13 Aprile 2018
di Interviste, Recensioni
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13 Aprile 2018

Un ricordo di ALEX BARONI: il bel quadro non più esposto di cui però tutti hanno memoria. Ritroviamolo assieme

16 anni fa scompariva una delle più belle voci che l'Italia ha conosciuto... ecco il nostro ricordo di Alex Baroni. Ciao Alex!

Alex Baroni
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Sono già 16 anni eppur sembra ieri! Sedici lunghi anni senza la magnifica voce di Alex Baroni che sembrano passati in uno schiocco di dita; succede quando in qualche modo si è vinta la barriera del “chi passa di qui per caso” ed Alex in meno di 5 anni era riuscito a far capire all’Italia tutta che lui era arrivato per restare ed essere protagonista della nostra musica.

Già nel 1996, quando presentò a Sanremo Giovani il brano Ce la farò, con quelle modulazioni vocali che scomodarono persino il grande Lucio Dalla che lo definì un italico Stevie Wonder, e che gli consentirono un facile accesso al Festival vero e proprio ( dove sempre nel 1996 era stato corista ).

Per l’occasione presentò Cambiare, un brano diventato poi iconico soprattutto per tanti aspiranti cantanti che ancor oggi lo propongono di continuo nelle varie selezioni e concorsi; arrivò secondo, alle spalle di Paola & Chiara e vinse il premio come miglior voce maschile. Seguì l’album omonimo che raggiunse la top 40 guadagnando il disco d’oro nell’immediato 97 e poi nel tempo raggiungendo la ragguardevole cifra di 200.000 copie vendute.

L’anno dopo Alex è nuovamente a Sanremo ma come big. Ci arriva da favorito ma la sua Sei tu o lei non fa breccia nelle giurie e si piazza solo all’undicesimo posto nella graduatoria finale.

L’album Quello che voglio, che esce però per l’occasione, nasconde altri gioiellini entrati di diritto nei ricordi degli italiani come Onde il brano con cui partecipa alle varie manifestazioni estive, e la bellissima Dimmi che ci sei, altro esempio di meraviglioso canto all’italiana ma con modulazioni che provengono da oltreoceano.

A Sanremo Alex non torna più, complice il fatto che Ultimamente, il brano presentato, viene scartato alle selezioni del 1999, ma questo non gli impedisce nello stesso anno di uscire con un nuovo disco, a cui darà esattamente lo stesso titolo, pur veicolandolo alla promozione di un altro singolo Pavimento liquido con tanto di video girato nel deserto africano.

Il gossip in quegli anni s’interessa alla sua vita poiché il cantautore ed interprete milanese intreccia una storia d’amore con la collega Giorgia; i due si scambiano anche effusioni artistiche scrivendo l’uno brani per le produzioni dell’altra e viceversa.

Nel 2002 però, mentre sono in corso i lavori per un nuovo album, Alex rimane vittima di un incidente con la sua moto a Roma finendo in coma irreversibile che dopo una durata di 25 giorni porta al triste epilogo. Della sua voce il pubblico però ha ancora bisogno tanto che il disco postumo Semplicemente, uscito a fine anno, volerà fino al podio della classifica vendite, superando le 250.000 copie e risultando il 17° più venduto di tutto l’anno. Anche il singolo di lancio La distanza di un amore, palesemente dedicato alla fine della storia d’amore con la collega di cui prima, diventa un successo radiofonico senza precedenti nella sua discografia.

Tanti i colleghi che hanno tenuto vivo negli anni il ricordo di un artista andato via troppo presto e troppo amico per dimenticarsene da Eros Ramazzotti alla stessa Giorgia che solo in questi recenti periodi è riuscita ad affrontare l’argomento Alex e addirittura ad omaggiarlo durante il suo ultimo trionfale tour, dove riproponeva il successo Onde.

Ci sono poi Paola & Chiara che hanno ad Alex dedicato il loro album Festival uscito proprio un paio di mesi dopo la dolorante dipartita a Silvia Salemi, Renato Zero, Ambra e Barbara D’Urso amiche del cantautore e molto presenti nei giorni di quell’agonia in ospedale.

Sono passati 16 anni è vero ma io, attraverso le pagine di All Music Italia, voglio sfidarvi! Sfido chiunque, anche le nuove generazioni, a non riconoscere la voce di Alex Baroni dopo appena due note di una sua canzone. Quando questo accade vuol dire che si è detto qualcosa, che si è rimasti appesi al muro come un chiodo che un tempo reggeva il peso di un bel quadro di cui, tutti, ma proprio tutti ne hanno memoria anche se non è più esposto.

 

 

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