16 Febbraio 2016
di Blogger
Condividi su:
16 Febbraio 2016

STADIO & DEAR JACK: ecco le inattese parole di CURRERI dirette alla giovane band…

Il leader degli Stadio irrompe durante un intervista dei Dear Jack: ecco il suo intervento e le inattese dichiarazioni zeppe di stima, affetto e consigli...

Condividi su:

I riflettori di Sanremo all’interno del Teatro Ariston si sono ormai spenti, ma le giornate post-Festival sono ancora piene di appuntamenti con protagonisti i cantanti che per una settimana hanno catalizzato l’attenzione nella gara canora più seguita del nostro paese.

Tra impegni promozionali e date instore c’è spazio anche per una notizia che mostra un volto molto particolare di Gaetano Curreri degli Stadio, capace di esporsi e spendere parole molto particolari nei confronti dei Dear Jack.

Una band che al Festival di Sanremo ha avuto qualche difficoltà, con il mancato approdo alla finale e qualche problema a livello di performance con la loro Mezzo Respiro, parzialmente ricompensati dal calore di un pubblico consolidato e allargato anche grazie all’atteggiamento con il quale hanno affrontato queste giornate intense, fatte anche di critiche feroci e gratuite, con un’attitudine che si può riassumere con l’immagine del sorriso del nuovo cantante Leiner, che non ha mai accennato a spegnersi.

Lo stesso spirito che ha conquistato Curreri, volto di una band che dopo una storica carriera allo stesso Festival ha trionfato.

Già durante la puntata di giovedì 11 febbraio del Dopofestival era apparsa evidente la sintonia tra i componenti dei Dear Jack e il leader degli Stadio, rapporto che in queste ore, all’indomani della vittoria sanremese ha portato il cantautore a intervenire telefonicamente durante un’intervista del gruppo in maniera inattesa e diretta.

L’umiltà e la simpatia di un vero big che interviene in diretta a Rtl 102.5 per testimoniare quanto abbia legato con i Dear Jack durante la settimana sanremese e per ringraziarli del messaggio ricevuto da loro dopo l’annuncio della vittoria degli Stadio:

“Mi è arrivato il vostro messaggio dopo la vittoria, è stato molto bello. Vi ringrazio tanto. Io sono vostro tifoso, lo sapete, vi ho conosciuto alla vigilia di Sanremo, ho saputo la vostra storia, ho vissuto con voi anche un po’ di quelle cose che i gruppi ogni tanto vivono…”

Solidarietà e affetto che danno il via ad una serie di consigli legati anche alla composizione della band:

“…sono entrato in simpatia con voi e mi piace l’idea di propormi come tastierista per voi. Un tastierista dovete cominciare a pensare di prenderlo, ragazzi…”

Alla risposta che secondo alcuni la formazione dei Dear Jack sarebbe già sovraffollata Curreri incalza, aggiungendo indicazioni che potrebbero rivelarsi preziose per il futuro della giovane band alle prese con un nuovo inizio dopo l’abbandono di Alessio Bernabei:

“Allora fate suonare uno di voi, Leiner le suona no? Deve cominciare a trafficare con le tastiere, perché secondo me quando cominci a scrivere le canzoni sulle tastiere, sul pianoforte, ti vengono anche delle altre cose. Io non ho mai scritto una canzone su chitarra perché non sono capace di suonarla, però quando scrivo le canzoni con Andrea, il nostro chitarrista, io scrivo delle cose e lui delle altre. Questi incroci fanno venire delle cose compositive che sono sempre molto curiose e belle, secondo me potrebbero servirvi anche voi, ve lo dico come consiglio da musicista che vi vuol dare qual cosina in più per cercare di creare anche altre cose…”

dear-jack-sanremo-2016-mezzo-respiro

L’intervento di Curreri si sposta poi su parole di incoraggiamento legate all’esperienza sanremese non proprio facilissima e proiettate all’augurio di un grande futuro per loro:

“Adesso questa cosa che gli è successa a Sanremo (l’eliminazione dei Dear Jack dalla finale ndr) me li ha fatti entrare nel cuore, mi ha fatto ricordare un po’ i nostri ultimi posti. Allora, ragazzi, ora dovete tirare fuori i maroni e dovete fargliela vedere, è successo anche a noi così, allora non c’era l’eliminazione ma l’ultimo posto, ma per due anni di seguito ci è successa questa cosa. Poi dopo tanti anni vai là e vinci Sanremo. La storia dei gruppi è bella per questo: perché intanto siamo più longevi dei cantanti singoli, e su questo non ci sono dubbi. Guarda noi, i Nomadi, i Pooh, e poi i gruppi possono dare delle sorprese veramente inaspettate, la dimostrazioni sono noi con quello che è successo in questi giorni a Sanremo. Spero di vedervi fuori dalla radio, con degli strumenti davanti che per noi è tutto più agevole…”

Una grande prova di stile da parte di Curreri, oggi trionfatore della kermesse sanremese e già artista/autore storico della nostra scena musicale – a cui moltissimi artisti, giovani e non, strizzano l’occhio sperando di conquistarne la stima e perchè no, un brano dalla mano che ha costruito alcune pietre miliari della canzone italiana (basti pensare al frutto del sodalizio tra lo stesso e Vasco Rossi).

La stessa grande mano che decide di alzare il telefono ed esporsi a supporto di una realtà musicale giovane, con un atto che sebbene possa sembrare piccolo è invece ricco di significato in quanto splendido e generoso scambio tra differenti generazioni di musicisti senza gli snobbismi e la puzza sotto il naso che negli ultimi anni ha forzatamente creato tensioni e polemiche rubando spazio alla musica.