15 Novembre 2018
di Interviste, Recensioni
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15 Novembre 2018

Sanremo Giovani 2018: Le Pagelle Del Critico Musicale – Parte 3

Ultima parte delle pagelle dei 69 brani finalisti per Sanremo Giovani 2018 redatte dal nostro critico musicale.

Sanremo giovani 2018
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Terzo e ultimo appuntamento con le pagelle dei 69 brani in lizza per Sanremo Giovani 2018 redatte dal nostro critico musicale, Fabio Fiume. Potete trovare le precedenti qui e qui.

Ma andiamo subito a conoscere il parere di Fabio sulle ultime canzoni della lista in attesa di scoprire quale sarà il verdetto di Claudio Baglioni e della Commissione artistica del Festival di Sanremo 2019.

Maryam Tancredi – Con te dovunque al mondo

Grande voce, molto impostata su un brano abbastanza solito però, che apre poi ad una coralità gospel, che ricorda un po’ la scelta stilistica che fu per Sergio Sylvestre ed il suo debutto sanremese. E come non colpiva particolarmente lui, nonostante la bravura, non colpisce particolarmente lei.
Sei =

Michele Merlo – Non mi manchi più

Un pop di facile concezione, con testo giovanilistico ed un’intonazione da verificare in live, perchè in disco già siamo proprio filo, filo. Il momento migliore è dopo il secondo inciso, con una coralità anni 70. Non è però chiaramente una canzone a cui affidare il lancio di una carriera.
Cinque

Miriam Masala – Ops

Musicalmente mi ha fatto pensare ad un momento preciso della carriera di Kylie Minogue, quella legata all’album X. Miriam ha trovato una sua strada più personale rispetto a quanto realizzato fino ad ora. Il brano potrebbe avere qualche problema ad essere trasportato sull’orchestra, ma è anche uno di quelli che potrebbe funzionare a prescindere da Sanremo. Se non passasse, andrebbe lanciato e spinto lo stesso.
Sette

Molla – 21 orizzontale

Un arrangiamento originale per questa ballata che ha anche una strana componente indie, proprio nella vocalità dell’artista. Sicuramente l’orchestra potrà impreziosire la linea melodica di sottofondo dell’inciso. Strano per i tempi che si lasci una chiusura di canzone ad una parte musicale che duri più di 5 secondi. Anche questo la rende originale.
Sette

Morgan Ics – Io sono Alessandro

Ricorda un po’ le prime cose rap che hanno avuto successo in Italia, a metà anni 90, con un sound che si sposa col soul ed un testo e cantato che si pone a metà tra il serio ed il simpatico. Morgan Ics qui canta pure abbastanza e gioca anche con le intenzioni interpretative, cambiando impostazione tra strofa ed inciso, agganciando anche un falsetto
Sei 1/2

Nico Arezzo – Gorilla

L’intenzione è molto internazionale; provate ad immaginare questo brano in inglese cantato da un Olly Murs qualunque. In italiano fa sicuro meno presa, soprattutto se ci sono frasi come “sono come la luna, gorilla” … che non è che siano da premio letterario. Radiofonicamente funziona comunque.
Sei

Nomercy Black – Che noia

Parla di noia, definendo la sua musica una gioia, ma in realtà siamo di fronte ad un ennesimo pezzo trap con qualche apertura orchestrale, messa li per il contesto in cui dovrebbe esser proposto. Voce chiaramente molto lavorata, durata decisamente radio, anche se almeno non arriva il senso di brano troncato per tali esigenze.
Cinque

Nyvinne – Io ti penso

Ballata classica ma ben realizzata, con inciso che potenzia l’intenzione pacata della strofa e cori in sottofondo d’atmosfera. Voce molto bella, anche nei momenti in cui sussurra. Si percepisce pure la potenza che è però tenuta a bada perchè oggettivamente la canzone richiede più senso intimo che botti di Capodanno.
Sei 1/2

Orler – Qualcosa di unico

Pezzo facilotto ma che non ha quell’inciso che resti nelle teste come uno stile del genere dovrebbe. In alcuni passaggi vocali mi ricorda Mario Venuti, ma il cantautore catanese anche quando “scanzona” , non risulta certo cosi fatuo.
Quattro

Raphael – Figli delle lacrime

Bell’atmosfera soul per una voce reggae ma elegante, con inciso d’apertura e chitarre che fanno tanto “ballata alla Lenny Kravitz” . Avrei giusto aggiunto una batteria nella parte finale, sull’ultimo inciso per diversificare, ma il brano comunque funziona.
Sette

