28 Luglio 2022
di Interviste, Recensioni
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28 Luglio 2022

Michele Canova e quell’intervista su “Xdono” che mi aiuta, da napoletano, a spiegare per bene cos’è la “Cazzimma”.

Una "confessione" vent'anni dopo che, mi chiedo, a chi torna utile?

Michele Canova Tiziano Ferro
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Michele Canova parla in un’intervista di Xdono, da lui prodotta nel 2001 per Tiziano Ferro. Storie di amori andati e quando questi vanno, si sa che, fra le macerie, spesso emergono anche scheletri.

Ammetto che è quello che ho pensato quando ho letto l’intervista fatta al producer ed arrangiatore Michele Canova che, in maniera finto candida, sputa veleno sull’artista che per tanti anni ha con lui lavorato: Tiziano Ferro.

Parto da un presupposto: apprezzo Tiziano Ferro da sempre!

Lo trovo uno dei bei regali del nuovo millennio e questo perché è stato capace di regalarci non una, non due e nemmeno tre, ma una miriade di canzoni che oggi sono storia della musica italiana, dei nuovi classici, dei pezzi che si son fatti cantare ed ancora si cantano.
Non succede a molti ma a Tiziano si, è successo.

Questo non mi ha certo impedito di criticarlo quando qualcosa non girava, quando qualche uscita era piuttosto azzardata o inferiore agli standard altissimi raggiunti soprattutto col trittico speciale di album: Nessuno E’ Solo ( 2006 ), Alla Mia Età ( 2008 ), L’Amore E’ Una Cosa Semplice ( 2011 ).

Non mi ha impedito di rivedere al ribasso quanto realizzato dopo questi album tutti ( a mio avviso ) da 9 in pagella.

Gli album di Tiziano venuti dopo, pur dotati di alcune perline, non custodivano in se quel miracolo di quelli citati prima, in cui facevi difficoltà vera a skippare un pezzo ( E Raffaella è Mia e poco altro parte… ); nell’insieme erano lavori buoni, di valore, ma non eccelsi.
Proprio gli album, guarda caso, che non sono stati lavorati con Michele Canova.

Involontariamente sto facendo un complimento prima delle critiche anche a Michele, indubbiamente bravissimo professionista, intercettore di suoni e mood ( penso anche a quello usato con Mengoni / Michielin nel periodo 2014/2015 ), che hanno saputo catturare attenzione popolare, ponendosi però sempre sufficientemente al di sopra degli standard da classifica, tanto che le classifiche le han spesso dominate.
Però, però… e veniamo a bomba.

Come è possibile che alcune dichiarazioni vengano fuori proprio adesso che con Tiziano Ferro non ci lavora più?

Michele Canova, Tiziano e La storia di XDONO

Per chi se le fosse perse, il Canova ( sempre lui, non lo scultore ) ha rivelato che lui e Tiziano commisero una vera marachella datata 2001. Nello specifico Tiziano stava lavorando non senza difficoltà ( come lui stesso ha più volte dichiarato, suffragato nei fatti anche dalla coppia Maionchi / Salerno che ai tempi lo produceva ), alla ricerca di portare in Italia quelle sonorità r’n’b tipicamente americane, che oltreoceano erano il pane quotidiano con cui si sfamavano le classifiche.

Il Canova ( sempre Michele eh! ) non s’intendeva di questo tipo di sonorità ma quando Tiziano gli fece ascoltare un lavoro di R Kelly, ecco che finalmente Michele capì che cosa volesse davvero fare. Poiché copiare un pezzo è qualcosa che può essere additato ma non perseguito, Michele pensò bene con lo stesso Ferro, di risuonare la stessa base, sfruttando anche il fatto che R Kelly, in Italia, lo conoscevano davvero in pochi e la maggior parte di quei pochi solo per I Believe I Can Fly . Ed il gioco fu fatto, nasce “Xdono“.

Il successo di Tiziano comincia così e non è che la cosa non venga segnalata, anzi. Si parla però d’ispirazione, di un mondo di ascolti dell’artista pontino, del tanto agognato sound americano da Darkchild in poi.

Qui però (sottolineo per i distratti) che il successo di Tiziano Ferro non è da ricondursi certo alla sola Xdono. Perché il successo di un singolo può essere effimero e non a caso, quell’estate Tiziano se la contese con Valeria Rossi, la cantautrice romana di Tre Parole poi rimasta ferma li o poco più.

