22 Aprile 2020
Condividi su:
22 Aprile 2020

Pierdavide Carone racconta l’album “Una canzone pop” dieci anni dopo. Capitolo 2 (video live)

In questo nuovo appuntamento il cantautore ci racconta la nascita del brano della svolta, "Di notte"

Condividi su:

Pierdavide Carone Una canzone pop. Come promesso continua con la seconda delle tre parti totali, Dieci anni pop, il racconto in cui, in esclusiva per noi, il cantautore ci racconta, dieci anno dopo, il suo esordio discografico, da Amici di Maria De Filippi al primo album, Una canzone pop (che trovare risuonato interamente qui sulla nostra pagina YouTube).

Un viaggio inedito ricco di aneddoti che parte dai provini per entrare ad Amici di Maria De Filippi e segue tutto il percorso di questo album certificato con il doppio disco di platino.

Parola a Pierdavide.

DIECI ANNI POP Capitolo 2


Di notte vola verso l’infinito: dal pomeriggio alla sera

Arrivo al serale abbastanza in surplus, non credo che nel corso del pomeridiano la mia permanenza al programma sia mai stata realmente in discussione, ed ho avuto modo cantare già ben cinque canzoni, due delle quali che hanno trovato anche una pubblicazione natalizia, seppur in un disco corale.

Però, sia io che (tacitamente) gli autori del programma e Maria stessa, riteniamo opportuno che il mio personaggio debba avere una sorta di evoluzione per poter sopravvivere ancora a lungo, specie con l’innesto dell’orchestra diretta dal gran Maestro Vessicchio.

Infatti, la costante di Una canzone pop, Mi piaci ma non troppo, La ballata dell’ospedale, Jenny e Trullallero-rullallà è che fossero canzoni brillanti, ma in modo leggero, che pur avendo in sé tematiche serie, a volte drammatiche se vogliamo, le trattavano in modo scanzonato.

Ciò di cui io in primis sentivo il bisogno era di poter dimostrare che ero in grado anche di scrivere canzoni più serie, e/o addirittura d’amore. E così, nel corso di una conferenza stampa organizzata per presentare il serale, canto Superstar, che come ho già scritto faceva parte dell’album che avevo lasciato l’estate prima a Maria, e che sarà il brano di apertura della seconda compilation, quella legata alla fase serale del programma, Nove, uscito il 9 febbraio 2010.

Una settimana dopo, inizia il Festival di Sanremo, cui partecipa Valerio Scanu. Vi starete domandando cosa c’entri col racconto del mio primo album: un po’ di pazienza, ci arrivo.

Per tutte le volte che, se ricorderete, era nel disco estivo che avevo fatto a Maria, e nella mia idea di dover dare una svolta seria e romantica al mio percorso dentro il programma, rappresentava il punto focale, il perno su cui far ruotare il mio asse.

Ma nel corso dell’ultima puntata del pomeridiano, quella natalizia, Maria mi prese da parte per dirmi che Valerio avrebbe partecipato al festival, e così come voi, anche io all’epoca mi domandai cosa questo c’entrasse con la coreografia della sigla natalizia su cui stavamo lavorando quando lei mi diede questa notizia.

Proseguendo, lei mi disse che non aveva un pezzo, e mi chiese cosa ne pensassi di cedergli Per tutte le volte che. All’epoca non mi consideravo un autore, pensavo che ciò che scrivevo me lo dovessi cantare io, però ci andai cauto, e chiesi, con un fil di voce e a bocca semichiusa, che cosa avrei cantato al serale, con l’orchestra e tutto, se ciò che consideravo la canzone perfetta per lo scopo l’avessi dovuta dare a Valerio.

E lei, con una risposta tanto semplice quanto profetica che rasenta la genialità, mi rispose che io avevo Di notte.

Clicca su continua per andare avanti nel racconto…