17 Novembre 2017
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17 Novembre 2017

MARCO ROTELLI: il nuovo singolo “La musica è finita”, un messaggio contro il business della canzone

Oggi Marco Rotelli pubblica il nuovo singolo "La musica è finita", una presa di posizione contro il business del mercato musicale.

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Un ritorno atteso quanto spiazzante è quello che vede protagonista il milanese Marco Rotelli che, dopo quasi due anni dalla pubblicazione dell’album Il Mio Domani, torna sulle scene e prende una posizione netta nei confronti del mercato musicale e il 17 novembre pubblica il singolo La Musica è finita.

Scrissi La musica è finita in un momento di crisi personale. Tutto sembrava andare storto e davanti a me vedevo solo muri altissimi. La mia vita, i miei sogni, erano nelle mani di altre persone e il mio futuro artistico dipendeva da loro. Una sensazione che non auguro a nessuno. Per me, in Italia, la musica è finita, appunto, e non ho paura né di ammetterlo né di essere criticato per averlo detto.

Marco Rotelli Cover

Incontrammo Marco Rotelli qualche mese fa a Sanremo al quale era presente in veste di semplice turista e appassionato, dopo aver preso parte a una manifestazione collaterale al Festival. Già in quell’occasione dimostrò una certa insofferenza alla situazione attuale della musica italiana.

Marco Rotelli ha ottenuto riscontri ben più che positivi per i singoli estratti dal primo album tra cui bisogna ricordare Il Mio Domani, Parlami Cercami (feat. Stef Burns), Vivi, Fermeremo il tempo (con Deborah Iurato) e Mille volte me. Questi brani lo hanno portato nelle playlist di numerose emittenti musicali importanti, a partire da Radio Italia.

Per questo progetto Marco Rotelli ha cambiato management e team di produzione, con la chiara intenzione di arricchire le melodie con arrangiamenti più aggressivi e rock. Nessun synth o strumenti campionati, ma solo voce, chitarra, basso, batteria, pianoforte e violini.

Ad accompagnare il video c’è anche un bel videoclip diretto da Davide Ruggeri e prodotto da MR Publishing, nel quale un giovane cantautore (interpretato dallo stesso Marco Rotelli) si confronta con il business musicale, identificato in un rampante discografico.