16 Aprile 2020
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16 Aprile 2020

Nusia feat. Daniel Danielson: dall’incontro con Franco Micalizzi ecco il brano “Eastwood Eyes”

E' uscito "Eastwood Eyes", il nuovo singolo di Nusia e Daniel Danielson, nato dall'incontro con il compositore di colonne sonore Franco Micalizzi.

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E’ uscito Eastwood Eyes, il nuovo singolo di Nusia, nato dall’incontro tra il suo misticismo e l’esperienza del Maestro Franco Micalizzi, autore di numerose colonne sonore per il cinema.

Eastwood Eyes è una canzone dallo stile conturbante. L’andamento ritmico cresce gradualmente e il sound è solenne come in una colonna sonora, ma non mancano gli elementi contemporanei come il beat uptempo e le metriche hip hop.

“Un maestro di cinema, una voce gitana: un matrimonio artistico scritto nelle stelle.”

Queste le parole utilizzate per promuovere e descrivere Eastwood Eyes, brano composto da Nusia insieme a Dario Valle.

Nusia da tempo cullava l’idea del brano, ma l’incontro quasi casuale con il Maestro Micalizzi ha sancito la svolta definitiva. Dopo essersi conosciuti per caso nel corso di una cena, l’idea di collaborare è nata spontaneamente. Micalizzi è rimasto affascinato e colpito dallo stile gitano di Nusia. Eastwood Eyes, brano fino a quel momento ancora in fase germinale, ha visto così la luce.

LE PAROLE DI NUSIA E FRANCO MICALIZZI

“La mia è una famiglia siciliana di umili origini. Papà viveva in Germania poiché i miei nonni erano emigrati da anni in cerca di fortuna. Papà conosce mia madre in Sicilia, se ne innamora e dopo la classica fuitina la porta con sé a Colonia.”

Così Nusia presenta il suo percorso di vita che negli anni l’ha portata anche a fianco di Gianni Morandi nel programma di Raiuno Uno di Noi.

Prosegue il Maestro Micalizzi, autore di numerose colonne sonore per il cinema e la televisione.

“L’incontro umano e professionale con Nusia è accaduto per caso, come per caso sono accadute molte delle esperienze più bizzarre che ho vissuto nella mia vita. Una sera a cena, con alcune persone, sono stato colpito da questa ragazza che al tavolo emanava fascino di zingara e parlava con una voce dalle tante sfumature e dagli accenti scuri e profondi.”