Il successivo singolo L’Olimpiade non ebbe certo la stessa cassa di risonanza, tanto che sembrava che quel colpo di beep si fosse esaurito anche per lui. Il successo vero di Tiziano si conclama con “Imbranato” ad inizio 2002, che fa volare nelle classifiche l’album Rosso Relativo ed apre alle porte di un ascolto più attento sia critica che pubblico, regalando all’artista l’olimpo.
I

l problema è che poi il successo di Ferro è diventato internazionale ed allora, ecco che la denuncia dei legali di Kelly, arriva sulla scrivania della produzione dell’artista. E’ solo però una perdita di tempo, dato che, come detto prima e specificato da Michele Canova in tale intervista, essendo stato risuonato il pezzo, non potevano fare granché.

Le Dichiarazioni vent’anni dopo… a chi servivano?

Però mi chiedo ora: A chi tornano utili queste dichiarazioni rugose?

Non certo a te caro Michele, giacché alla gente che i dischi li comprava e che oggi è più corretto dire li ascolta, chi produce un lavoro, chi lo mixa, chi lo arrangia, ha sempre interessato giusto il tempo della lettura dei crediti, dimenticandosene con la prima minzione utile.

Non torna utile certo a Tiziano, che ha annunciato un atteso nuovo lavoro e che è stato tirato in ballo, accusato di aver fatto la marachella, quando la cosa, anzi le cose ( perché non è successo solo una volta ), sono note ai più ed erano ampiamente cadute in prescrizione.

Non torna utile ad R Kelly che certo è personcina alquanto discutibile ed ora impegnata in ben altre beghe, ben più gravi, da interessarsi di una querelle datata 2001.

E non torna utile agli addetti ai lavori, ne quelli del mondo discografico che questa cosa la conoscevano benissimo ed avevano competenze tali da poterla affermare con convinzione già allora, ne a quelli come me, della carta stampata, che hanno deciso di guardare oltre e descrivere il mondo tutto dell’artista.

E gli si è perdonata la nuova caduta del 2006, quando a tutti è apparsa assolutamente chiara la somiglianza di Stop Dimentica con One Word di Kelly Osbourne..
In quel caso li però, per quanto mi riguarda, ho soprasseduto sia perché l’album, Nessuno E’ Solo per l’appunto, era bellissimo e costellato di ben altre perle che il suddetto singolo carino e niente più, ma soprattutto perché si sarebbe dovuti andare ben più addietro della Osbourne, facendo tappa in ordine di incontri prima al 1982 ad una bella Kim Wilde ed alle note della sua Cambodia e poi un passetto dietro ancora, al 1981 per ritrovare i padri di quel sound, i Visage dell’iconica loro one shot hit Fade To Grey.

Pensai però che si trattasse di un mondo sonoro e che quello era il suono tipico e quindi il peccato poteva ritenersi veniale.

Torna utile poi a Virginio, artista per altro della stessa provincia di Tiziano? Quante volte ho segnalato ( e non certo solo io ) che per quanto bellissima Alla Mia Età, title track di un altro di quegli album del terzetto delle meraviglie, questa somigliasse in maniera impressionante alla allora meno nota Davvero, presentata dal Simonelli come nuova proposta a Sanremo 2006?

No, oggi non torna utile affatto, ma forse, quando nel 2008 si era deciso di costruirci pari pari sopra un’altra canzone, se si fosse deciso di citare fra gli autori anche il più giovane artista, magari qualcosa nella sua carriera sarebbe cambiato già allora.
Ieri, non oggi.

E oggi non ieri torna però utile a me e ti ringrazio per questo; mi dai occasione di spiegare qualcosa che sempre mi viene chiesto

Perché, di sicuro, parlare adesso di queste cose caro il mio Michele, viene percepito solo in un modo, quello che nella mia Napoli viene definito con un termine che altrove chiedono sempre esattamente cosa significhi: hai fatto una “cazzimmata”, hai fatto un gesto di grandissima “cazzimma”.

Quindi vi ho fatto un esempio chiarissimo di cosa significhi cazzimma! Non chiedete più!

Nb. senza consultarci io e il Direttore abbiamo scritto sullo stesso argomento, ma con due approcci totalmente diversi. Per questo ha deciso che aveva un senso che entrambi gli articoli vedessero luce. Trovate il suo cliccando sul link qui a seguire.

Michele Canova: “Con Tiziano ho fatto la marachella copiando Xdono da Robert Kelly…”. Quando forse è meglio tacere