che poteva risultare già sentito. Semmai corre il rischio che la troppa personalità rischi di non sfondare nuove sensibilità oltre quelle già conquistate. Bella l’evoluzione finale ed il senso di solitudine che pervade il brano tutto. Bravo.
Sette