4 Ottobre 2023
di Direttore Editoriale
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4 Ottobre 2023

Emanuele Filiberto di Savoia a Belve torna su Sanremo: “Fu una richiesta e un’operazione di marketing della Rai in difficoltà…”

Il caso del brano "Italia amore mio" rimane ancora oggi uno dei punti più bassi del Festival. Riscopriamolo...

Sanremo belve Emanuele Filiberto di Savoia
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Emanuele Filiberto di Savoia ospite a Belve è tornata a parlare della sua partecipazione al Festival di Sanremo del 2010.

Anno 2010, Festival di Sanremo. Conduce Antonella Clerici con la direzione artistica di Gianmarco Mazzi, oggi sottosegretario di stato al Ministero della Cultura. Vince Valerio Scanu con “Per tutte le volte che“, brano che ancora oggi viene ricordato per il verso “A far l’amore in tutti i laghi“. La tragedia è sfiorata ma evitata in quanto al secondo posto si classifica “Italia amore mio” cantata da Pupo, dal tenore Luca Canonici e del Principe Emanuele Filiberto di Savoia.

Il testo di “Italia amore mio” fu scritto da Pupo con Emanuele Filiberto di Savoia, una lettere d’amore all’Italia da parte del discendente maschio di Casa Savoia esiliato dal paese fino al 23 ottobre del 2002.

Un brano assolutamente dimenticabile che, forse, a quel Sanremo non avrebbero dovuto partecipare e che attiro tantissime critiche e polemiche.

Sanremo 2010 e “italia amore mio”, la controversa storia

Se le prime critiche, accompagnate da fischi in sala ad ogni esibizione dal parte del trio, erano dovute alla contestazione di chi pensava che la presenza sul palco del Principe con una lettera d’amore all’Italia fosse fuori luogo, potevano essere opinabili, le successive erano sulla fattura del brano e sugli interpreti, e sicuramente giuste.

Testo banale e retorico, un trio messo insieme senza nessuna logica e un non cantante, dalle dubbie doti canore, sul palco del Festival della Canzone Italiana.

Quella partecipazione anomala vide succedere di tutto senza conseguenza alcuna e rappresentò forse uno dei momenti più bassi della storia moderna del Festival.

Marcello Lippi, allora Commissionario Tecnico della Nazionale di Calcio Italiana, fu l’ospite del venerdì per un duetto che non fece che peggiorare la canzone. Il CT inoltre prese la parola prima di cantare, cosa da sempre vietata al Festival e addirittura un verso della canzone fu cambiato. Successe anche a Bugo con Morgan nel 2020, ci fu la squalifica. Nel caso del trio nulla perché il Direttore artistico Gianmarco Mazzi replicò facendo presente che nella quarta serata del festival era consentita la rivisitazione della canzone.

Il pubblico continuo a fischiare ad ogni esibizione del trio e l’apice avvenne durante la serata finale del Festival di Sanremo 2010 quando Antonella Clerici lesse la classifica per proclamare i tre finalisti e i cantanti eliminati.

Quando fu letto il nome di Malika Ayane, quarta classifica e quindi fuori dal podio mentre il nome del trio era presente, l’Orchestra, primo caso nella storia del Festival, si alzò per protestare gettando all’aria gli spartiti.

Il Maestro Sabiu prese addirittura la parola per chiedere che il voto degli orchestrali fosse reso pubblico ma alla Clerici, favorevole alla cosa, fu suggerito che non era possibile farli. La protesta continuò e la conduttrice cercò il sostegno di Mazzi chiamandolo al microfono ma il direttore artistico scelse di abbandonare la platea dell’Ariston.

Sono tante le leggende che girano su questo episodio. C’è chi dice per esempio che agli Orchestrali con un escamotage (mettere la pausa l’unica pausa pranzo durante l’ora in cui avrebbero dovuto votare) non espressero la propria opinione.

Leggende, metropolitane o musicali, a parte fatto sta che il brano fece discutere per il suo piazzamento al secondo posto. Un risultato eclatante considerando che era stato eliminato durante la prima serata, ripescato nella terza e quindi arrivato sul podio in finale.

Tutto questo fece scattare dubbi sull’attendibilità del Televoto e le denunce del Codacons e di Striscia la notizia lasciarono intendere che i cantanti avessero potuto comprare i voti pilotando le chiamate provenienti dai call center.

In ogni caso la canzone, fuori per Camion Records con distribuzione Universal Music Italy, fu completamente ignorata dalle radio alla fine della Kermesse e praticamente nessuno, addetti ai lavori a parte, se ne ricordava. Questo fino all’intervista di Emanuele Filiberto di Savoia a Belve.

Emanuele filiberto di savoia parla di Sanremo a Belve

Queste le dichiarazioni del Principe Emanuele Filiberto di Savoia a Francesca Fagnani sul Festival di Sanremo:

Sanremo è stato un’operazione marketing della Rai.

Le spiego, adesso c’è prescrizione oramai… È la Rai che aveva chiesto della mia partecipazione a Sanremo perché era un anno un po’ debole per loro e serviva quel piccolo casino in più che tante trasmissioni cercano.

Ce lo hanno chiesto e a me è piaciuta l’idea… ben venga che sia arrivato secondo e che abbia vinto Scanu che è un cantante“.

Alla domanda della conduttrice su quale fosse il brano migliore tra il suo e quello di Valerio Scanu il Principe ha risposto:

“Era meglio la canzone di Marco Mengoni (Credimi ancora .ndr), la terza classificata.