Rosmo & Jsnow – Sotto le mie suole

Un po’ Susanna di Celentano nella base di piano delle strofe. La voce sul cantato è parecchio effettata, le strofe rappate probabilmente troppo lunghe, avrebbero dovuto essere chiuse prima. Nell’insieme non va oltre l’effetto simpatia da primo ascolto.
Cinque

Ros – Incendio

Rispettano il loro stile non snaturandosi per l’occasione Festival. Tuttavia questo brano non è certo la cosa migliore che i Ros hanno proposto fino ad oggi. Da la sensazione di essere un po’ vuoto nella base, nonostante questa abbia accenti rock.
Cinque =

Sarah Dietrich – Per venirti a cercare

Brava lei ma canzone resa in maniera troppo poco usufruibile, nel senso che un brano del genere, che può strappare applausi su un palco, poi però difficilmente maturare seguito. Anche se il giro armonico è davvero piacevole, si sarebbe dovuto cercare di svecchiare l’arrangiamento proprio per non risultare troppo classica, vista la voce che già di suo lo è.
Cinque 1/2

Seba – Cuore bomba innescata

Si canta di un padre non padre e delle difficoltà di crescere senza un riferimento così importante. Un padre che poi si è macchiato di violenza. Si rappa, ma Seba canta pure e lo fa pure con una certa potenza, tale da far capire che si rappa per gusto e non perchè non si riesce a cantare. E’ un pezzo che per argomento può risultare anche ruffiano, però funziona.
Sei 1/2

Symo – Paura d’amare

Un po’ di noia e qualche sbadiglio. Non solo per la canzone, ma anche per questa scelta continua di passare tra falsetto e voce piena, comunque squillante. E come spesso faccio, mi chiedo se una ragazza così giovane, compra, scarica o ascolta in streaming canzoni del genere.
Quattro

Tr3nta9ove – Low cost

L’atmosfera c’è, anche un linguaggio decisamente contemporaneo, per parlare di una storia che è stata sostanzialmente una delusione. L’accompagnamento è scarno e ci mette un po’ per entrare in maniera più piena. E’ come se gli Zero Assoluto si fossero presi una pastiglia per il potenziamento vocale e un vocabolario scritto on the street.
Sei

Valentina Astolfi – A volte

Sicuramente è personale come impostazione vocale… ma forse l’impostazione non c’è proprio, perchè Valentina canta senza regola, tra il parlato e l’intonato che poi ha bisogno di una prova del nove del live. Il pezzo scelto comunque è musicalmente poveretto assai, una sorta di ninna nanna, solo che la voce che te la canta difficilmente ti concilia il sonno. Ci vuole il pezzo giusto.
Quattro 1/2

Valentina Tioli – Giungla

Baby K non si è ancora estinta e già c’è una nuova variante che prova ad emergere. Anche la voce richiama molto la già affermata collega. Sicuramente l’effetto cercato è quello simpatia, ma un brano del genere ti stanca già alla seconda volta che l’ascolti. Comunque, per essere giusti, canta meglio di Baby K!
Quattro 1/2

Vittorio Sisto – Oltre

Giocata molto sulle sovrapposizioni vocali, spariglia tutto nell’inciso con un arrangiamento ritmico decisamente particolare visti da dove si partiva. Nonostante queste soluzioni che potrebbero sembrare positive, il brano stenta ad arrivare; lo ascolti ma alla fine ti lascia con un grande mah!
Quattro

Wepro – Stop/replay

Creata per funzionare in radio, ha strofe che funzionano molto più di un inciso un po’ buttato via. L’effetto base rievoca memorie di Fleetwood Mac e non è certo male se si cercavano quelle atmosfere. Può avere un seguito commerciale.
Sei

Ylenia Lucisano – Il destino delle cose inutili

L’arrangiamento ha un suo perchè, donando al pezzo un non so chè di allegro. L’inciso è però un po’ liricamente ingenuo e spreca la bella idea del titolo, svilendola con la ripetizione. Tra l’altro non capisco perché scegliere di sdoppiare la voce.
Cinque

Zic – Torta

La scrittura di Zic dà sempre l’idea di essere concepita in camera sua, lì con un computer e qualche programma per arrangiare da solo. Qualche spunto buono questo brano ce l’ha, sia nel testo che nelle sue evoluzioni, ma viene dopo una serie di prove migliori, che magari avrebbe potuto conservare per l’occasione.
Sei =