3 Gennaio 2018
di Interviste, Recensioni
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3 Gennaio 2018

Sanremo 2018: Cristiano Maglioglio lancia l’idea del Premio alla carriera a MILVA. Ecco perchè appoggiamo quest’idea e lanciamo l’Hashtag

Da un'idea lanciata da Cristiano Malgioglio in tv All Music Italia lancia l'hashtag #PremioCarrieraMilva ecco perché...

Milva
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All Music Italia ieri ha seguito casualmente la puntata de La Vita in diretta con ospite Cristiano Malgioglio che, ad un certo punto della sua intervista, ha lanciato a Claudio Baglioni, e alla commissione artistica della Rai che si occupa del Festival di Sanremo, una proposta molto interessante… conferire quest’anno il Premio alla carriera ad una delle interpreti che più ha rappresentato con eleganza e intelligenza la musica italiana in Europa, Milva.

Per questo attraverso il nostro sito vogliamo lanciare a partire da oggi l’Hashtag #PremioCarrieraMilva contando sul vostro sostegno.

Molto dei nostri lettori sono giovanissimi quindi cerchiamo di spiegare anche a loro perchè colei che era soprannominata la pantera di Goro della canzone italiana, la rossa infuocata Milva, merita ampiamente questo riconoscimento (che poteva anche arrivare prima a dirla tutta…).

Milva è indiscussamente una delle signore della musica italiana che, con le sue settantotto primavere trascorse, di musica ne ha masticata davvero tanta, da poterne raccontare, spiegare, insegnare.
La sua carriera ha avuto appendici importanti in diversi paesi fuori dai confini come Francia, Giappone, Corea Del Sud, Spagna e tutto il Sud America, senza trascurare la fama conclamata in Germania dove è stata star di prima grandezza.

E´infatti l’unica artista italiana a vantare ben 4 onorificenze nazionali di cui 2 in Francia, 1 in Germania e una anche da noi in Italia dove nel 2007 è stata istituita Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Questo riconoscimenti hanno qualcosa di straordinario in quanto raramente i paesi li conferiscono ad artisti non appartenenti al proprio territorio. Ma la carriera di Milva è molto altro ancora…

Sul finire degli anni 50 Milva è già una cantante capace di vincere un concorso di voci nuove indetto dalla Rai ma sarà poi nei favolosi anni 60 che si guadagna il “nomignolo animalesco” che ricorda sempre da dove viene e che la contrappone alla tigre di Cremona Mina, l’aquila di Ligonchio Iva Zanicchi e l’usignolo di Cavriago Orietta Berti, artiste con le quali rivaleggia in classifica e sul palco delle più importanti manifestazioni italiane, da Sanremo a Canzonissima, passando per i vari show della Rai e le manifestazioni estive.

Negli anni 70 Milva prova e trova successo anche come attrice teatrale lavorando al fianco di Giorgio Strehler e Gino Bramieri, ma la sua carriera di cantante non scema, anzi subisce una virata andando ad impreziosire i suoi lavori con collaborazioni e produzioni eccelse, da Enzo Jannacci a Franco Battiato (che firmerà per lei ben tre dischi), da Ennio Morricone (che le dedicherà un intero album) fino all’internazionale Vangelis e tutto questo solo per citarne alcuni. Incide dischi di grande fervore politico ( di un rosso mai nascosto ) ed altri dedicati alle musiche colte e difficili di Brecht.

E´proprio qui che si “nasconde” la straordinarietà di Milva, interprete capace di cantare brani pop leggeri come La Filanda e non perdere un briciolo di credibilità nel interpretare poi gli autori più colti.

Gli anni 80 la vedono tornare in maniera matura al pop che affronta prima ancora con Battiato di cui incide l’iconica Alexander Platz.

Negli anni si è poi confrontata con l’italo disco per un’insolita sortita inglese con Marinero, che per quanto non tramandabile ai posteri come cavallo di battaglia, soprattutto per l’inglese claudicante, nel periodo resse bene il confronto con similari proposte di sgallettate più giovani e sicuramente meno interessanti vocalmente parlando.

I più importanti teatri d’Italia e d’Europa le aprono le porte. E’ protagonista alla Scala per La Vera Storia di Luciano Berio e calca le tavole anche de’ L’Operà National di Parigi. Si fregia del complimento del signore del Tango Astor Piazzolla che la elegie sua interprete preferita, di Alda Merini che le scrive un intero disco e Giorgio Faletti, mai dimenticato, che in uno dei suoi momenti prestati alla musica trova il tempo di scriverle un intero album, In territorio nemico, da cui è tratto The Show Must Go On, il brano con cui sale ( ad oggi ) per l’ultima volta sul palcoscenico dell’Ariston.

Di Festival la signora ne ha frequentati ben 15, con risultati comunque altalenanti, dovuti per lo più alle canzoni mai facilissime proposte che certo non aiutato nel voto facile della comprensione orecchiabile a primo ascolto. Han però firmato per lei, tra gli altri, anche Ron che nel 1990 le regalò un’intensa Sono Felice, Roby Facchinetti & Valerio Negrini che nel 1993 le donarono una controversa Uomini Addosso, tanghera ed un po’ audace.

Tra le note positive vanta però due medaglie d’argento ( ’62 & ‘65 ) e ben quattro di bronzo ( ’61,’68,’69 & ’73 ).

Può tutto ciò esser sufficiente ad un premio alla carriera?

Noi diremmo di sì, assolutamente sì.
Non scordiamoci che il premio negli anni è andato conferito tra gli altri ad Al Bano & Romina, Toto Cutugno, Ricchi & Poveri, Vasco Rossi e poi, con diciture variate nel tempo, a tanti altri come lo stesso Baglioni che a Sanremo vinse il concorso La Canzone Del Secolo con la sua Piccolo Grande Amore, proprio lui che al festival non ci ha mai voluto metter piede.

In questo caso il Premio alla carriera andrebbe ad un’interprete straordinaria che si è ritirata dalle scene nel 2011 dimostrando coraggio e soprattutto, una gran dignità appartenente a pochi artisti nel nostro paese…

Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stata il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata.

Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, sopratutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro…

Ecco, a nostro avviso basterebbe quest’ultimo discorso a rendere doveroso il Premio alla Carriera per Milva al Festival di Sanremo 2018 palco su cui ci piacerebbe rivederla anche senza cantare o sui cui, se non se la dovesse sentire, potrebbe salire la figlia Martina a ritirare il giusto riconoscimento.

#PremioCarrieraMilva